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Quattro associazioni hanno intrapreso un percorso di confronto. Primo incontro con Giorgia Wurth autrice de “L’accarezzatrice” e Fabrizio Quattrin, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, genitori e operatori

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Quattro associazioni hanno intrapreso un percorso di confronto. Primo incontro con Giorgia Wurth autrice de “L’accarezzatrice” e Fabrizio Quattrin, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, genitori e operatori

Fonte www.superabile.it ROMA – “Siamo quattro associazioni che si occupano di diverse disabilità, ma unite sui temi di affettività, amore e sessualità su cui abbiamo intrapreso un percorso comune di riflessione e discussione”. Così Elena Improta, presidente di Oltre Lo Sguardo Onlus descrive l’iniziativa avviata insieme alle associazioni romane Roda Onlus, Gruppo Asperger e Angsa (Ass. Naz. Genitori Soggetti Autistici). “Vogliamo aprire un tavolo permanente di discussione nel secondo municipio su questo tema, con particolare attenzione ai disabili cognitivi, i più penalizzati quando si parla di affettività e sessualità”. Il percorso per un “Tavolo permanente di discussione sull’assistenza sessuale” nel Secondo municipio di Roma ha preso il via con l’incontro “Riflessioni sull’affettività e sessualità delle persone con disabilità” che si è tenuto nei giorni scorsi nella Sala Cittadina del II Municipio di Roma, dove hanno sede le quattro associazioni.

Tra gli interventi, il presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di Roma Fabrizio Quattrini ha fatto chiarezza sulle differenze con la prostituzione: “L’assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità, sottolinea Quattrini, permette a tutti gli esseri umani di vivere e condividere la propria esperienza erotico-sessuale a prescindere dalle difficoltà riscontrate nell’esperienza di vita, in piena libertà di scelta per se stessi e per l’altro”. L’assistente sessuale – sottolinea il sessuologo – non può essere confuso con l’escort perchè ha una preparazione adeguata e qualificante, e non concentra esclusivamente l’attenzione erotico sessuale sul processo meccanico della risposta sessuale”. “Inoltre promuove attentamente l’educazione sessuo-affettiva, indirizzando al meglio le energie intrappolate nella persona con disabilità, afferma Quattrini, evitando una scarica energetica negativa che altrimenti si tramuterebbe in aggressività”. Quattrini ha anche parlato del primo osservatorio nazionale su assistenza sessuale, promosso dal comitato “Love giver” (http://www.lovegiver.it ) “che sta esaminando vissuti per capire quali persone sono pronte a svolgere la funzione dell’assistente”. Innanzitutto però è necesario “combattere lo stereotipo negativo del sesso degli angeli” e “fare formazione nell’ambito del complesso rapporto con le famiglie, per questo è anche necessario trovare fondi”.

Simona Cherubini psicologa di CulturAutismo, ha evidenziato le necessità di particolare formazione per l’assistenza sessuale in soggetti con sindrome autistica, essendo il sesso una modalità di relazione con altre persone. In particolare l’importanza di “saper aiutare alla conoscenza del proprio corpo”. Giorgia Wurth, autrice del romanzo “L’Accarezzatrice” ha parlato della necessità della figura di assistente sessuale maschile per donne con disabilità, “ne conosco due in Svizzera, una figura ancora poco diffusa, per l’idea assolutamente falsa che ce ne sia meno bisogno e perchè c’è ancora vergogna sul tema”. E’ seguito un dibattito cui hanno partecipato numerosi genitori di persone con disabilità e operatori presenti in sala. Un genitore ha espresso disagio di fronte all’idea della soddisfazione sessuale attraverso l’assistente: “Bisogna che i nostri figli affrontino le difficoltà con cui sono nati, ha detto, anche la castità fa parte della sessualità”. Un operatore ha parlato delle difficoltà di fronte a episodi di masturbazione in classe di ragazzi con disabilità mentale: “Sto lavorando su questo con ragazzi autistici a basso funzionamento”, ha raccontato “dobbiamo anche noi accettare che ci sono diverse forme di soddisfazione sessuale, non per forza quelle che noi consideriamo tali”. (Ludovica Jona)

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