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PERCHÉ SOSTENIAMO QUELLA PROPOSTA DI LEGGE

Fonte www.superando.it – Ho letto con piacere nel testo di Michela Giangualano (a nome del Movimento Sostegno Doc), pubblicato il 26 febbraio scorso da «Superando.it» [“Le luci e le ombre di quella Proposta di Legge”, N.d.R.], che finalmente i giudizi inizialmente del tutto negativi sulla Proposta di Legge C-2444 (Norme per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali), sostenuta dalla FISH** (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità), cominciano a farsi positivi, con apprezzamenti per la logica strutturale del testo normativo.

Rimane però il dissenso del Movimento Sostegno Doc sugli appositi ruoli di sostegno, perché essi separerebbero pericolosamente tali carriere da quelle degli insegnanti curricolari e si continua a insistere in tal senso, affinché rimanga la possibilità del doppio insegnamento curricolare e per il sostegno. Se tuttavia si rilegge con attenzione la relazione illustrativa della Proposta di Legge, si comprende perché per noi i ruoli appositi di sostegno sono un aspetto caratterizzante l’impostazione del testo. In sostanza vorremmo che i docenti per il sostegno – pur avendo una preparazione universitaria legata all’insegnamento – si caratterizzassero per l’acquisizione di competenze nelle didattiche inclusive e nelle strategie per realizzarle con i diversi alunni con diverse disabilità.

Si obietta che in tal modo i docenti per il sostegno sarebbero maggiormente emarginati dai colleghi curricolari. Noi invece pensiamo di no; infatti, non avendo competenze nell’insegnamento delle singole discipline curricolari, il loro ruolo diverrebbe indispensabile per i colleghi curricolari che non potrebbero più delegar loro l’insegnamento delle singole discipline; anzi, avrebbero bisogno della loro consulenza, per sapere come trasmettere i contenuti delle stesse discipline ai diversi alunni, poiché solo i docenti per il sostegno hanno competenze specifiche nelle didattiche speciali.

Ovviamente anche i docenti curricolari dovrebbero avere una formazione iniziale e obbligatoria in servizio circa le didattiche inclusive, quel tanto che bastasse a poter dialogare con i colleghi specializzati. Infatti, riemerge nella nostra Proposta di Legge il fatto originario dell’inclusione e cioè che i docenti curricolari sono docenti anche e in primo luogo degli alunni con disabilità, la cui presenza fa ridurre il numero massimo degli alunni in classe, proprio essendo gli stessi i docenti delle singole discipline, mediati dalla consulenza strategica dei colleghi specializzati.

Anche fino a quando (fino cioè alla Legge 128/13) i docenti per il sostegno venivano assegnati nelle scuole superiori per aree disciplinari, c’era la falsa illusione che essi potessero meglio insegnare le discipline curricolari agli alunni con disabilità.

Se però si guardava all’insieme delle discipline contenute nelle singole aree, il loro numero e diversità erano tali che raramente accadeva che un alunno con disabilità, ad esempio in un Istituto Tecnico Commerciale, avesse un docente specializzato scelto nell’area tecnologica, di diritto ed economia; in quell’area, infatti, c’erano oltre cento tipologie di discipline (informatica, tecnologie multimediali ecc.), che rendevano assai scarse le probabilità che all’alunno capitasse il docente richiesto in quella disciplina.

E per le altre? Lasciamo dunque che l’insegnamento delle discipline curricolari torni definitivamente ai docenti curricolari anche per gli alunni con disabilità e che quelli specializzati per il sostegno continuino ad approfondire, attraverso l’aggiornamento permanente obbligatorio in servizio, i bisogni e le strategie sempre più specifiche per ciascun alunno con disabilità.

Quanto alla possibile “emarginazione in classe”, i docenti per il sostegno dovrebbero ricordare a tutti che essi sono contitolari della classe e che giudicano tutti gli alunni (Legge 104/92, articolo 13, comma 6 e Ordinanza Ministeriale 90/01, articolo 11, comma 10 e articolo 15). Solo che l’oggetto della loro valutazione è assai diverso da quella dei colleghi curricolari. Mentre infatti questi ultimi valutano il profitto nelle rispettive discipline (DPR 122/09, articolo 9), i colleghi specializzati valutano il livello inclusivo raggiunto da ciascun alunno (DPR 122/09, articoli 2, 4 e 6).

Scommettiamo che da quando partirà il nuovo sistema, nel giro di pochi anni i “profeti di sventura” dovranno ricredersi? Con i ruoli appositi di sostegno, inoltre, si garantirà una maggiore continuità didattica almeno per il sostegno e non mi pare sia cosa da poco.

