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“DOPO DI NOI”: CON IL TRUST UNA PROPOSTA BASATA SULLA FIDUCIA

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“DOPO DI NOI”: CON IL TRUST UNA PROPOSTA BASATA SULLA FIDUCIA

Fonte www.disabili.com –  Questione di fiducia: quella in un futuro con una tutela dal punto di vista  affettivo ed economico. È quanto desiderano i genitori di una persona  con disabilità quando arriva il momento di pensare al “dopo di noi”.  Nel panorama delle possibili forme di protezione, da alcuni anni  si sta affermando uno strumento che ha il suo punto di forza nella  fiducia, indicata appunto con il suo corrispettivo inglese “trust”. Si  tratta di una soluzione con cui si destinano beni a favore di una  persona, costituendo un fondo che viene gestito da un soggetto fidato. Il patrimonio serve così a garantire assistenza alla persona da  tutelare.

Il nome anglosassone rivela l’origine estera del trust, che  l’Italia legittima dal 1992, anno in cui è entrata in vigore la ratifica della  Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985 sulla legge applicabile ai trust e al  loro riconoscimento. Condizione essenziale è che siano italiani i  soggetti compresi nel trust: chi lo dispone, il beneficiario, il trustee che  amministra il patrimonio, e il guardiano che sorveglia le operazioni del  trustee. Non sempre un trust coinvolge tutte queste figure, ma essenziale è  comunque la presenza del trustee, come pure del patrimonio da destinare al  beneficiario.

Questa osservazione dimostra come lo strumento sia  flessibile e personalizzabile, in particolare adattandosi alle esigenze della  persona da tutelare. Il trust si inserisce nell’ambito delle protezioni  legali di soggetti deboli, che comprendono soluzioni in genere più note  come l’interdizione, l’inabilitazione e l’amministrazione di sostegno.

Il trust rappresenta un’alternativa, ma anche una forma di  tutela complementare: alcune funzioni tipiche dei suoi soggetti, ad  esempio, possono coinvolgere attivamente il tutore o l’amministratore di  sostegno. Per avere un primo contatto con il trust, abbiamo preparato un  apposito speciale, con informazioni utili a inquadrare questo strumento dal  punto di vista legislativo e del suo funzionamento.

Nella pratica, poi, è necessario il consulto di un  professionista, come un avvocato, un notaio, un commercialista: decidere di  istituire un trust richiede una valutazione approfondita che tenga conto di  elementi come il patrimonio disponibile, le persone da coinvolgere, le esigenze  della persona da tutelare, ma anche gli aspetti prettamente burocratici e  fiscali. Prospettive che variano di caso in caso, sempre però con la  fiducia come cardine.

Per approfondire

Leggi la news sul  convegno dedicato al Trust a cui hanno partecipato Roberto Speziale, presidente  nazionale Anffas Onlus, e Emilio Rota, presidente della Fondazione Nazionale  “Dopo di Noi” Anffas Onlus

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