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Verso un codice per le disabilità, “che renda applicabili tutte le norme”

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Verso un codice per le disabilità, “che renda applicabili tutte le norme”

Fonte www.superabile.it – Il sottosegretario Zoccano entra nel merito del codice per le disabilità, annunciato dal premier Conte durante la visita alla comunità di Sant’Egidio. “Un modo per affrontare in maniera sistemica i diritti delle persone con disabilità”. Le priorità: Dopo di noi, caregiver, lavoro, Isee. “Coinvolgeremo le associazioni. Niente su di noi senza di noi”.

Un “codice delle disabilità, una sorta di ‘Bill of rights’, in cui dove concentrare tutte le norme in materia”: è quanto ha annunciato ieri sera il premier Conte, in occasione della visita alla Comunità di Sant’Egidio. Un progetto condiviso con il sottosegretario per le disabilità Vincenzo Zoccano, che già sta lavorando all’elaborazione del testo. “E’ un modo nuovo per affrontare in maniera sistemica le politiche sui diritti delle persone con disabilità, in passato affrontate a compartimenti stagni – spiega a SuperAbile il sottosegretario – Come avvenuto per il Terzo settore, crediamo che occorra anche per le disabilità un codice che aiuti gli enti locali e chi deve applicare tutte le leggi fatte nel tempo, organizzandole in modo organico. Io inizialmente avevo pensato a un Testo unico, ma confrontandoci con il premier, abbiamo convenuto che il codice sia la forma migliore, tanto più che sulla disabilità già esiste una legge quadro, la 104/93. Concretamente, sarà un decreto legislativo successivamente convertito in legge, che offrirà una panoramica precisa sulle norme preesistenti e ci permetterà nel tempo di intervenire su norme puntuali, come il Dopo di noi, l’autismo, la legge 68/99 e la stessa revisione della legge 104. E’ una lavoro appena iniziato – ci riferisce – che condivideremo con le organizzazioni delle persone con disabilità. Vorremmo concluderlo entro il prossimo autunno, ma forse sono troppo ottimista”.
 
Il codice, appena annunciato, sta già suscitando qualche protesta: “Sui social – riferisce ancora Zoccano – qualcuno critica l’idea di un codice dedicato alle disabilità, ritenendolo ghettizzante. Io smentisco decisamente quest’affermazione: anche il Terzo settore, allora, avrebbe dovuto levare gli scudi contro un codice dedicato. Sta a noi renderlo non ghettizzante: io, che vivo la disabilità sulla mia pelle,posso assicurare che non farei mai una legge contro me stesso”.
 
Tra le priorità che il sottosegretario evidenzia, c’è la legge sul caregiver, “che le famiglie attendono con ansia. Oggi – ricorda – esiste un finanziamento, che riteniamo insufficiente, per investire su questi eroi prigionieri dell’amore. Ma serve un codice sistemico”. Altri temi cruciali sono il lavoro, il Dopo di noi e l’Isee: riguardo quest’ultimo, dobbiamo togliere inequivocabilmente dal computo tutte le prestazioni socio-assistenziali. Su Isee e disabilità – afferma Zoccano – esistono più ombre che luci. Noi intendiamo lasciare solo le luci: il disagio di una persona con disabilità non dipende infatti dal suo reddito o dal bilancio familiare, ma da una serie di fattori, come il contesto geografico, sociale e culturale. Non basta allora guardare al portafoglio, ma è necessario guardare nella vita di queste persone, attraverso un’analisi mirata”.
 
Per quanto riguarda il fondo per la non autosufficienza,”riteniamo che vadano fatti investimenti maggiori. Vogliamo che le persone non autosufficienti abbiano la loro dignità, che è l’abilità residua per eccellenza. Per far questo, servono dati precisi, che chiederemo all’Inps di fornirci”. In merito invece agli accertamenti, , “io non voglio mai più persone con disabilità stabilizzata essere chiamate e umiliate davanti alle commissioni. Non vogliamo più la ‘caccia alle streghe’, non si dovrà più sparare nel mucchio per colpire pochi. E’ vero che esistono i falsi invalidi, ma sono sempre molto pochi rispetto a quelli veri. E poi bisogna colpire il falso invalido e chi lo ha certificato: anche su questo, adotteremo misure molto severe”.
 
In tutta la sua politica per le disabilità, c’è un principio guida, al quale ci atterremo: ‘nulla su di noi senza di noi‘: massimo coinvolgimento, quindi, di tutte le organizzazioni delle persone con disabilità. E c’è una convinzione di fondo, che mi piace ripetere come un mantra: dove vive bene una persona con disabilità, viviamo meglio tutti”.

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