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RIFUGIATI AL GELO IN EUROPA, LA DOPPIA DISCRIMINAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

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RIFUGIATI AL GELO IN EUROPA, LA DOPPIA DISCRIMINAZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ

Fonte www.superabile.it – L’ondata di neve e gelo che ha colpito l’Europa negli ultimi giorni non accenna a diminuire. Tra le persone più in difficoltà ci sono i migranti bloccati ai confini d’Europa, a Belgrado come in Grecia, molti di loro vivono in condizioni al limite del disumano. In particolare, chi tra di loro ha una disabilità sta incontrando serie difficoltà nell’ottenere servizi di base come alloggio, servizi igienico-sanitari, ma anche cure mediche.

Lo denuncia l’organizzazione Human Rights Watch, in un focus sui centri di accoglienza in Grecia.

Tra i casi più eclatanti quello di un’anziana donna in sedia a rotelle, che non ha potuto farsi la doccia per un mese.

“Le persone con disabilità vengono trascurate e non riescono a ottenere servizi di base, anche se sono tra i rifugiati e gli immigrati più a rischio”, sottolinea Shantha Rau Barriga, direttore diritti delle persone con disabilità di Human Rights Watch. Human Rights Watch ricorda che sono ancora troppo pochi i programmi mirati a rispondere ai diritti e alle esigenze dei richiedenti asilo, rifugiati, e altri migranti con disabilità.

“L’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia, le chiusure dei confini lungo la rotta dei Balcani, la cattiva gestione, e la mancanza di coordinamento tra i governi dell’Ue hanno lasciato circa 62.700 richiedenti asilo e altri migranti intrappolati in Grecia. Secondo la Commissione europea, a partire dal 12 gennaio 2017, solo 7448 persone sono state trasferiti o sono in programma di essere trasferite nell’ambito del meccanismo Ue Relocation – circa il 12 per cento dei 66.400 posti concordato nel 2015 – scrivono -. E i migranti in Grecia vivono in deplorevoli condizioni, senza accesso ai servizi e alloggi adeguati. Migliaia di rifugiati stanno sopportando condizioni invernali estremamente dure in tende fragili in tutta la Grecia, con temperature fino a -14 gradi. Quelli con disabilità sono tra quelli particolarmente a rischio”.

Sulla base delle ricerche svolte in Grecia continentale e sulle isole greche nel mese di ottobre 2016 e gennaio 2017, e di follow-up interviste telefoniche a dicembre 2016 e gennaio 2017, Human Rights Watch ha scoperto, inoltre, che i richiedenti asilo e i rifugiati con disabilità non sono spesso correttamente identificati, in parte a causa di un processo di registrazione affrettata. Senza un’adeguata comprensione delle dimensioni e esigenze, le agenzie umanitarie non possono rispondere in modo efficace.

Per esempio, i servizi di salute mentale, tanto necessari per i richiedenti asilo e gli altri migranti, sono inadeguati. La metà dei migranti che Human Rights Watch ha intervistato sta affrontando questa situazione portandosi dietro traumi, ansia o depressione dovuta alla violenza subita nei paesi d’origine, ma anche all’incertezza e l’insicurezza nei campi.

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