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MA LA RIPETENZA È UN DIRITTO?

Fonte www.superando.it – Leggo l’articolo di Stefania Carboni intitolato La vittoria a metà di Alberto, giovane con autismo, nel quale si riferisce di una Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Puglia, sede di Lecce – invero credo si tratti di un’Ordinanza Sospensiva – che ha riammesso a ripetere il quinto anno di una scuola superiore un alunno con disabilità che seguiva un PEI (Piano Educativo Individualizzato) differenziato.

Non ho letto l’Ordinanza e quindi mi permetto di riferire a caldo le mie impressioni di dissenso dalla stessa. Intanto, si comprende perché il provvedimento abbia ammesso l’alunno solo sino al mese di aprile del 2014, poiché in tale data ci sarà la discussione di merito del ricorso. Come mai, però, il TAR non ha precisato che l’alunno dovesse avere tutti i diritti degli alunni con disabilità, a partire dal sostegno didattico, che attualmente viene negato dalla scuola?

Ciò che però mi lascia soprattutto perplesso è lo svolgimento dei fatti, interpretati alla luce della normativa vigente. L’alunno, infatti, d’intesa con la scuola, non si è presentato agli esami e la scuola stessa gli ha rilasciato l’attestato con i crediti formativi, previsto per coloro che svolgono un PEI differenziato. Per legge, un alunno che non si presenta agli esami viene bocciato, ma ciò non gli dà diritto alla ripetenza; questa, infatti, dipende da una Delibera del Collegio dei Docenti che può essere positiva o negativa.

Quindi qui manca un passaggio fondamentale che è appunto la Delibera del Collegio dei Docenti che nega la ripetenza. A mio avviso, una ripetenza col PEI differenziato non ha senso, poiché le ripetenze servono in un tempo più lungo a far raggiungere gli obiettivi minimi dei programmi ministeriali, mentre il PEI differenziato, per sua stessa definizione, non deve raggiungere tali obiettivi.

Un’altra anomalia è poi costituita dal fatto che la scuola ha rilasciato l’attestato, il quale deve invece arrivare dalla Commissione di Esami e, se l’alunno non si presenta agli esami, perde il diritto ad avere anche l’attestato.

Ma veniamo alle motivazioni dell’Ordinanza, così come riferite dall’articolo ripreso da «Superando.it»: «I genitori – vi si legge – non ci stanno […] e presentano richiesta di sospensiva al TAR di Lecce e i Giudici danno ragione alla famiglia, sostenendo che l’allontanamento del giovane dall’ambiente scolastico “potrebbe rivelarsi particolarmente pregiudizievole per il ragazzo, avuto riguardo al suo stato di salute psichica”. Non solo, secondo la Sentenza, “la mancata frequentazione della scuola dove il giovane risulta essere ben integrato, può ripercuotersi negativamente sullo sviluppo e il consolidamento delle sue capacità relazionali”».

A chi poi obietta che l’alunno verrebbe in tal modo “parcheggiato”, la famiglia replica che: «Noi non parcheggiamo nessuno. Alberto fa canto, danza, tiro con l’arco, ippoterapia. Per noi è un percorso di riabilitazione».

Ebbene, sia la motivazione dell’Ordinanza che la spiegazione della famiglia mostrano un palese e totale travisamento del senso dell’inclusione previsto dalla nostra normativa. Infatti, se l’inclusione servisse solo a garantire un ambiente affettivamente accogliente per gli alunni con disabilità, essi potrebbero rimanere in classe senza limiti di età; se inoltre le attività svolte da un alunno sono quelle indicate dalla famiglia, non si vede a cosa possa servire un anno in più per migliorare gli apprendimenti dell’alunno, che si possono realizzare benissimo in centri sportivi, culturali, teatrali e centri diurni.