*Presidente nazionale del Comitato dei Garanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), della quale è stato vicepresidente nazionale.

**Cui Anffas Onlus aderisce

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APPROVAZIONE DEGLI ART.2 E 3 DELLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

La Commissione XII Affari Sociali della Camera ha approvato anche il secondo e terzo articolo del disegno di Legge Delega per la Riforma del terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.

“Confermiamo il giudizio positivo che avevamo già espresso per l’approvazione del primo articolo della Riforma. La strada intrapresa è quella giusta, e sta portando, anche nel caso di questi due articoli, alla formulazione di un testo equilibrato che va ad integrare alcune parti invece più carenti nella prima versione. Ringraziamo la Commissione per il buon lavoro che sta svolgendo e che auspichiamo prosegua in questa direzione.”

Per approfondire

Leggi il commento di Anffas Onlus sulla Riforma

Sul sito del Forum sono disponibili gli aggiornamenti Riforma Terzo settore (art. 2 e 3) con le tabelle relative ai due articoli e un documento con i cinque emendamenti accantonati sulla reintroduzione dell’Agenzia del Terzo Settore.

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GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE, ANFFAS ONLUS: “ABBRACCIAMO LE MALATTIE RARE”

“ANCORA NESSUN PASSO AVANTI SIGNIFICATIVO NELLA RICERCA: È NECESSARIO ED IMPORTANTE CONTINUARE A SENSIBILIZZARE, INFORMARE E PROMUOVERE NUOVI STUDI SUL TEMA”

 In occasione dell’ottava Giornata Mondiale delle Malattie Rare che si celebra domani, 28 febbraio 2015, Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, desidera richiamare l’attenzione del mondo politico e scientifico su quanto scriveva Giovanni Bollea, padre della moderna neuropsichiatria infantile, nel lontano 1977: “L’etiologia dell’insufficienza mentale nel 65% dei casi è ancora sconosciuta e questo 65% rappresenta un campo enorme di lavoro. Nessuno sa quanto di questo 65% di casi è possibile evitare con un’azione preventiva e quanto è possibile curare in modo specifico”.

Una condizione, purtroppo, ancora tristemente attuale nonostante siano passati moltissimi anni. Relativamente al tema in questione, infatti, la situazione non è migliorata significativamente se pensiamo che ancora oggi nel 30-40% dei casi di disabilità intellettiva non è possibile individuare il fattore o i fattori eziologici che vi sono alla base.

Attualmente in Italia vivono circa 600.000 persone con disabilità intellettiva e in almeno 200.000 casi non è stata formulata una diagnosi etiologica: si tratta di un dato inaccettabile.

Altra questione che lascia molto perplessi è l’eliminazione dai nuovi LEA della Sindrome di Down: una decisione che sembra più un’operazione di tipo economico che non basata su dati epidemiologici inconfutabili e che, pertanto, Anffas contrasterà in ogni sede.

 Anffas Onlus, quindi, da sempre impegnata sul tema delle malattie rare – che, ricordiamo, spesso sono all’origine della gran parte se non della totalità delle disabilità intellettive – forte della sua recente partnership con Telethon e della sua lunghissima esperienza nella presa in carico delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e loro familiari, desiderosa di rinnovare e rinforzare ulteriormente il suo impegno e le sue attività in tale contesto, nonché rendere esplicito e visibile il suo posizionamento in merito ha ritenuto opportuno istituire recentemente, tra gli altri, un Gruppo di Lavoro “ad hoc”, appunto, sulle Malattie Rare: una tematica, questa, che impatta notevolmente sulla qualità della vita delle persone con disabilità e sui loro familiari e che necessita quindi di un grande lavoro di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni oltre che di informazione e formazione al riguardo, di promozione della ricerca scientifica e di interventi in materia attraverso proprie Linee di Indirizzo.

Anffas Onlus, proprio per cercare di raggiungere questi obiettivi e sostenere in modo concreto chi quotidianamente deve confrontarsi con una malattia rara, ha deciso di avviare numerose nuove attività, tra cui la realizzazione di una sezione specifica dedicata alle malattie rare sul sito www.anffas.net e sui siti delle varie Associazioni collegate per mettere a disposizione, ad esempio, informazioni sul tema, la normativa nazionale e regionale e i link utili. Tali attività saranno altresì condivise con la rete nazionale delle associazioni che si occupano di malattie rare e con l’ISS.

