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Cinema e tv accessibili ai ciechi: ecco le linee guida per l’audiodescrizione

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Cinema e tv accessibili ai ciechi: ecco le linee guida per l’audiodescrizione

Dal sito www.superabile.it Sono state presentate a Roma dall’associazione Blindsight Project. La denuncia della onlus: “Troppe barriere: ci chiedono ancora quale programmi tv preferiremmo vedere a fronte di una prospettiva di accessibilità completa”

ROMA – L’accessibilità alla tv, al cinema e in generale nell’offerta culturale sembra essere una meta ancora molto lontana per ciechi e disabili sensoriali che non vogliono rinunciare ad un film o uno spettacolo. La denuncia arriva dalla onlus Blindsight Project onlus, da anni in prima linea per i diritti di ciechi e ipovedenti, che ieri ha presentato le linee guida per una corretta trascrizione e realizzazione dell’audiodescrizione. Obiettivo dell’iniziativa, sensibilizzare gli operatori del settore sulle barriere che ancora condannano le persone con disabilità visive ad una limitatissima fruizione di film, programmi televisivi o altri spettacoli. In occasione della presentazione, si è svolta inoltre una proiezione con audiodescrizione del film in corsa agli Oscar “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, realizzata da Blindsight Project onlus, in collaborazione con MovieReading, quale esempio di una corretta fruizione accessibile, come indicato dalle linee guida prodotte.

“C’è stata una grossa partecipazione in occasione della presentazione – racconta Laura Raffaeli, Presidente Blindsight Project – c’erano la Rai ed altri operatori dello spettacolo, oltre a diverse associazioni che si occupano della nostra tematica. L’obiettivo della nostra iniziativa era principalmente quello di informare chi dovrebbe incidere nell’abbattimento delle barriere che ancora oggi condizionano la possibilità di scelta di noi disabili sensoriali nella fruizione di film o di un programma, e di cooperare con le altre associazioni”.

E sottolinea: “In dieci che sono cieca e che con la mia onlus ci occupiamo di questa problematica, non ho visto cambiare nulla. Oggi ci chiedono ancora quale programmi tv preferiremmo vedere a fronte di una prospettiva di un’accessibilità completa. Per fare un esempio, la Rai garantisce 330 ore di fruizione. E per quanto riguarda il cinema, in tre anni forse hanno fatto un film con audio descrizione. C’è bisogno di cooperazione sia tra le associazioni, nel produrre un’informazione che non sia frammentaria, sia nello spettacolo televisivo e nel cinema, per dare la possibilità anche a chi ha queste disabilità di collaborare nell’aumentare l’offerta. Si aprirebbero poi anche spazi di lavoro per persone preparate che potrebbero fare la differenza nell’abbattere queste barriere”.

Infine conclude: “Non è possibile che una persona con disabilità sensoriali sia costretta ad accontentarsi di un programma televisivo e non possa scegliere, come gli altri, cosa guardare. Io ho 53 anni e posso anche non pensarci, ma quale possibilità diamo ai giovani? Mi chiedo – sottolinea – che tipo di cultura vogliamo offrire loro? Possiamo accettare che una ragazza disabile sensoriale di 18 anni non abbia altra scelta che un Posto al Sole?”.

Ma come dovrebbe essere una buona audiodescrizione? Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l’audiodescrizione deve integrarsi armoniosamente con il film e i suoi dialoghi e, quando possibile, non deve interferire con effetti sonori e musica di sottofondo. Il linguaggio utilizzato deve essere preciso e mai evocativo, perché – si evidenzia nelle linee guida – le immagini sono meno esplicite delle parole, pertanto la descrizione deve essere chiara e aderente alla realtà. Ma sopratutto si raccomanda: non può mancare la collaborazione di una persona cieca o ipovedente nella realizzazione del tutto. (Lucia Ghebreghiorges).

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