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Il Tar Calabria con ordinanza n. 584/2012 del 23/11/2012 riconosce il diritto alla predisposizione del progetto individuale ex art.14 legge 328/00.

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Il Tar Calabria con ordinanza n. 584/2012 del 23/11/2012 riconosce il diritto alla predisposizione del progetto individuale ex art.14 legge 328/00.

Il ricorso al Tar è stato presentato da  una persona con disabilità del comune di Cassano allo Ionio  insieme all’Associazione Anffas Onlus Corigliano ed Anffas Nazionale . L’istanza era stata presentata nel 2010 con  risposta  negativa per cu si è giunti a chiamare in giudizio l’ente locale.

L’art. 14 della 328/00 ( legge quadro per la realizzazione  del sistema integrato di interventi e servizi sociali) ha introdotto i progetti individuali i quali devono essere predisposti dai comuni d’intesa con le aziende unità sanitarie , su richiesta degli interessati. Finalità dei progetti è quella di  realizzare  la piena integrazione delle persone con disabilità ai sensi dell’art. 3  legge n. 104/92.

La Regione Calabria ha emanato già nel novembre 2003 la legge n. 23 ( realizzazione  del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria) in attuazione della legge 328/00.

La stesura del progetto individualizzato determina proprio quella necessaria concertazione voluta dalla l. 328/00 tra persona con disabilità, famiglia, enti locali, enti sanitari e terzo settore che, diversamente, appare difficile raggiungere. La legge prevede la “presa in carico globale della persona con disabilità” e della sua famiglia da parte delle istituzioni competenti, concetto, peraltro fortemente ribadito e richiesto anche dal movimento delle persone con disabilità e di chi le rappresenta.
Ciò, di fatto, non avviene se l’intero nucleo familiare è costretto, in una quotidiana solitudine, a dover sopperire e a dover ricercare i modi per superare le situazioni di bisogno o le necessità di assistenza socio-sanitaria. Non può continuarsi, infatti, a sopportare una politica disgregata di accesso ai servizi sanitari (partecipazione a singoli bandi o necessità di particolari requisiti) ovvero di ricerca di centri di riabilitazione o di altre tipologie di assistenza sanitaria.

 

L’auspicio, pertanto, è che dopo questa ennesima pronuncia “pilota” in tema di inclusione delle persone con disabilità, gli enti locali, insieme a quelli regionali e nazionali, si attivino per garantire a tutti il rispetto e l’esigibilità di tale fondamentale diritto.

 

 

                                                                                                                         Marinella Alesina

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