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SPADAFORA: SULL’INFANZIA NEL 2013 ZERO PROGRESSI

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SPADAFORA: SULL’INFANZIA NEL 2013 ZERO PROGRESSI

Fonte www.vita.it – «Il 2013 ha riproposto tutta una serie  di criticità che avevo sollevato nelle mie due relazioni precedenti. Va infatti  registrata l’assenza di progressi e innovazioni relativamente ad aspetti vitali  riguardanti le politiche per l’infanzia e l’adolescenza. […] La scarsità dei  fondi stanziati per l’infanzia e l’adolescenza, come anche le politiche di  austerità che colpiscono le famiglie, hanno prodotto l’acuirsi di un disagio  così diffuso che rischia di compromettere la mobilità sociale intergenerazionale  che è condizione essenziale per il progresso della nazione. Le associazioni  che si occupano di infanzia sono sempre più abbandonate a loro stesse, eppure  lottano ogni giorno per tamponare le carenze dello Stato che non riesce, tramite  i propri rappresentanti, ad impostare un’agenda per l’infanzia e l’adolescenza  che tenga conto di quanto sia prioritario agire subito e con determinazione. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, pur con i suoi limitati mezzi  economici e di personale, continuerà a compiere ogni sforzo necessario per  assicurare che l’attenzione sui diritti dei bambini e degli adolescenti sia alta  e non sacrificabile per ragioni di stato contingenti»: così Vincenzo  Spadafora, Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza ha chiuso in  Senato la sua terza Relazione annuale al Parlamento.

Il Garante ha ripercorso un anno di attività, incentrato sul  lavoro di ascolto dei ragazzi e di partecipazione attiva dei bambini e degli  adolescenti. Ma ha anche dato i numeri delle segnalazioni ricevute nel corso del  2013: 193, più del quadruplo rispetto all’anno precedente.

Il maggior numero di segnalazioni (64,3% del totale) riguardano  le criticità rilevate tra privati e istituzioni: « riflettono un malumore  diffuso e un sentimento di sfiducia negli organismi e negli operatori dello  Stato e degli Enti locali competenti ad intervenire, che investe i cittadini  coinvolti soprattutto in problematiche di tipo familiare. Vengono attaccate  duramente le comunità, non comprese nella loro valenza educativa; contestati  aspramente i provvedimenti dei Tribunali per i minorenni in ambito civile;  svalutato, alcune volte sin quasi fino all’oltraggio, il lavoro degli operatori  del servizio sociale».

Secondo nodo problematico è la conflittualità all’interno della  coppia genitoriale, con un 36% di segnalazioni che ha a che fare con figli  contesi e sottrazione internazionale di minori. Rilevanti anche le segnalazioni  su programmi televisivi non adatti a minori (42 su 193). Dal punto di vista dei  contenuti, il lavoro più innovativo e propositivo del Garante nel 2013 si è  dedicato all’elaborazione di una proposta organica di riforma della giustizia  minorile, «non più rinviabile», da presentare a Governo e Parlamento, cui  ha lavorato istituendo una apposita commissione composta da rappresentanti  dell’Autorità, del Dipartimento della Giustizia minorile, dei magistrati, degli  ordini professionali, delle associazioni.

Un secondo gruppo di lavoro è stato costituito con le  associazioni del gruppo Batti il Cinque, per stendere una proposta di  individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti  sociali e civili (LEP): il documento di proposta, in via di elaborazione, sarà  sotoposto a Governo e Parlamento.

Per scaricare e leggere la Relazione, clicca  qui

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