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Archivio mensile Settembre 2023

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Legge di Bilancio, non autosufficienza e disabilità: Anffas tra i firmatari di una lettera-appello congiunta

Fonte www.anffas.net – «Secondo le stime di importanti enti di ricerca e delle associazioni di categoria, sono necessari rilevanti risorse economiche aggiuntive per iniziare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza approvata a marzo n.33/2023, nonché la riforma inerente alle persone con disabilità, di cui alla legge 227/2021, passando dalle parole ai fatti»: è a partire da tale assunto che Anffas,di concerto con altre associazioni quali ANASTE, ACOP, UNEBA, UNINDUSTRIA, URIPA, DIACONIA VALDESE, ANSDIPP, ARIS, Associazione Italiana Riabilitazione Sanitaria, CONFAPI, AIOP – Confindustria, AIAS, AGCI, AGESPI, AGIDAE – associazioni che raccolgono Organizzazioni di Settore ed Enti del Privato Sociale e del Terzo Setore, rappresentanti la quasi totalità degli enti gestori dei servizi socio-sanitari territoriali italiani, e che rappresentano e tutelano gli interessi dei destinatari di tali servizi e gli operatori che se ne prendono cura e carico – ha siglato una lettera appello con l’obiettivo di portare l’attenzione sulla necessità di garantire la continuità e sostenibilità dei servizi, la qualità degli stessi e la possibilità di poter remunerare in modo più adeguato gli operatori del settore.

La lettera congiunta è stata inviata, in data 28 settembre u.s., all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Elvira Calderone, al Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNRR, Raffaele Fitto, al Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, nonché per conoscenza al Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, al Sottosegretario di Stato, presso il Ministero della salute, Marcello Gemmato, ai Componenti della V Commissione (bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati, ai Componenti della X Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, ai Componenti della XII Commissione (affari sociali) della Camera dei Deputati, ai Gruppi parlamentari e ai Presidenti delle Regioni.

Obiettivo di tale iniziativa è, tra le varie proposte, spingere ad utilizzare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma, andando a definire le risorse economiche necessarie, già dal 2024, per sostenete i principali ambiti del settore socio-sanitario, e cioè assistenza domiciliare, servizi abilitativi/riabilitativi, servizi semi-residenziali e residenziali nonché trasferimenti monetari.

Si legge infatti nella lettera congiunta: «La nostra proposta, che coinvolge 10 milioni di persone – gli anziani non autosufficienti, le persone con disabilità, i loro caregiver familiari, gli enti e gli operatori che li assistono professionalmente -, richiede un finanziamento, sostenibile per le casse dello Stato, di almeno 1 miliardo e 300 milioni di euro nel 2024, tra costi per la sanità e interventi per il sociale. Queste risorse sono indispensabili per dare continuità all’assistenza, assicurare certezza ai diritti di cura derivanti dai LEA, concorrere nel garantire più elevati standard di qualità dei servizi stessi

Per consultare la lettera e le proposte presentate è possibile cliccare qui

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Permessi legge 104 e congedo: nuove funzionalità INPS per la domanda e le modifiche

Fonte www.disabili.com – Con la nuova funzionalità INPS il lavoratore può comunicare variazioni di dati inseriti in una domanda già presentata per la fruizione dei permessi di legge 104 o di congedo straordinario retribuito.

Segnaliamo una novità operativa riguardante i permessi di legge 104 e il congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità: si tratta di una nuova funzionalità implementata nel sito dell’INPS, che consente di intervenire per modificare alcuni dati inseriti nella domanda già presentata per la loro fruizione. A comunicarlo è stato lo stesso istituto, con i messaggi pubblicati il 7 settembre 2023, il n. 3139 (sul congedo) e il n. 3141 (sui permessi).

La nuova funzionalità si aggiunge a quella implementata lo scorso luglio, che consente di intervenire online per comunicare la rinuncia al congedo straordinario già richiesto. Vediamo cosa cambia e come utilizzare le nuove funzioni di modifica domanda permessi legge 104 e congedo straordinario.

