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Fondo dopo di noi: è in Gazzetta Ufficiale il riparto dei soldi alle Regioni (qui le cifre)

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Fondo dopo di noi: è in Gazzetta Ufficiale il riparto dei soldi alle Regioni (qui le cifre)

Fonte www.disabili.com – Un totale di 51,1 milioni di euro per le regioni che mettano in campo progetti per il futuro deistituzionalizzato di persone disabili prive del sostegno della famiglia

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2019, il Decreto del 15 novembre 2018 con la ripartizione alle Regioni delle risorse del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, per l’anno 2018, ovvero le cifre che ciascuna Regione otterrà per i progetti del Dopo di Noi delle persone con grave disabilità.

COS’E’ IL FONDO – Il Fondo, lo ricordiamo, è stato istituito dall’articolo 3, comma 1, della legge 22 giugno 2016, n. 112, recante  «Disposizioni  in materia di assistenza in favore delle persone con  disabilità  grave prive del sostegno familiare». Il Fondo, così come inizialmente previsto dalla legge nel 2016, doveva essere di 56,1 milioni ei Euro, poi però ridotti a 51,1 milioni, per il 2018, dalla legge di bilancio 2018.

COME VENGONO USATI I SOLDI – I soldi che compongono il Fondo per il Dopo di Noi vanno destinati a progetti – le cui caratteristiche  e finalità sono stabilite dall’4 del Dm 23 novembre 2016 – che le singole Regioni devono promuovere per percorsi programmati di accompagnamento verso l’uscita dal nucleo familiare, in alternativa alla istituzionalizzazione delle persone con grave disabilità priva del sostegno familiare. I progetti possono prevedere pertanto forme di cohousing o altre forme di domiciliarità.

I FONDI RIPARTITI REGIONE PER REGIONE – Questa la ripartizione dei Fondi, con le cifre che sono state assegnate alle regioni sulla base del fabbisogno calcolato sul numero di beneficiari potenziali dei progetti e dei servizi per i piani del Dopo di Noi

Abruzzo:  1.124.200 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 2,2%)         
Basilicata: 511.000 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 1,0%          
Calabria: 1.737.400 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 3,4%         
Campania: 5.161.100 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 10,1%                   
Emilia Romagna: 3.730.300 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 7,3%)          
Friuli V.G.:  1.022.000 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 2,0%)            
Lazio: 5.161.100 (Quota di popolazione 18-64 anni: 10,1%)            
Liguria: 1.277.500 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 2,5%)                    
Lombardia: 8.584.800 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 16,8%)            
Marche: 1.277.500 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 2,5%)
Molise: 255.500 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 0,5%)                      
Piemonte: 3.679.200 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 7,2%)                   
Puglia: 3.525.900 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 6,9%)                    
Sardegna: 1.481.900 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 2,9%)                     
Sicilia: 4.394.600 Euro  (Quota di popolazione 18-64 anni: 8,6%)         
Toscana: 3.117.100 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 6,1%)                     
Umbria: 766.500 Euro  (Quota di popolazione 18-64 anni: 1,5%)                       
Valle d’Aosta:  102.200,00 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 0,2%)        
Veneto: 4.190.200 Euro   (Quota di popolazione 18-64 anni: 8,2%)         
    
A CHE PUNTO SONO I PROGETTI? – La domanda principale da porsi è se e quali Regioni abbiano dato realmente attuazione ai progetti. Tra l’altro la legge prevede che i soldi per i progetti del 2018 verranno erogati solo a fronte della rendicontazione de sull’effettiva attribuzione ai beneficiari delle risorse trasferite nel secondo anno precedente l’erogazione medesima (ovvero il 2016).

Originariamente la legge prevedeva infatti che dopo l’approvazione della Legge, ogni Regione nella primavera del 2017 avrebbe dovuto inviare i propri progetti al Ministero, per avere l’autorizzazione ed ottenere i Fondi. Purtroppo le Regioni si sono mosse a macchia di leopardo, con ritardi e inadempienze. Nel giugno 2018 Anffas e Fondazione Dopo di noi Onlus hanno curato l’approfondimento Percorso di attuazione della Legge 122/2016. La posizione di Anffas a due anni dalla sua approvazione dal quale è emerso che sono solo quattro Regioni quelle in cui il progetto individuale è stato redatto ed è partito o sta partendo, insieme agli interventi previsti: Lombardia, Marche, Molise, Toscana.

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