La scuola, anche e soprattutto per gli alunni con disabilità, deve garantire una crescita «negli apprendimenti scolastici», come recita l’articolo 12, comma 3 della Legge 104/92, ovviamente a seconda delle effettive capacità di ciascuno. Infine, a scuola non si fa né può farsi riabilitazione, perché si fa educazione e istruzione. Per questo c’è stata l’importantissima Sentenza 215/87 della Corte Costituzionale e per questo le nostre Associazioni si battono per garantire un ciclo di studi sino al compimento delle scuole superiori come per tutti i compagni senza disabilità.

Dubito, a questo punto, che la Sentenza di merito, tenendo conto di queste argomentazioni, potrà accogliere il ricorso. Se lo accogliesse, sarò curioso di conoscere le motivazioni, che difficilmente coincideranno con la pluriennale cultura dell’inclusione scolastica in Italia. So che queste mie parole solleveranno dibattito, ma è bene che esso ci sia, anche per chiarire bene i fondamentali dell’inclusione che, in questi ultimi anni, si stanno notevolmente offuscando, sia da parte del Ministero – che accetta la delega dei docenti curricolari ai soli docenti per il sostegno – sia da parte di talune famiglie, che hanno una visione individualistica e non più corale dell’inclusione.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, cui Anffas Onlus aderisce).

15 novembre 2013

 

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CONVEGNO:QUALI ORIENTAMENTI PER I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA) E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)?

La scuola è per tutti

QUALI ORIENTAMENTI PER I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA) E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)?
                        Venerdì 29 NOVEMBRE 2013 ore 15:00
SALUTI
Dott.ssa M. Anna QUERO Presidente Anffas onlus Reggio Calabria, Neuropsichiatra
Dott.ssa Mirella NAPPA Dirigente ATP di Reggio Calabria
MODERATORE Prof. Francesco CERNUTO Psicologo, Psicoterapeuta

 RELATORI
BES e DSA: presupposti psicologici e pedagogici

Dott.ssa Giusy BARTOLO Psicologa, Psicomotricista
   Bisogni Educativi Speciali: dalla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012
alla Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013
Avv. Antonella IEROPOLI Funzionario ATP
 Legge Regionale 11/4/2012, n.10 Disposizioni in favore dei soggetti con DSA
Dr. Antonio CAMMARERI Funzionario regionale
 Bambini con DSA o BES lettura delle diagnosi
Dott.ssa Domenica PUNTORIERI Neuropsichiatra
 DSA e i BES: comunicazione alla famiglia
Dott.ssa Maria SCORDO Psicologa
 La scuola di fronte ai DSA e i BES: la gestione del disturbo e le difficoltà della scuola
Prof.ssa Francesca FEDELE Dirigente scolastico
  Il senso degli strumenti compensativi e la stesura del PDP
Prof. Giuseppe ROMEO Dirigente scolastico
 La riabilitazione dei Bes

Centro Medico Crupi

 presso
sede ANFFAS PIAZZA FONTANA 1 RAVAGNESE Reggio Calabria
 Al termine del Convegno verrà rilasciato l’Attestato di Partecipazione
 Per info: Tel 0965 1891074. cell.3496667495 info-rc@anffascalabria.net

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PATHWAYS 2: SI CHIUDE IL PROGETTO EUROPEO

 

Si è chiuso il 31 ottobre 2013, dopo due anni di intenso lavoro, “Pathways 2 – Creazione di percorsi di apprendimento permanente per adulti con disabilità intellettiva” il progetto promosso da Inclusion Europe (Associazione Europea di persone con disabilità intellettiva e delle loro famiglie), finanziato dal Programma per l’apprendimento permanente dell’Unione Europea, e sviluppato in Italia e per l’Italia da Anffas Onlus.

Numerosi i successi raggiunti, primo tra tutti l’aver promosso sul territorio la consapevolezza dell’importanza della formazione permanente degli adulti con disabilità intellettiva evidenziando anche la frequente discriminazione a cui le stesse persone con disabilità intellettiva e/o relazionale sono sottoposte in materia di accesso alla formazione e informazione, con il conseguente mancato rispetto dell’art. 9 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Fondamentale, per lo sviluppo del progetto, è stato il linguaggio “facile da leggere”, strumento indispensabile per consentire reali pari opportunità nella nostra società. E’ solo attraverso questo linguaggio, infatti, che è possibile rendere tutte le informazioni che ci circondano pienamente accessibili, quindi facili da leggere e da capire, permettendo così anche a chi ha una disabilità intellettiva di comprendere notizie ed informazioni importanti ed arrivando una concreta partecipazione di tutti i cittadini alla vita della comunità.

