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DAVIDE FARAONE SUI DOCENTI DI SOSTEGNO

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DAVIDE FARAONE SUI DOCENTI DI SOSTEGNO

Fonte www.edscuola.eu – Nell’aprile 2015 in un dibattito pubblico tenutosi al Palazzo Campanella del Consiglio della Regione Calabria dal titolo “La Buona Scuola, opportunità per il SUD”, alla presenza di un nutrito pubblico, aveva parlato dei docenti di sostegno che si occupavano di accompagnare i ragazzi con disabilità al bagno e che con la “Buona scuola” questo non accadrà più, perché si punta alla qualificazione della professionalità dei docenti di sostegno. In buona sostanza il sottosegretario sosteneva che i docenti di sostegno non sono qualificati professionalmente ma lo diventeranno con l’attuazione della riforma della scuola.

In quell’occasione l’On. Faraone venne contestato e dal pubblico ci fu chi disse: “Onorevole Lei non sa di cosa sta parlando, i docenti di sostegno non accompagnano i ragazzi al bagno per questo servizio ci sono gli assistenti sociali o i collaboratori scolastici”. Oggi in un’intervista che il sottosegretario Faraone ha rilasciato a “Il Messaggero”, si legge che secondo lui gli insegnanti di sostegno sono “eroi per scelta”. Poi però lo stesso Faraone si contraddice dicendo che è necessario elevare il vincolo quinquennale, per passare dal sostegno all’insegnamento su disciplina, a decennale. Alla domanda del perché è necessario portare fino a 10 anni il vincolo di permanenza di un docente su posto di sostegno, Faraone ha così risposto: “Il sostegno non deve più essere una scorciatoia per entrare in ruolo, l’innalzamento del vincolo è necessario per evitare alcuni opportunismi che spesso hanno nascosto le migliaia di esperienze positive e di eccellenza che hanno costellato la nostra scuola. Una scuola all’avanguardia nell’inclusione”.

La contraddizione è evidente e nasconde una chiara realtà, infatti prima Faraone definisce i docenti di sostegno come “eroi per scelta” e poi parla di “scorciatoie” per entrare in ruolo e di opportunismi di convenienza.

Qual è la versione esatta? Chi vive la scuola sa benissimo che gli eroi per scelta sono pochi e che la specializzazione per il sostegno è per lo più usata per evitare esili decennali dalla propria residenza, tanto che docenti di ruolo lontani dalla propria residenza hanno massicciamente richiesto l’utilizzazione sul sostegno per non viaggiare. Ecco il motivo reale, senza ipocrisie e contorsionismi, per cui si vuole elevare fino a 10 anni la permanenza sul posto di sostegno.

Tuttavia se così fosse resta il problema delle utilizzazioni annuali, non sono anche queste “opportunismi”? Come si intende agire sulle utilizzazioni su posti di sostegno nei prossimi anni? Sarebbe interessante sentire l’opinione del sottosegretario Faraone anche su queste domande.

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