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3 DICEMBRE 2015: SCELTO IL NUOVO TEMA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Fonte www.un.org/disabilities “Inclusion matters: access and empowerment for people of all abilities”, ossia “Questioni di inclusione: accesso ed empowerment per le persone con tutte le abilità”: questo è il tema scelto per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 2015, un focus importante che  riguarderà il valorizzare le abilità delle persone con disabilità concentrandosi sulle pari opportunità e sull’empowerment.

Sotto temi della Giornata saranno: accessibilità delle città; aumentare i dati e le statistiche sulla disabilità, favorire l’inclusione delle persone con disabilità “invisibili”.

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Autismo, la nuova legge in vigore dal 12 settembre

Fonte www. vita.it Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 134/2015. È una legge di soli sei articoli, senza lo stanziamento di nuovi fondi.

La nuova legge sull’autismo è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. È la legge numero 134 del 18 agosto 2015, con il titolo “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” .

La legge entra in vigore sabato 12 settembre 2015.

È una legge di soli sei articoli, senza lo stanziamento di nuovi fondi. L’articolo 6 infatti dice che «dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». È uno dei punti per cui la legge è definita da più parti “una cornice vuota”.

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5 per mille 2013, a quando i pagamenti?

Fonte www.vita.it L’anno scorso l’annualità del 2012 venne corrisposta agli enti nel mese di agosto. Quest’anno il contributo 2013 non è ancora in vista. Dovrà partire l’ennesima campagna social?

Oggi è il 31 agosto, recita il calendario. E a fine mese, soprattutto a fine estate, si tirano le somme: rispetto all’anno scorso, però, nelle casse delle associazioni non profit qualcosa manca. E’ il contributo del 5 per mille edizione 2013, che ancora non è stato corrisposto, mentre nello stesso periodo dell’anno 2014 i bonifici del 5 per mille 2012 avevano quantomeno cominciato a partire.

Stiamo parlando di quattrini dovuti, destinati dagli italiani ben due anni fa, e che lo Stato si permette di trattenere oltre ogni limite di buon senso. Nel 2014 l’amministrazione pubblica era stata più efficiente – si fa per dire – iniziando a pagare l’annualità 2012, mentre a oggi nessuna notizia si ha del 2013. Non ne sa nulla l’Agenzia delle Entrate, che rimanda la palla al ministero delle Finanze; non ne sanno nulla alle Finanze – quantomeno alla Direzione Comunicazione Istituzionale della Fiscalità; non ne sanno nulla al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che peraltro non ha nessuna responsabilità diretta sui pagamenti e dove, a quanto risulta a vita.it, serpeggia una certa irritazione per il ritardo.

In questo quadro di immobilismo le uniche a rimetterci sono, come sempre, le associazioni. «Se le notizie, o meglio le non-notizie, sono queste, non c’è da stare allegri», commenta il presidente di una delle associazioni nella top ten dell’elenco onlus. «Ci chiediamo se l’unico modo per farci sentire è far partire l’ennesima campagna stampa o sui social media», argomenta ancora, riferendosi alla campagna #fuorileliste che lo scorso maggio chiese e ottenne la pubblicazione degli elenchi proprio del 5 per mille 2013. Certo, aggiungiamo noi, gli hashtag sono divertenti e spesso funzionano; la cosa triste è doverli usare per ricevere quanto dovuto dallo Stato.

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Alunni con disabilita’ e burocrazia scolastica: alcune informazioni per le famiglie – 1: gli acronimi

Fonte www.disabili.com La scuola e il suo groviglio di sigle: POF, GLHI, GLI, GLHO, DSA, BES, GLIP, GLIR, DF, PDF, PEI … Facciamo un po’ di chiarezza

Molto spesso l’iter che dalla certificazione giunge all’assegnazione dell’insegnante di sostegno e, poi, alla stesura dei documenti connessi, non è accompagnato da un’adeguata informazione con cui le famiglie possano prendere piena consapevolezza dei diritti e dei doveri implicati. Molti genitori incontrano non poche difficoltà, soprattutto all’inizio del percorso scolastico e spesso faticano a districarsi nei meandri della burocrazia scolastica. Uno degli aspetti che generano confusione è il gran numero di acronimi che vengono utilizzati tra gli addetti ai lavori. Vediamone insieme alcuni molto ricorrenti.

E’ importante innanzitutto sapere che ogni istituzione scolastica deve inserire del Piano dell’Offerta Formativa (POF) le misure attivate per favorire i processi di inclusione degli alunni con disabilità. La centralità dell’integrazione scolastica infatti, già compiutamente normata dalla legge n. 104/92, è stata confermata da tutta la legislazione successiva e poi dalle scuole autonome. Le famiglie possono quindi consultare il POF della scuola di riferimento e prendere visione delle progettualità di carattere inclusivo in essa previste.