Tra il 2012 e il 2013 Anffas ha organizzato numerosi seminari che hanno consentito la formazione di persone in grado di produrre informazioni facili da leggere e da capire. Da segnalare che tra i partecipanti vi erano anche delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale che sono divenute “lettori di prova” e che quindi ora possono svolgere un’importante funzione: controllare che quanto scritto in versione facile da leggere sia realmente accessibile e comprensibile.

Evento clou dell’iniziativa è stato il convegno nazionale svoltosi nel febbraio scorso e durante il quale sono stati presentati tutti i risultati del progetto, tra cui i numerosi materiali informativi, e le Linee Guida realizzate da Inclusion Europe – per spiegare come scrivere in linguaggio facile da leggere e da capire – e tradotte ed adattate per l’Italia da Anffas.

Le Linee Guida “Informazioni per tutti” e molto altro materiale informativo sono disponibili sul sito di Anffas Onlus nella sezione dedicata al progetto che è possibile consultare seguendo questo link

Questo progetto, unico nel suo genere, è stato senza dubbio un ulteriore importante tassello posto per poter arrivare ad avere una società realmente inclusiva, traguardo a cui Anffas Onlus auspica di riuscire ad arrivare nel più breve tempo possibile pur essendo consapevole dei numerosi ostacoli ancora presenti.

Il lavoro di Anffas sull’accessibilità della formazione ed informazione non si ferma di certo qui: l’associazione dedicherà moltissimo spazio tra le proprie attività allo sviluppo ed implementazione del linguaggio facile da leggere ed a produrre materiale ed è a disposizione di quanti siano interessati ad approfondire il tema ed a rendere le proprie iniziative accessibili anche per le persone con disabilità intellettiva.

31 ottobre 2013

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Pensione e permessi 104: intervenga l’Aula

E’ormai fatto noto: alla Camera la Commissione Bilancio ha bocciato per mancanza di copertura l’emendamento invece approvato dalla Commissione Affari sociali che sanava il paradosso della riforma Fornero in materia di pensione anticipata.Oggi per ottenere la pensione anticipata non è prevista un’età anagrafica minima, ma chi la richiede prima dei 62 anni subisce una penalizzazione pari all’1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due anni e al 2% per ogni anno ulteriore rispetto ai primi 2. Viene conteggiata come anzianità  quella che deriva esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità , per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria. Sono esclusi dal computo, quindi, permessi e congedi fruiti dai lavoratori per assistere i familiari con grave disabilità.Si continua ad ignorare incredibilmente il lavoro di cura. protesta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ISTAT certifica che due terzi delle persone con gravi disabilità  (70,1%) non fruisce di alcun supporto domiciliare pubblico, valore che sale all’83,2% nella fascia di età  11-64 anni. Secondo il Parlamento chi si prende cura di quelle persone.Anzichè incentivare flessibilità lavorativa, sostegno alle famiglie, risposte a lavoratori che per decenni si dividono fra lavoro e assistenza, si erodono continuamente anche quei pochi benefici raccolti in questi anni.La Commissione Bilancio, anzichè preoccuparsi di calcolare e reperire il fabbisogno  che  minimo  per offrire una garanzia e un segnale, si è limitata ragionieristicamente a bocciare un emendamento positivo. Ci appelliamo con forza all’Aula, dove ora il provvedimento torna, e al Governo perchè questa assurdità  ed ingiustizia venga rimossa.Nei giorni scorsi, oltre che informare e sollecitare i singoli parlamentari, la FISH aveva chiesto il diretto intervento del Ministro Giovannini. Una richiesta, per ora, senza esito.