Inoltre, dal punto di vista strettamente scientifico e considerando che Anffas è l’associazione maggiormente rappresentata sul tutto il territorio nazionale, si provvederà a realizzare anche uno screening tra le persone in carico ad Anffas al fine di identificare i portatori di possibili Malattie Rare e si promuoverà all’interno dei servizi stessi, ma non solo, la ricerca sulle metodologie e strategie per migliorare le capacità adattive delle persone con disabilità intellettive derivanti da Malattie Rare.

Anffas Onlus, quindi, ribadendo nuovamente la necessità di promuovere e sostenere sia la ricerca di base che la ricerca epidemiologica e sociale, si schiera ancora una volta in maniera forte dalla parte delle persone che hanno più bisogno di essere tutelate e sostenute, mettendo a disposizione il suo bagaglio di conoscenze, buone prassi e attività e ricerche scientifiche, con l’auspicio di poter dare un contributo significativo sia dal punto di vista medico-sanitario che sociale al miglioramento delle loro condizioni di salute e di qualità di vita.

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“A MODO MIO”: NUOVO PROGETTO DEL MOVIMENTO CONSUMATORI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ INTELLETTIVA

Si chiama “A MODO MIO. Cittadino a pieno titolo” e si ispira all’art. 9 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità – in cui viene sancito il diritto all’accessibilità delle informazioni per le persone con disabilità – il nuovo progetto del Movimento Consumatori con cui si punta a ridurre le “barriere percettive” che si frappongono all’accesso alle informazioni e alla concreta interazione sociale dei disabili psichici, così da fornire loro un’occasione di sviluppo e inclusione all’interno della società in cui vivono.

Il progetto andrà ad affiancare le iniziative già avviate dalle associazioni che operano in questo campo e che conoscono bene il target, attraverso partnership e occasioni di scambio e dando a queste realtà il valore aggiunto del know-how tipico di un’associazione di consumatori.

Con la collaborazione di Anffas Onlus e del Consorzio “La rosa blu”, il Movimento Consumatori sta utilizzando il “linguaggio facile da leggere” per realizzare delle guide sulle tematiche proprie di un’associazione di consumatori volte a fornire strumenti di gestione della vita quotidiana, un programma di educazione alla cittadinanza – per favorire nelle persone con disabilità intellettiva lo sviluppo delle abilità e competenze necessarie ad una partecipazione attiva e consapevole nel proprio contesto di vita – e un periodico creato ad hoc, cioè un contenitore delle notizie e temi di attualità di cui ogni cittadino dovrebbe essere a conoscenza (brevi e chiare informazioni su politica, economia, società,costume che possano essere recepite e che possano essere spunto di dibattito, di approfondimento e di riflessione in diverse occasioni di vita quotidiana e di comunità).

Di seguito è possibile scaricare i vari numeri del periodico in formato digitale e nei prossimi mesi saranno realizzati e diffusi anche gli altri materiali informativi di cui sopra.

Il numero di dicembre 2014 è qui disponibile

Il numero di gennaio 2015 è qui disponibile

Il numero di febbraio 2015 è qui disponibile

Per ulteriori informazioni

www.movimentoconsumatori.it

È possibile consultare anche la pagina dedicata al progetto cliccando qui

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DIVERSITALAVORO: ON LINE LE PRIME OFFERTE A CUI CANDIDARSI

Il 25 e il 26 febbraio prossimi arriverà per la prima volta a Padova Diversitalavoro, il Career Forum delle pari opportunità che dal 2007 favorisce l’incontro tra le aziende e le persone con disabilità, appartenenti alle categorie protette, di origine straniera e transgender per valutarne l’inserimento professionale.

L’evento avrà luogo mercoledì 25 febbraio dalle 14 alle 16 e giovedì 26 febbraio dalle 10 alle 16 presso l’Università di Padova (Via Pescarotto 13 – “il Fiore di Botta”).

Il 25 febbraio verranno proposti due seminari formativi a tema professionale, entrambi a cura di Fondazione Adecco:

– ore 14.00: Come redigere un efficace Curriculum Vitae

– ore 15.00: Come presentarsi a un colloquio di lavoro

Il giorno successivo sarà invece possibile incontrare i manager e i recruiter per avere informazioni professionali e per sostenere un colloquio di lavoro. A questo scopo è utile che i candidati abbiano a disposizione alcune copie cartacee del proprio curriculum da lasciare alle aziende.

La partecipazione ad entrambe le giornate è completamente gratuita.