In ogni scuola, inoltre, sono costituiti Gruppi di Lavoro per l’Inclusione (GLI); essi trovano origine nei Gruppi di Lavoro per l’Integrazione d’istituto (GLHI), già previsti dalla legge n. 104 ed oggi integrati da nuove risorse presenti nelle scuole: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni. I compiti precipui di tali gruppi sono stati ridefiniti nella recente normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES) ed oggi riguardano non solo agli alunni con disabilità, ma anche tutti gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o con altri BES. Nello specifico i GLI si occupano di rilevare i BES presenti nella scuola, documentare gli interventi didattico-educativi posti in essere, confrontarsi sui diversi casi e sul livello di inclusività della scuola, coordinare le proposte emerse dai GLH Operativi (GLHO) ed elaborare annualmente una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES. Quest’ultimo sarà discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici Scolastici Regionali (USR), nonché ai Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali (GLIP) e Regionali (GLIR), per la richiesta di organico di sostegno; sarà inoltre inviato alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre intese sull’integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.

I GLHO sono invece gruppi di lavoro composti dal Consiglio di Classe, dai referenti dell’ASL, dai genitori dell’alunno con disabilità; se previsti, ne fanno parte anche l’operatore socio-sanitaro che segue il percorso riabilitativo dell’alunno, l’assistente per l’autonomia e la comunicazione o il collaboratore scolastico incaricato dell’assistenza igienica. Tale gruppo si riunisce periodicamente ed ha il compito fondamentale di stilare e aggiornare congiuntamente alcuni documenti fondamentali che accompagnano il percorso didattico-educativo dell’alunno con disabilità. Per ogni incontro è prevista la stesura di un verbale che viene conservato nel fascicolo personale dell’alunno custodito presso gli uffici di segreteria scolastica. I principali documenti contenuti in tale fascicolo sono la certificazione, la Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) ed il Piano Educativo Individualizzato (PEI).

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Scuola, ricostituito l’Osservatorio per l’inclusione degli alunni disabili

Fonte www.superabile.it L’annuncio del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone- Fra i componenti docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti e associazioni di disabili e loro familiari: “E’ un fondamentale strumento di supporto alle attività del Miur in relazione alla disabilità”

ROMA – “Le scuole italiane sono all’avanguardia nell’inclusione degli studenti disabili. Eppure si può – e dobbiamo – sempre fare meglio. Per questo abbiamo ricostituito al Miur l’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilità, un organo che ci permette di monitorare la situazione negli istituti scolastici e di raccogliere proposte e pareri per migliorare le condizioni di vita di questi ragazzi e delle loro famiglie”. Lo dichiara il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sul proprio profilo Facebook.

“Faranno parte dell’Osservatorio – scrive Faraone – le associazioni di disabili e dei loro familiari, pedagogisti, esperti, docenti e dirigenti scolastici, rappresentanti del ministero del Lavoro e della Salute. Per la prima volta parteciperanno ai lavori anche i rappresentanti del Cnudd, i delegati alla disabilità delle università italiane: l’Osservatorio estende le proprie competenze agli studenti universitari”. Quello ricostituito e’, per il Sottosegretario, un “fondamentale strumento di supporto alle attività del Miur in relazione alla disabilità”.

Tra i suoi compiti quello di vigilare affinché “diritto allo studio, continuità educativa, orientamento professionale, collegamento con il mondo del lavoro vengano garantiti a tutti i ragazzi. Dobbiamo lavorare perché l’inclusione sia più effettiva e capillare”.

“Lo facciamo già con la scuola: grazie anche alla legge 107/2015 – spiega Faraone – forniremo agli istituti risorse professionali per renderli sempre più luoghi non solo di accoglienza ma anche di inclusione vera. Spazi in cui tutti gli studenti possano sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Un’altra sfida, poi, la delega che riguarda la disabilità a scuola, prevista dalla legge #labuonascuola. Una sfida che vogliamo affrontare ancora una volta confrontandoci con associazioni, famiglie e rappresentanti del mondo della scuola”.

“Il sostegno e le attività di inclusione – aggiunge Faraone – aiutano il ragazzo disabile a vivere bene le ore a scuola, ma devono servire anche a promuovere una cultura di vera accoglienza, affinché ognuno possa vivere con serenità la propria diversità”.

Nel suo post Faraone conclude sul valore che ha una scuola più inclusiva che e’ pari a “una società più inclusiva, in un’ottica di vera continuità: famiglia, scuola, territorio. Perché la scuola non e’ un contenitore a se stante. Una scuola capace di valorizzare tutte le abilità per tradurle in ricchezza collettiva, una ricchezza di cui il nostro paese ha bisogno e di cui deve saper fare buon uso”.

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200 MLN PER LE COOPERATIVE SOCIALI

Fonte comunicato stampa Forum Terzo Settore – Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) riunitosi ieri, ha definito, tra le varie misure, lo stanziamento di 200 milioni di euro per le cooperative e le imprese sociali attraverso il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca.

