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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, UNA VIA PER EDUCARE ALLE DISABILITÀ?

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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, UNA VIA PER EDUCARE ALLE DISABILITÀ?

Disablog.it – Come puntualmente accade ogni anno, anche stavolta è stato avviato il bando per il Servizio Civile Nazionale 2016 che vedrà il reclutamento di oltre 35mila giovani. Chi viene selezionato per partecipare al bando lo fa innanzitutto per ricevere una formazione ma anche per fare cittadinanza attiva: il Servizio Civile è difatti stato pensato appositamente per far sì che i cittadini possano a restituire allo Stato, con il proprio lavoro, una parte di quello che ricevono.

In cosa consiste il Servizio Civile? Si tratta di un anno profondamente coinvolgente, in cui ciascun partecipante verrà impegnato in varie attività di utilità sociale capaci di metterlo a contatto con le case di riposo per anziani, con attività che lo vedano affiancarsi ai servizi sociali di un comune, che lo inseriscano in un’attività più prettamente culturale quale è quella di una biblioteca, o che lo vedano partecipare come aiutante attivo di associazioni varie. Ma non dimentichiamo che il Servizio Civile è stato, è tuttora e sempre sarà un’occasione irripetibile anche per sensibilizzare i giovani alle disabilità, tanto è vero che anche in questa edizione 2016 sono molte le associazioni che si occupano in vario modo di disabilità candidate per accogliere dei giovani che vogliono imparare e che desiderano ardentemente mettersi al servizio dei più deboli.

Più in particolare i ragazzi interessati a partecipare al Servizio Civile Nazionale per mettersi a confronto con le disabilità, già in questi giorni possono fare affidamento sui progetti di quattro diverse realtà: quella dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, quella dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, quella dell’Associazione Nazionale Famiglie di persone con Disabilità intellettiva e/o relazionale e quella del Centro Servizi per il Volontariato. Tanti fronti diversi, insomma, seppur sostanzialmente accomunati dalla disabilità come fattore di base.

Come candidarsi? Per candidarsi a ricoprire una delle 35.203 posizioni disponibili bisogna prima di tutto scegliere il progetti tra quelli proposti nella propria regione o provincia di appartenenza. Dopo di che occorre inviare la candidatura all’ente promotore del progetto facendogli recapitare una apposita domanda di iscrizione (completa naturalmente di tutti i dati personali richiesti dal caso). Nella terza fase bisognerà partecipare a una selezione esclusivamente basata sui requisiti e sulle caratteristiche fatte proprie da ciascun candidato, e tenendo conto di questo iter, verranno appunto selezionati i giovani ritenuti più idonei per quello specifico progetto. E’ importante sapere, però, che le candidature possono essere inviate entro e non oltre le ore 14.00 del 30 giugno 2016.

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