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Archivio mensile Luglio 2020

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INPS comunica: benefici invalidità civile e handicap anche con verbali scaduti e soggetti a revisione

Fonte www.disabili.com – L’INPS precisa che i benefici si conservano anche a verbale scaduto, fino a prossima visita di revisione invalidità.

Dopo la sospensione, a causa delle emergenza pandemica da Covid19, delle attività dei Centri medico legali dell’Inps per le visite di primo accertamento e di revisione dell’invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità, dal 22 giugno sono riprese le attività di verifica

In particolare, l’INPS fa sapere in un comunicato stampa che le visite di revisione già calendarizzate durante i mesi di sospensione dell’attività saranno recuperate nei mesi a venire, secondo un calendario parametrato in base alle nuove norme di sicurezza.

Nel frattempo, l’Istituto ricorda che chi è in possesso di verbali scaduti e in attesa di rivedibilità mantiene i benefici acquisiti. Lo prevede la legge 114/2014 “nelle more dell’effettuazione delle eventuali visite di revisione e del relativo iter di verifica, i minorati civili e le persone con handicap in possesso di verbali in cui sia prevista rivedibilità conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefìci, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura” (articolo 25, comma 6bis).
Fino all’avvenuta conclusione dell’accertamento sanitario, pertanto, anche i soggetti in possesso di un verbale con visita di revisione scaduta mantengono tutti i benefici e le agevolazioni di cui hanno usufruito fino a quel momento.

L’INPS precisa inoltre che, laddove necessario, le sedi Inps possono rilasciare una dichiarazione che riconosce la validità del verbale sanitario scaduto, nelle more della convocazione a visita

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Linee guida per il rientro a scuola: cosa si prevede per gli alunni con disabilità e altri BES?

Fonte www.disabili.com – Tra luci ed ombre si prova a pianificare il non facile rientro a scuola a settembre. Il MIUR, sentito il parere del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) propone delle linee guida per la riapertura

Il 26 giugno il MIUR ha pubblicato il Piano scuola 2020-2021, vale a dire il documento di pianificazione per il rientro in classe nel prossimo anno scolastico.

Nella premessa di tale documento possiamo leggere che nel mese di settembre 2020, le attività scolastiche riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile.
La ripresa delle attività deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione. Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dall’Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali, nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili.
In ciascuna Regione l’organizzazione dell’avvio dell’anno scolastico sarà articolata, in primo luogo, con la istituzione di appositi Tavoli regionali operativi, insediati presso gli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell’Istruzione. Compito dei Tavoli regionali, attraverso un confronto costante, sarà quello di monitorare le azioni poste in essere dalle Conferenze dei servizi a livello territoriale e dai diversi attori coinvolti nell’organizzazione delle attività scolastiche. Inoltre, a livello provinciale, metropolitano e/o comunale, si organizzeranno apposite Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità. Tutti gli interventi straordinari che si rendessero necessari per assicurare la soluzione di criticità emerse in vista dell’avvio dell’anno scolastico, e che non siano già previsti, dovranno trovare adeguata copertura finanziaria.

Per ciò che concerne le misure contenitive, organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa esclusivo rinvio al Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020 e ai successivi aggiornamenti, allegati alle linee guida. In esso, in particolare, si prevede che il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione. Il CTS, almeno 2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti.

Il documento si sofferma poi sulla valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’Autonomia scolastica, arrivando a prevedere eventuale riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimentoarticolazione modulare di gruppi di alunni, frequenza scolastica in turni differenziati, fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, di didattica digitale integrataaggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari o una diversa modulazione settimanale del tempo scuola.

Prosegue poi concentrandosi sulla sussidiarietà e corresponsabilità educativa, sul ruolo delle comunità territoriali per la ripresa delle attività scolastiche.

In merito alla disabilità e all’inclusione scolastica, nelle linee guida possiamo leggere che priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata. Per alcune tipologie di disabilità sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS, di seguito riportate: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza… Non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti”.

Molti sono ancora gli aspetti affrontati dal documento, tra cui le indicazioni per la scuola in ospedale e per l’istruzione domiciliare. Di essi ci occuperemo nei prossimi giorni.