 25 ottobre 2013

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

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Pensione e permessi 104: un traguardo a rischio

Nelle scorse settimane la FISH ha evidenziato il forte e crescente disappunto diffuso fra le persone con disabilità  e i loro familiari in merito ad un particolare aspetto della riforma pensionistica Fornero che sta facendo sempre più sentire il suo peso: permessi e congedi per l’assistenza a persone con gravi disabilità  incidono negativamente sul riconoscimento della cosiddetta pensione anticipata.La pensione anticipata viene concessa a chi ha un’anzianità  contributiva di almeno 42 anni e 1 mese se uomo o 41 anni e 1 mese se donna. Questi requisiti contributivi sono aumentati di un ulteriore mese per il 2013 e per il 2014.Come noto, per richiedere la pensione anticipata non è prevista un’età  anagrafica minima, ma chi la richiede prima dei 62 anni subisce una penalizzazione pari al’1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due anni e al 2% per ogni anno ulteriore rispetto ai primi 2. La Legge 14/2012 ha precisato un elemento: le penalizzazioni non operano se quell’anzianità  contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità , per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria.

Sono esclusi dal computo, quindi, permessi e congedi fruiti dai lavoratori per assistere i familiari con grave disabilità .La FISH, sollecitando parlamentari e Ministro del Lavoro, ha chiesto di sanare questo paradosso che rappresenta uno schiaffo al lavoro di cura assicurato da migliaia di lavoratori.La sollecitazione è stata raccolta in Commissione Affari sociali: è stato approvato uno specifico emendamento nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 101/2013 (Razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni; atto della Camera 1682). L’emendamento abroga di fatto la norma restrittiva della riforma previdenziale Fornero.Oggi gli emendamenti sono all’esame della Commissione Bilancio, prima di approdare in Aula. Purtroppo vengono riportate voci assolutamente negative: quell’emendamento verrebbe bocciato per assenza di copertura finanziaria.

Se confermata, la bocciatura di quell’emendamento sarebbe un fatto ulteriormente grave commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap “ un gesto di spregio che disconosce la valenza e la sostanza del lavoro di cura di cui moltissimi lavoratori, soprattutto donne, si fanno carico tutti i giorni, soprattutto per l’assenza e la carenza di servizi pubblici adeguati.

 23 ottobre 2013

 FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

 

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Pellegrinaggio a Roma per persone con disabilità

Si è svolto il 15 e il 16 ottobre scorso il pellegrinaggio a Roma organizzato dal centro di Pastorale della Vita della diocesi di Rossano- Cariati per le persone con disabilita’. 

Si è trattato della prima esperienza diocesana in questo senso, organizzata nella prospettiva di dare risalto e valore ad una dimensione esistenziale, come quella della disabilità , che spesso, per diverse ragioni,  marginalizzata se non esclusa dalle comuni attivitò  pastorali.  

Il centro di pastorale della vita, nell’intento di promuovere la vita in tutte le sue manifestazioni, ha voluto, in questo modo, richiamare l’attenzione pastorale nei confronti delle persone con disabilità , auspicando una maggiore attenzione e cura pastorale delle parrocchie e degli organismi diocesani.

 L’ evento, tra quelli in programma per l’ Anno della Fede, ha visto la partecipazione di 26 tra ragazzi e ragazze con disabilità provenienti da Rossano, Cariati, Calopezzati, Corigliano Calabro, S. Lorenzo del Vallo, accompagnati dai genitori, dai volontari del centro e dai responsabili del centro.

 I pellegrini, ospiti della Casa per Ferie Giovanni Paolo II opera don Orione, splendida struttura dotata dei confort necessari per le particolari esigenze dei ragazzi, hanno vissuto come evento centrale del programma la partecipazione all’ Udienza generale del mercoledì di Papa Francesco.