MODIFICA DOMANDA PERMESSI LEGGE 104

Come anticipato, INPS ha comunicato che lo sportello telematico per l’acquisizione delle istanze per la fruizione dei permessi di cui all’articolo 33 della legge 104, è stato integrato con la nuova funzionalità “Variazione dati domanda” per consentire la variazione delle condizioni dichiarate in una domanda già presentata in modalità telematica.

Cosa si può modificare

Tra i dati che si possono cambiare: l’indirizzo del domicilio, i dati lavorativi, le dichiarazioni rese in fase di presentazione della domanda.
È possibile inoltre effettuare la rinuncia alla domanda che si intende variare, presentando contestualmente la nuova domanda con le variazioni.
La richiesta di “Variazione dati domanda” può essere effettuata solo per le domande in corso di fruizione nel mese di presentazione della richiesta. Conseguentemente, il periodo richiesto nella domanda che si intende variare deve comprendere, in tutto o in parte, il mese in cui si presenta la richiesta di variazione dati.

Come procedere

Per effettuare la richiesta di “Variazione dati domanda” bisogna:
·     selezionare, dall’elenco di domande che propone la procedura, la domanda che si vuole modificare
·     indicare per la domanda che si intende modificare le seguenti informazioni:
–    la data di rinuncia, che dovrà ricadere nel mese in cui si presenta la comunicazione di variazione dei dati domanda (nel caso in esempio, settembre 2023);
–    se per il mese in corso si sia fruito o meno, fino alla data di rinuncia specificata, dei benefici richiesti nella domanda che si intende variare. A tale fine sarà necessario valorizzare l’apposita dichiarazione;
·     confermare le informazioni inserite per la rinuncia alla domanda da modificare;
·     presentare la domanda con i dati variati attraverso le funzionalità che saranno disponibili una volta selezionato il pulsante “Variazione dati domanda”. L’acquisizione della nuova domanda sarà facilitata dalla procedura, che proporrà in modifica i dati della domanda che si intende variare, fermi restando i vincoli dipendenti dalla normativa vigente.

All’atto della conferma, entrambe le comunicazioni verranno protocollate singolarmente e sarà possibile consultarne il riepilogo e la ricevuta.

Sia la richiesta di rinuncia che la nuova domanda trasmessa con i dati variati possono essere:
·     consultate, accedendo alla voce di menu “Consultazione domande”;
·     annullate, accedendo alla voce di menu “Annullamento domande”.

Per accedere alla funzionalità

Per accedere alla funzionalità “Variazione dati domanda” bisogna accedere innanzitutto al sito INPSwww.inps.it autenticandosi con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica). Si accede poi al servizio “Indennità per permessi fruiti dai lavoratori per assistere familiari disabili in situazione di gravità o fruiti dai lavoratori disabili medesimi” tramite il percorso “Lavoro” > “Congedi, permessi e certificati” > “Permessi” e selezionando la voce di menu “Comunicazione di variazione”.

MODIFICA DOMANDA CONGEDO STRAORDINARIO

Nel Messaggio numero 3139 del 07-09-2023 l’INPS dà invece le istruzioni per la variazione delle condizioni dichiarate in una domanda già presentata in modalità telematica di congedo straordinario per assistere familiari disabili in situazione di gravità, tramite la nuova funzionalità “Variazione dati domanda” nel sito dell’Istituto.

Cosa si può modificare

Anche in questo caso, la funzionalità consente di:
–        modificare dei dati che erano guià stati inseriti nella domanda precedente come, ad esempio, l’indirizzo del domicilio, i dati lavorativi, le dichiarazioni rese in fase di presentazione della domanda.
–        rinunciare alla domanda che si intende variare, presentando contestualmente la nuova domanda con le variazioni.

