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SPENDING REVIEW: NUOVA STRETTA SULLA SCUOLA?

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SPENDING REVIEW: NUOVA STRETTA SULLA SCUOLA?

Fonte www.disabili.com – Negli ultimi anni le famiglie degli alunni con disabilità hanno dovuto imparare a lottare con forza per vedere riconosciuto il diritto allo studio sancito per i loro figli. Sempre più spesso hanno dovuto fare ricorso ai tribunali amministrativi per ottenere le ore di sostegno spettanti in base alla specificità delle situazioni. Sempre più spesso le risorse assegnate sono giunte tardive e precarie, in grado di tamponare le emergenze ma non di costruire un progetto di lavoro nel tempo, con continuità. Nei mesi scorsi finalmente si è giunti alla disposizione di stabilizzare circa 26 mila docenti di sostegno, in modo da consentire a numerosi alunni un percorso educativo con figure di riferimento stabili, in grado di progettare percorsi coerenti nel tempo, insieme alle famiglie. Contemporaneamente, sono partite nelle università le selezioni finalizzate a formare nuovi docenti specializzati per le attività di sostegno.

Non mancano però le difficoltà: in merito alle assunzioni, infatti, si stanno registrando ritardi rispetto a quelle previste per il corrente anno scolastico, mentre i nuovi corsi di specializzazione si stanno lentamente delineando a costi decisamente esorbitanti per i docenti interessati (circa tremila euro) e non sono esenti da polemiche, come quella sulla contestata riconversione nel sostegno dei docenti in esubero, i quali non vengono sottoposti alla preselezione prevista dalle disposizioni normative per i nuovi percorsi di specializzazione.

Non solo. In una recente intervista, Daniele Checchi, capo del gruppo di lavoro al MIUR per la Spending Review, ha dichiarato che “ non possiamo continuare ad assumere docenti di sostegno ai ritmi degli ultimi anni”. Secondo Checchi, il meccanismo di attribuzione delle ore da parte delle Asl è perverso e vi sono criteri troppo diversificati da regione a regione. La Commissione per la spending review potrebbe arrivare dunque una linea centrata sulla netta razionalizzazione, a partire dal meccanismo stesso della certificazione e, di conseguenza, dell’assegnazione delle ore di sostegno. “Il nostro scopo”, continua Checchi, “è verificare se ci sono margini di recupero di efficienza nel comparto scuola”.

Nuove nubi, dunque, all’orizzonte. Checchi assicura che ciò non inciderà sulle assunzioni previste, confermate anche dal ministro Carrozza, ma chiarisce che il numero dei docenti di sostegno non può continuare a crescere: c’è un problema di gestione di queste risorse e il primo passo da compiere è l’analisi del fabbisogno reale che se ne ha.

Altre voci politiche invece, affermano che il ministero dell’Economia e Finanze non avrebbe alcuna intenzione di autorizzare le assunzioni previste nel sostegno. Nulla appare chiaro.

Migliaia di docenti si apprestano, però, a frequentare i corsi finalizzati al conseguimento del titolo di specializzazione, autorizzati dal MIUR e previsti ormai da anni, investendo tempo, energie e molti dei loro risparmi. Migliaia di alunni continuano a vedersi intorno figure marginali e cangianti.

Potranno mai concordare con tale esigenza di razionalizzazione?

Per approfondire

Leggi l’articolo “Immissione docenti di sostegno, nuova ‘querelle’ Miur-Mef?”

10 gennaio 2014

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