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Spesa per le badanti insostenibile per le famiglie: 8 su 10 chiedono assegno maggiorato

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Spesa per le badanti insostenibile per le famiglie: 8 su 10 chiedono assegno maggiorato

Fonte www.disabili.com – Secondo una ricerca condotta dal Censis per Assindatcolf, per far fronte al caro retribuzioni badanti scattato da gennaio per effetto dell’inflazione, le famiglie chiedono incentivi alle assunzioni.

Sotto la scure di aumenti trasversali e del caro vita, che hanno fatto lievitare bollette e spese quotidiane, le famiglie italiane arrancano, anche a causa dell’impennata del costo delle badanti, le cui retribuzioni, per effetto dell’inflazione, da quest’anno sono aumentate del 9,2%
È così che, portafoglio alla mano, la gestione di familiari anziani e non autosufficienti rischia seriamente di diventare insostenibile, almeno per quasi 6 famiglie datrici di lavoro domestico su 10, come rilevato da una ricerca condotta dal Censis per Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.

LE FAMIGLIE STANNO ESAURENDO I RISPARMI
Lo studio «Il lavoro domestico. Una risorsa per il nuovo welfare» realizzato dal Censis per Assindatcolf, ha visto la somministrazione di un questionario tra il mese di dicembre 2022 e il gennaio 2023, rilevando la forte preoccupazione delle famiglie italiane che in larga parte (il 59%) ritengono insostenibile o solo parzialmente sostenibile la spesa per la badante. A preoccupare non è solo il crescente bisogno di assistenza dei propri congiunti, ma anche l’indisponibilità futura di risorse avendo già usufruito dei propri risparmi per mantenere il livello di assistenza attuale e necessario.

AUMENTI PER LE FAMIGLIE
Come accennato, da quest’anno le famiglie scontano un importante aumento per la spesa mensile del lavoratore domestico: un 9,2 % in più per effetto dell’inflazione. A queste cifre va aggiunto, contestualmente, anche l’aumento dell’8,1% dei contributi obbligatori previdenziali  da versare all’Inps per tutti i lavoratori domestici (qui le tabelle contributi badanti 2023, ndr).

COSA CHIEDONO LE FAMIGLIE
Stanti le difficoltà, quali sono gli interventi di supporto per la tutela della non autosufficienza? A questa domanda, le famiglie hanno risposto con un ordine di priorità di azioni volte a ridurre i costi dell’assistenza familiare. Per le famiglie gli strumenti più urgenti da adottare sono:
1. previsione di incentivi all’assunzione per ridurre il costo che si deve sostenere per la badante.
2. promozione di interventi di sanità preventiva presso il domicilio delle persone anziane.
3. miglioramento dell’invecchiamento attivo, con la predisposizione di accessi facilitati ai servizi sanitari e sociali.

SOSTEGNO ECONOMICO ALLE FAMIGLIE
Interpellate sui nuovi strumenti di tutela previsti nel disegno di legge delega in favore delle persone anziane, 8 famiglie su 10 (l’82,9%) ha dichiarato di preferire una prestazione universale in denaro commisurata all’effettivo fabbisogno assistenziale, con la previsione di una maggiorazione in presenza di personale domestico regolarmente assunto, rispetto all’attuale importo dell’indennità di accompagnamento senza vincoli di utilizzo, scelto solo dal 17,1% degli intervistati.

LE ALTRE CRITICITÀ
Oltre allo stato d’animo delle famiglie nell’attuale congiuntura, lo studio affronta anche questioni di portata più generale, come l’invecchiamento della popolazione e le prestazioni irregolari nel lavoro domestico.
In Italia, come sappiamo, il trend dell’invecchiamento prospetta nel prossimo futuro un aumento dell’età media, che passerà dagli attuali 45,9 anni a 49,6 anni nel 2040, fino a superare i 50 anni dopo il 2050. Sono poco più di 14 milioni le persone con almeno 65 anni e circa 3 milioni le persone con gravi limitazioni nelle attività svolte abitualmente. E’ evidente quindi come la richiesta di assistenza andrà sempre più aumentando.
Allo stesso tempo, nella logica di un generale riassetto del welfare rispetto ai cambiamenti demografici non può rimanere escluso il problema del lavoro domestico irregolare che, secondo lo studio, nell’anno 2020 ha registrato un tasso irregolarità pari al 52,3% per gli occupati e del 54,0% se si prendono in considerazione le posizioni lavorative.

GLI INTERVENTI DELLA POLITICA
«Alla soluzione di queste criticità si confida possano, almeno in parte, rispondere alcuni provvedimenti presi di recente come il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, il Family Act ma, soprattutto, il disegno di legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane, attualmente all’esame del Parlamento»,
 ha detto Andrea Zini, presidente di Assindatcolf. «Il nostro auspicio è che nella stesura definitiva della legge, e successivamente nell’adozione dei decreti delegati, possano essere recepite le indicazioni che arrivano direttamente dalle famiglie, oramai consapevoli di come la gestione della non autosufficienza non possa più essere affidata a soluzioni precarie, provvisorie o fai da te. Al contrario, servono aiuti concreti che rendano sostenibile la spesa e, allo stesso tempo, facciano emergere il lavoro irregolare».

PROGETTO EDITORIALE
Il paper «Il lavoro domestico. Una risorsa per il nuovo welfare» è il primo capitolo del Rapporto 2023 Family (Net)Work-Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico, il nuovo progetto editoriale promosso da Assindatcolf con la partnership di Censis, Effe (European Federation for Family Employment & Home Care), Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Centro Studi e Ricerche Idos.

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