L’iscrizione può essere effettuata attraverso il link http://diversitalavoro.it/subscribe-redirect/

Per ulteriori informazioni

www.diversitalavoro.it; info@diversitalavoro.it

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CONTRO LA SANITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA

In queste ore si leggono con sconcerto le dichiarazioni del Presidente dell’ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, sigla sindacale indipendente) in materia di inclusione scolastica. Sulla base di una lettura superficiale e disattenta del documento programmatico “La Buona scuola” e della proposta di legge di FISH* e FAND per il miglioramento dell’inclusione degli alunni con disabilità (PdL 2444 agli Atti della Camera dei Deputati), e in opposizione di una presunta “medicalizzazione” della professione, ANIEF si oppone all’istituzione di percorsi di formazione seri e approfonditi sui bisogni educativi specifici degli alunni con disabilità per gli insegnanti di sostegno.

ANIEF sembra ignorare che gli insuccessi dell’inclusione scolastica non riguardino tanto gli alunni con necessità sanitarie elevate e complesse, ma principalmente gli alunni con gravi disabilità dell’apprendimento. Rispondere alle necessità di questi alunni attraverso strategie educative appropriate ed efficaci a superare, per quanto possibile, le loro difficoltà di apprendimento, non è compito del personale sanitario ma della scuola pubblica e dei docenti, come avviene in tutto il mondo.

FISH esprime preoccupazione per le proposte di ANIEF che creerebbero condizioni di esclusione e discriminazione senza precedenti, mai adottate nemmeno nelle scuole speciali. Si potrebbe prefigurare, accogliendo quelle proposte, uno scenario già severamente condannato dal Consiglio d’Europa nella sua decisione sul reclamo Collettivo Autism-Europe contro la Francia (2004), in cui si ravvisava una violazione del diritto all’educazione degli alunni con autismo nella pratica vigente in Francia di affidarne l’istruzione agli Istituti Medico Educativi (IME)

“Di fronte a queste richieste di retroguardia e – ne siamo certi – minoritarie, confermiamo la necessità di migliorare la capacità del sistema scolastico di includere e istruire efficacemente gli alunni con disabilità, indipendentemente dalla sua natura e gravità” – ribatte Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – “Riteniamo che questo obiettivo si possa realizzare solo garantendo a tutti gli alunni con disabilità, nessuno escluso, pari opportunità di apprendimento insieme ai coetanei in un ambiente favorevole, come richiesto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. E le nostre idee sul tema sono molto trasparenti e agli Atti della Camera.”

FISH ribadisce con forza che l’eventuale affidamento degli alunni con gravi disabilità ad assistenti socio-sanitari si configurerebbe come una violazione del diritto all’istruzione e rivendica un sistema scolastico in grado di garantire una vera inclusione e percorsi di apprendimento efficaci, necessari a conseguire il massimo grado di autonomia, autodeterminazione, inclusione sociale e lavorativa e partecipazione nella società per ogni persona con disabilità, nessuna esclusa.

* FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui Anffas Onlus aderisce

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FONDO NON AUTOSUFFICIENZE: INCONTRO AL MINISTERO DEL LAVORO

Questa mattina la FISH* è stata convocata al Ministero del Lavoro per un confronto sul nuovo decreto di riparto del fondo 2015 per le non autosufficienze. Presenti il sottosegretario Franca Biondelli e i rappresentanti di ANCI e Regioni.

Come si ricorderà, il Fondo per il 2015 ammonta a 400 milioni di euro. Il decreto fissa i criteri di distribuzione fra le Regioni. La bozza di decreto presentato ricalca il medesimo schema dell’analogo decreto dello scorso anno (40 per cento gravissimi, 60 gravi).

Le associazioni presenti hanno sottolineato il fatto che lo schema di decreto ripropone alcune criticità. Prima fra tutte la destinazione di una parte delle risorse a spese di struttura come la gestione delle Unità di Valutazione Multidisciplinare e dei PUA, i Punti Unici di Accesso.

“Apprezzando lo sforzo di contenere tale destinazione nei limiti del 10% del fondo, ne abbiamo chiesto la cancellazione che equivale a 40 milioni.” Così riporta Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. “La richiesta è stata accolta e questo è molto positivo. Come pure è apprezzabile la decisione di avviare finalmente un tavolo per la definizione del Piano per le non autosufficienze.”

L’onorevole Biondelli ha confermato l’intento di fissare un incontro a breve proprio per la definizione di tale Piano assieme ad Associazioni, Regioni e Comuni.

Nello schema di decreto, anche quest’anno vengono riservati 10 milioni di euro per attività sperimentali che, con tutta probabilità, anche nel 2015 saranno impegnati per progetti di vita indipendente.

*FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui Anffas Onlus aderisce