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L’AGENDA SOCIALE PER GENTILONI

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L’AGENDA SOCIALE PER GENTILONI

Fonte www.vita.it – Sono tante le leggi che il sociale attendeva da anni e che finalmente stavano arrivando alla meta. Ecco dunque l’agenda dei provvedimenti da portare a compimento, di cui il Governo Gentiloni dovrà farsi carico.

Riforma Terzo Settore

Il governo continua a lavorare per mettere a punto i diversi decreti di attuazione della riforma, tanto attesa quanto articolata. La conferma è arrivata direttamente dal sottosegretario Luigi Bobba, che ha confermato a Vita l’avanzato stato dei lavori sui decreti che riguardano il codice del Terzo settore, le reti associative e l’impresa sociale: «Sono quasi pronti», ha dichiarato Bobba. «Non abbiamo mai smesso di occuparcene, anche nei giorni caldi da post referendum. Le riunioni del gruppo tecnico sul codice del terzo settore e sul registro unico sono andate avanti». L’appuntamento per portare i primi tre testi in Consiglio dei Ministri, dunque, nelle speranze di Luigi Bobba è solo rimandato: «La palla di vetro non ce l’ha nessuno, però spero che il prossimo governo possa completare l’opera in tempi ragionevoli». In questo senso sarebbe ragionevole, considerata anche la natura della materia, che la compagine politica che ha seguito la riforma in questi oltre due anni e mezzo di lavori non venga stravolta con il nuovo Governo.

Lotta alla povertà e esclusione sociale

Un anno fa, con la legge di stabilità, il Governo si era impegnato a creare la prima misura strutturale e nazionale in Italia per il contrasto della povertà, creando un fondo dedicato e mettendo sul piatto risorse certe. La misura nascitura si chiama REI-reddito di inclusione, parte prioritariamente dalle famiglie con figli minori in povertà assoluta ed è accompagnata da un Piano di lotta alla povertà che dovrebbe estendere progressivamente la platea dei beneficiari. Il ddl di delega è stato approvato a luglio alla Camera e attualmente era all’esame della Commissione Lavoro del Senato: la legge di bilancio 2017, appena approvata, stanzia ulteriori 150 milioni di euro per il 2017 e 500 per il 2018, portando così le risorse del Fondo a 1,2 miliardi per il 2017 e 1,7 miliardi per il 2018. «Mi auguro che se ci sarà un Governo di responsabilità nazionale, metta questo tema al centro della sua agenda. Il mio gruppo del Partito Democratico sarà impegnato per questo», aveva detto la relatrice Annamaria Parente subito dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Anche la vice-presidente della Camera, Marina Sereni, ha chiesto di considerare questa «una priorità di tutti e fare in modo che esca dal Parlamento entro il termine di questa legislatura. Sarebbe un segnale di responsabilità e di buon senso che i cittadini – a cominciare da quelli più in difficoltà – non potrebbero che apprezzare».

Cittadinanza

Martedì 13 ottobre 2015, la Camera ha approvato la legge che riforma i requisiti per la cittadinanza italiana, in particolare per i figli nati in Italiada genitori stranieri. È uno ius soli molto temperato. La legge giace in Senato da circa un anno. La legge, a giochi fatti, porterà all’Italia almeno 250mila nuovi cittadini che già parlano, pensano e vivono la quotidianità italiana da decenni, alcuni fin dalla nascita: le seconde generazioni. Nel 2015 sono stati 178mila gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana. A sostenere la legge da anni è stata attivata la campagna nazionale L’Italia sono anch’io, promossa da 22 organizzazioni della società civile: presidente del Comitato promotore era l’allora sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Accoglienza per i minori stranieri non accompagnati La proposta di legge porta la prima firma di Sandra Zampa, vicepresidente della Bicamerale Infanzia e Adolescenza, è appoggiata e anzi richiesta da tutto il mondo associativo e dopo oltre due anni di stallo, il 26 ottobre 2016 è stata approvata dalla Camera. La proposta di legge ridisegna il sistema dell’accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, da gennaio a oggi ben 20mila (record assoluto nella storia e in aumento del 55% rispetto al 2015). Spesso questi ragazzini fanno perdere le proprie tracce perché non trovano le garanzie per accettare l’aiuto umanitario e finiscono per affidarsi ai trafficanti allo scopo di raggiungere parenti o conoscenti altrove. La legge è sostenuta da Save the Children, Amnesty International, Caritas Italiana, Centro Astalli, il Consiglio italiano per i rifugiati, Comunità Sant’Egidio, Aibi, Emergency, Terres des Hommes, Intersos, Cnca, Comitato italiano per l’Unicef, Oxfam Italia e il IX Report sull’attuazione della CRC in Italia ne chiede nero su bianco l’approvazione.

Nuovi LEA

Attesi da oltre 15 anni (l’ormai datato DCPM è del 2001), è iniziato solo lo scorso 16 novembre in commissione Affari sociali della Camera l’esame dello schema di decreto varato dal Governo per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e del nomenclatore per le protesi ed ausili, dopo l’accordo in Conferenza Stato Regioni di settembre. Elena Carnevali (Pd) è la relatrice del provvedimento. I nuovi Lea hanno un finanziamento di 800 milioni di euro previsto già nella legge di stabilità del 2016. Critiche le associazioni audite fin’ora, dalla Fish* a Cittadinanzattiva. Dopo le audizioni, questa settimana dovrebbe riprendere la discussione del testo. Una curiosità: già nell’aprile 2008 il presidente del Consiglio Romano Prodi e i ministri uscenti della Salute e dell’Economia Livia Turco e Tommaso Padoa Schioppa firmarono il Dpcm con i nuovi Lea e il nuovo nomenclatore tariffario, come ultimo atto del governo: non se ne fece nulla perché in piena crisi, nel passaggio fra i due governi, la Corte dei Conti registrò il decreto in quanto mancante della bollinatura della Ragioneria generale.