 Si sono vissuti momenti di grande commozione in piazza San Pietro gremita da una folla immensa. Molti i ragazzi salutati ed abbracciati dal Santo Padre, per tutti parole di amore e di grande insegnamento. Alla fine dell’ Udienza, poi, l’abbraccio con l’ Arcivescovo Santo Marcianò ha completato la gioia dei pellegrini a lui grati per aver fortemente voluto questo pellegrinaggio ed a cui  stata espressa la commozione e gli auguri affettuosi per il nuovo incarico quale Vescovo dell’ Ordinariato Militare per l’ Italia .

 

Don Massimiliano Alesina
Centro diocesano di Pastorale della Vita

 

 

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LEGGE DI STABILITA’, ANFFAS ONLUS: NESSUNA NOVITA’ POSITIVA, SOLO PERICOLOSE TENDENZE

 

DOVE SONO FINITI GLI IMPEGNI PRESI CON IL PROGRAMMA DI AZIONE BIENNALE? ANCORA UNA VOLTA LE PERSONE CON DISABILITA’ NEL MIRINO DELLA POLITICA

 

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una potenziale bomba ad orologeria per la persone con disabilità  e per le loro famiglie, una situazione di pericolo e dubbio che non sappiamo come si evolverà. Cosè Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità  Intellettiva e/o Relazionale, tramite il suo presidente Roberto Speziale, commenta la Legge di Stabilità  recentemente approvata dal Governo Letta e in attesa di passare all’esame del Parlamento.

 

In questa bozza, infatti, oltre al decremento dei finanziamenti per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e per il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza continua il presidente vi sono indicate la nuova possibile modalità  per ottenere l’indennità di accompagnamento e la stretta sulle agevolazioni fiscali, due fattori che incidono ovviamente in maniera preponderante nella vita di chi ha una disabilità.

 

Nel primo caso spiega Speziale se le attuali notizie si rivelassero fondate e il testo diventasse legge, a partire dal 1 gennaio 2014, le persone ultrasessantacinquenni con reddito (imponibile) superiore ai 40.000 euro annui – 70.000 Euro se coniugati – seppure in possesso dei requisiti sanitari oggi previsti non avrebbero più diritto al beneficio. Inoltre, anche chi avesse un reddito imponibile al di sotto dei limiti fissati, ma che sarebbero superati percependo l’indennità, riceverebbe un importo limitato al raggiungimento del limite medesimo. E ancora, chi fosse già  titolare di indennità o abbia già  ricevuto conferma del godimento della provvidenza economica e se in possesso di redditi superiori ai limiti fissati, non avrebbe più diritto alla rivalutazione annuale della prestazione.

 

Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali, invece, il Governo probabilmente procederà  alla riduzione delle detrazioni Irpef che oggi i contribuenti utilizzano al 19% e tra queste, oltre a ciò che riguarda i mutui o le polizze vita, rientrano voci più che note e ampiamente utilizzate come le spese mediche e quelle per le persone con disabilità . Non dimentichiamo, inoltre, che sempre la questione del nuovo ISEE, che considera un reddito la pensione sociale e di invalidità , con cui il mondo della disabilità  dovrà  fare i conti.

 

Abbiamo un ennesimo nuovo Governo, ma ci troviamo ancora di fronte alla concreta possibilità di tagli indiscriminati volti a colpire sempre gli stessi cittadini, quelli più fragili e discriminati, quando invece le risorse finanziarie necessarie al risanamento del Paese potrebbero essere reperite tramite altre modalità , ad esempio attraverso la riforma  dei costi della politica o la definizione dei livelli essenziali e dei costi standard in sanità.

 

Conclude: a questo punto ci chiediamo dove sono finiti gli impegni presi con il Programma di Azione Biennale, anche questo recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, su cui le persone con disabilità  e le loro famiglie facevano affidamento per vedere finalmente rispettati i loro diritti di pari cittadini, e perchè tutte le azioni in esso contenute non siano considerate un’opportunità  di sviluppo per il Paese ma semplicemente ignorate

 

Roma, 19 ottobre 2013

Area Comunicazione e Politiche Sociali