“Un ottima notizia – dichiara il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore*, Pietro Barbieri – che, tanto più in questo momento di crisi che non risparmia nemmeno il nostro mondo, rappresenta una boccata d’ossigeno per incentivare e sostenere la crescita e lo sviluppo delle cooperative sociali e del terzo settore.”

“Un primo segnale tangibile – conclude Barbieri – che accompagna la Riforma del Terzo Settore.”

*Cui Anffas Onlus aderisce

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DISABILITÀ E LAVORO: PROROGATO IL BANDO “RE-START UP”

Fonte www.vita.itIl bando “Bando Re-Start Up”, promosso da Irfa (Istituto di Riabilitazione e Formazione Anmil) in collaborazione con la società E-olo, che inizialmente prevedeva la scadenza il 15 luglio, al fine di consentire la fruizione di tale opportunità al massimo numero di progetti finanziabili, essendone pervenuti in numero inferiore, è stato prorogato fino alle ore 18 del 4 settembre.

«Le attuali criticità che caratterizzano il mercato del lavoro non favoriscono di certo chi è in cerca di occupazione, tanto più se persona con disabilità. Per questo abbiamo voluto promuovere il bando dell’Irfa che punta sull’autoimprenditorialità che, quando adeguatamente sostenuta, è in grado di creare nuove e importanti opportunità di accesso al mondo del lavoro» dice il presidente nazionale Anmil, Franco Bettoni.

Obiettivo di “Re-Start Up” è rendere le categorie svantaggiate protagoniste del cambiamento e dell’innovazione, facendone emergere attitudini e potenzialità attraverso la partecipazione ad un percorso formativo in consulenza imprenditoriale, finalizzato alla creazione di imprese.

«Ma è indispensabile accompagnare ogni iniziativa con un’adeguata formazione, soprattutto quando si tratta di persone con difficoltà fisiche e che hanno problemi di reinserimento sociale», continua il presidente Anmil, «affinché si diano a tutti le basi e gli strumenti necessari per affrontare con successo un percorso di inserimento e di auto-occupazione».

Secondo la Relazione al Parlamento sull’attuazione, per il biennio 2012-2013, della legge 68/1999 sul collocamento mirato, anche quando i posti di lavoro riservati ai cittadini con disabilità ci sono e sono disponibili, questi continuano a non essere assunti. Infatti, in totale, nel nostro Paese, fra pubblico e privato, al 31 dicembre del 2013 risultavano 186.219 posti di lavoro riservati a soggetti con disabilità, dei quali 41.238 scoperti: in pratica il 22%, quasi uno su quattro.

Oltre 26 mila, su 117 mila complessivi, sono nel settore privato, invece su 76 mila posti riservati, poco meno di 13 mila sono nel pubblico. Alla fine del 2013, gli iscritti agli elenchi unici provinciali del collocamento obbligatorio sono scesi a 676 mila ma, di fronte a questa potenziale platea di lavoratori, gli avviamenti al lavoro sono stati davvero limitati: poco più di 19 mila nel 2012 e ancora meno, 18.295, nel corso del 2013.

In pratica nel 2013 ogni quattro nuove persone con disabilità iscritte alla lista del collocamento obbligatorio, solamente una ha trovato effettivamente lavoro. Ma se il termine di paragone sono tutti gli iscritti, il calcolo è ancor più impietoso: un avviamento al lavoro ogni 36 iscritti al collocamento.

«A fronte di questi numeri che dimostrano l’inefficacia della normativa», commenta il presidente Bettoni, «la nostra Associazione, che da oltre 70 anni si occupa della tutela degli infortunati sul lavoro e ha oltre 400 mila iscritti, non può rimanere indifferente e poiché ci teniamo a non sederci dalla parte di chi ama solo criticare, diamo vita a progetti come Re-Start Up. Peraltro, nella nostra provincia le persone con disabilità che cercano occupazione sono davvero molte e, purtroppo, gli invalidi del lavoro disoccupati sono ben di più degli invalidi civili, nonostante la nostra categoria sia composta da persone che hanno sacrificato la propria integrità fisica sul lavoro a causa del mancato rispetto delle norme di prevenzione e, pertanto, il loro reintegro nel mondo del lavoro dovrebbe essere assolutamente garantito».

Le domande per poter accedere al finanziamento di 20 progetti dovranno pervenire entro il 4 settembre, esclusivamente a mezzo posta elettronica all’indirizzo: restartup@irfa.anmil.it

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.anmil.it oppure contattare l’apposita struttura tecnica di supporto attivata presso la sede della Direzione Nazionale dell’Irfa ai numeri 06.54196-280/554 o, infine, scrivere all’indirizzo di posta elettronica restartup@irfa.anmil.it