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Costituita la Consulta per l’integrazione nel pubblico impiego

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Costituita la Consulta per l’integrazione nel pubblico impiego

Fonte www.superando.it Tra le altre novità riguardanti le persone con disabilità, la cosiddetta “Riforma Madìa” della Pubblica Amministrazione ha previsto anche l’avvio di una Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità, della quale, nei giorni scorsi, è stata resa nota la costituzione formale. Tra i vari componenti di essa, vi saranno anche due rappresentanti provenienti da FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Come riferisce il Servizio HandyLex.org – al cui approfondimento rimandiamo senz’altro i Lettori – tra le altre novità riguardanti le persone con disabilità, la cosiddetta “Riforma Madìa” della Pubblica Amministrazione (Legge 124/15 e successivi Decreti) ha previsto l’avvio di una Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità.
Nella Gazzetta Ufficiale del 3 aprile scorso è stata resa nota la costituzione formale di tale organismo, che vedrà la rappresentanza di quattro Ministeri (Lavoro, Salute, Pari Opportunità e Funzione Pubblica), affiancati dall’INAIL, dalla nuova ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro), da un rappresentante delle Regioni e da uno dei Comuni, da due esponenti sindacali e da due provenienti dalle Associazioni del mondo della disabilità, vale a dire da FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Come si legge ancora in «HandyLex.org», la prima funzione della Consulta dovrà essere quella di «elaborare piani, programmi e linee di indirizzo per ottemperare agli obblighi previsti dalla Legge 68/99» e di effettuare «il monitoraggio sul rispetto degli obblighi di comunicazione cui sono tenute (anche) le Pubbliche Amministrazioni». Essa, inoltre, «dovrebbe anche proporre alle amministrazioni pubbliche iniziative e misure innovative finalizzate al miglioramento dei livelli di occupazione e alla valorizzazione delle capacità e delle competenze dei lavoratori con disabilità», prevedendo «interventi straordinari per l’adozione degli accomodamenti ragionevoli nei luoghi di lavoro già previsti dalla Convenzione ONU [sui Diritti delle Persone con Disabilità, N.d.R.]e dalla normativa antidiscriminatoria vigente».

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