Educatori e educatori professionali

Il 21 giugno 2016 la Camera ha approvato la legge che disciplina le professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista. Finalmente viene riconosciuto a 150mila educatori e pedagogisti un ruolo adeguato, valorizzato e qualificato. La legge prevede che per svolgere la professione di educatore ci vorrà la laurea e va a definire gli ambiti di intervento nel campo sociale, sanitario e sociosanitario anche in rapporto ad altre figure professionali. Il testo ha ripreso da poco il suo iter: è in VII Commissione, con la senatrice Francesca Puglisi come relatrice.

Legge sul cyberbullismo

Il Senato l’aveva già approvata l’ormai lontano 20 maggio 2015, poi a settembre la Camera l’ha modificata, così le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, sono tornate in Senato. Il testo prevede fra le altre cose l’adozione da parte del Miur di linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole e la nascita di un docente con funzioni di referente. Il nodo del dibattito è l’estensione del provvedimento agli adulti, che potrebbe di fatto compromettere l’efficacia delle procedure di rimozione dei contenuti lesivi ai danni dei ragazzi.

Riforma delle adozioni

Mercoledì 12 ottobre, con l’audizione di Silvia Della Monica, Vice Presidente della Commissione per le adozioni internazionali, la Commissione Giustizia del Senato ha chiuso l’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni ed affido. Nelle settimane calde del dibattito sulle unioni civili e la stepchild adoptione sembrava che mettere mano alla legge 184 fosse la priorità del Parlamento, in realtà in questi mesi il tema è tornato silente. Nessuna novità anche sul fronte Commissioni Adozioni Internazionali, che ha continuato a non essere riunita anche dopo la nomina alla presidenza di Maria Elena Boschi, nel maggio 2016.

Tribunale dei Minorenni

La riforma della giustizia che porta il nome del ministro Orlando è stata approvata a marzo dalla Camera e prevede anche la cancellazione dei tribunali dei minorenni in favore di “sezioni specializzate” all’interno dei tribunali ordinari e i “gruppi specializzati” all’interno delle procure ordinarie. Secondo l’AIMMF e l’Unione delle Camere Minorili quei nomi disegnano in realtà qualcosa di totalmente opposto rispetto a ciò che sembra: di specializzato questi nuclei non avranno più niente. La petizione Fermiamo l’abolizione dei Tribunali per i Minorenni! ha raccolto quasi 20mila firme. Il pacchetto è fermo al Senato dall’estate.

Testamento biologico

Il 7 dicembre la commissione Affari sociali all’unanimità ha adottato il testo base unificante le 15 proposte di legge sul testamento biologico. Per Donata Lenzi, relatrice alla pdl sul consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento, si tratta di un «testo equilibrato nato dall’ascolto di quanto maturato in questi anni nell’opinione pubblica e nella magistratura. Il rispetto della volontà del paziente adeguatamente informato è vincolante per il medico e lo esime da responsabilità, dove rispetto non significa abbandono ma bensì il ricorso alle cure palliative. Le disposizioni anticipate scritte sono vincolanti ed è prevista la nomina del fiduciario. Lasciamo agli atti il nostro lavoro».

Deleghe Buona Scuola

Nove le deleghe previste dalla Buona Scuola (legge 107/2015), fra cui quella per la revisione complessiva della fascia 0-6 anni, curata in particolare dalla senatrice Francesca Puglisi e la revisione (dibattuta) del sistema sull’inclusione scolastica, che il sottosegretario Davide Faraone già a settembre dava come “in dirittura d’arrivo”: «il governo ha 18 mesi dall’entrata in vigore della legge per concludere la stesura del testo, siamo ormai in dirittura d’arrivo e a buon punto. Stiamo tenendo conto di tutte le criticità che sono emerse fin qui sul tema dell’inclusione degli studenti con disabilità, per eliminarle e per spazzare via una volta per tutte le ipocrisie che sporcano un sistema d’eccellenza a confronto con gli altri paesi europei. Stiamo andando sempre più nella direzione di una maggiore formazione e competenza per i docenti di sostegno, che fanno un lavoro straordinario ma vanno preparati adeguatamente e in maniera più specializzata, ma anche e soprattutto di tutta la comunità scolastica, perché l’inclusione è responsabilità di tutti e non soltanto di un insegnante particolare per un certo numero di ore. Stiamo andando incontro alle esigenze delle famiglie dando continuità al sostegno per i propri figli, semplificando e uniformando a livello nazionale il sistema di certificazione. Stiamo guardando a un “progetto di vita” per questi ragazzi che tenga conto delle loro abilità e che vada oltre il piano educativo della scuola». Nei giorni scorsi sembrava certo il passaggio di consegne a Francesca Puglisi, ora secondo il sito Tuttoscuola il nome più gettonato è quello di Marco Rossi Doria.

Fattore Famiglia

Era al momento solo una promessa, ma per la prima volta esplicitata ufficialmente in più sedi: più volte il premier e il ministro con delega alla famiglia Enrico Costa avevano parlato, negli ultimi mesi, di un fattore famiglia in arrivo nel 2018, nell’ambito della riforma dell’Irpef, per riconoscere ai nuclei vantaggi fiscali crescenti in rapporto al numero dei figli.

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