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RAGAZZI CON DISABILITÀ INTELLETTIVA A SCUOLA DI SOCIAL (CONTRO I BULLI)

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RAGAZZI CON DISABILITÀ INTELLETTIVA A SCUOLA DI SOCIAL (CONTRO I BULLI)

corriere.it – Soprusi e prevaricazioni, offese e insulti a ripetizione, foto postate su Facebook che diventano oggetto di scherno in Rete. Vittime di bullismo e cyberbullismo sono anche e soprattutto le persone con disabilità intellettiva che utilizzano, come tutti, i social network come strumento per relazionarsi con gli altri e uscire dall’isolamento. Ma in Rete navigano anche i cyberbulli che tendono a colpire proprio i ragazzi più vulnerabili. Fornire loro gli strumenti per difendersi nella vita reale e sui social è l’obiettivo dei corsi di formazione promossi da Associazioni di persone con disabilità intellettiva, a livello europeo e in Italia. Durante le lezioni si danno consigli pratici su come utilizzare i social network, ma si cerca anche di rafforzare l’autostima dei ragazzi e favorire una maggiore consapevolezza di se stessi.

«Safesurfing» è il progetto europeo promosso da Inclusion Europe, organizzazione europea di persone con disabilità intellettiva, insieme ad altre associazioni partner in Polonia, Regno Unito, Spagna e Italia, rappresentata da Anfass, Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale. I partecipanti ai corsi, tramite seminari online, possono interagire e fare domande in tempo reale. «Col progetto sul cyberbullismo contiamo di raggiungere circa mille ragazzi con disabilità intellettiva in tutta Italia utilizzando seminari e corsi online interattivi – spiega Roberta Speziale, referente per Anffas del progetto Safesurfing -. Le informazioni fornite non sono solo teoriche, ma anche tecniche: per esempio, come bloccare persone che infastidiscono sui social e, soprattutto, cosa fare nel caso di esperienze spiacevoli come casi di cyberbullismo, molestie, furti o usi inappropriati dei dati».

Vademecum con consigli

Cinque video informativi, tutti accessibili online, sono stati realizzati dagli associati di ciascuna organizzazione partner del progetto: «Utilizzare internet in modo sicuro», «Cose che dovete sapere su internet», «Dispositivi mobili: opportunità e pericoli per le persone con disabilità intellettiva», «Proteggere i browser e facebook», «Quali informazioni dovrei condividere su di me online?». Sono una sorta di vademecum con consigli pratici, per esempio, su quali precauzioni utilizzare per evitare che siano rubate le password del proprio profilo, quali foto postare su social, le informazioni da condividere, le amicizie da accettare e con le quali interagire.

Dai vestiti alla sessualità

A Roma, oltre al corso di formazione sul cyberbullismo, Anffas Ostia ha attivato il progetto «Ribelle contro il bullismo». Le lezioni si svolgono nel X Municipio in uno stabile confiscato alla mafia, sede anche di un’agenzia per la formazione professionale e l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. «Alcuni ragazzi ci hanno raccontato di aver subito episodi di bullismo e discriminazione a causa della propria disabilità e così abbiamo pensato di promuovere iniziative per rafforzare la loro autostima e favorire la loro integrazione nel gruppo – spiega Simona Pennacchia, neuropsichiatra infantile di Anffas Ostia -. Siamo partiti da cose all’apparenza banali ma importanti per un adolescente, come la scelta del vestito adatto, l’abbinamento dei colori, il trucco. Vengono poi approfonditi aspetti emotivi e relazionali, per esempio come valorizzare i rapporti veri, vivere le proprie emozioni, la propria sessualità, un corpo che cambia; e ancora: come prendere confidenza coi mezzi pubblici e acquisire il senso del denaro. Tutti aspetti – conclude Pennacchia – che possono favorire l’autonomia e l’inclusione nella comunità».

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