Anche per la modifica di domanda di congedo straordinario, la richiesta di “Variazione dati domanda” può essere effettuata solo per le domande in corso di fruizione nel mese di presentazione della richiesta. Conseguentemente, il periodo richiesto nella domanda che si intende variare deve comprendere, in tutto o in parte, il mese in cui si presenta la richiesta di variazione dati.
Se, all’atto della comunicazione, il periodo richiesto nella domanda che si intende variare è interamente trascorso oppure non è ancora iniziato, non è possibile effettuare la comunicazione di variazione.
Esempio
L’utente ha presentato diverse domande con la tempistica:
1) data inizio 20 gennaio 2023 – data fine 31 dicembre 2023;
2) data inizio 1° gennaio 2024 – data fine 10 febbraio 2024;
3) data inizio 10 marzo 2024 – data fine 1° agosto 2024.

Nel mese di settembre 2023, intende effettuare una comunicazione di variazione dei dati della domanda presentata. Tale comunicazione potrà essere presentata solo in relazione alla prima domanda, il cui periodo richiesto comprende anche settembre 2023

Per accedere alla funzionalità

La nuova funzionalità “Variazione dati domanda”, presente su www.inps.it, si raggiunge loggandosi tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica) e accedendo al servizio “Indennità per congedi straordinari (assistenza familiari disabili)” tramite il percorso “Lavoro” > “Congedi, permessi e certificati” > “Congedi” e selezionando la voce di menu “Comunicazione di variazione”.

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Concorrenza, nel sociosanitario uno sbaglio non riconoscere la specificità del Terzo settore

Fonte www.vita.it – Il 30 settembre 2023, secondo la legge, per l’accreditamento dei servizi sociosanitari non ci sarà alcuna differenza tra enti di Terzo settore e privato profit. In barba alla specificità degli Ets riconosciuta dalla riforma e ai principi della amministrazione condivisa. Anffas Nazionale e Confcooperative Federsolidarietà chiedono la modifica della Legge n. 118/22 e del suo decreto attuativo.

Concorrenza, nel sociosanitario gli enti di Terzo settore e il privato profit non sono la stessa cosa. Anffas Nazionale e Confcooperative Federsolidarietà chiedono la modifica della Legge n. 118/22, “Legge annuale per il  mercato e la concorrenza 2021”, e del Decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022,  attuativo della stessa, i quali, intervenendo su alcune disposizioni del D.lgs. n. 502/92, hanno  comportato l’estensione delle regole sulla concorrenza agli enti privati che erogano servizi sanitari  e sociosanitari e, conseguentemente, anche agli Enti del Terzo settore. 

L’art. 15 della Legge n. 118 del 5 agosto 2022 e il DM del 19  dicembre 2022 hanno modificato la disciplina dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture private nonché del monitoraggio e della valutazione degli erogatori  privati convenzionati: tali modifiche hanno l’effetto di attrarre alla disciplina della concorrenza tutti i  soggetti privati, senza distinzione alcuna tra Enti di Terzo Settore e privati profit. «Ciò appare assolutamente ingiustificabile e, tra l’altro, non si comprende come possa coordinarsi  con il ruolo che agli Enti di Terzo Settore viene assegnato con la Riforma del Terzo Settore», scrivono Anffas e Confcooperative Federsolidarietà.

Già lo scorso maggio una nota a firma  congiunta metteva in luce le criticità e le gravissime conseguenze che tale modifica normativa, così predisposta, comporterà alle persone che usufruiscono di tali servizi e alle strutture che li  erogano. La nota e le proposte di modifica, però, ad oggi non hanno avuto riscontro. 

Basti pensare agli strumenti di “amministrazione condivisa”, che per la stessa Corte costituzionale rappresentano un’applicazione dell’art. 118 della Costituzione, che valorizza la possibile convergenza su “attività di interesse generale” fra la pubblica amministrazione e gli Enti di Terzo Settore.

La specificità degli enti di Terzo settore è evidente e non può in alcun modo essere ignorata dal  legislatore. Tutto ciò, senza realizzare alcun coordinamento con i principi e criteri direttivi sanciti nella Legge  n. 227/21 (“Delega in materia di disabilità”) e nella Legge n. 33/23 (“Deleghe al Governo in materia  di politiche in favore delle persone anziane”). Non si tiene neppure conto delle diversificate realtà esistenti a livello regionale e, conseguentemente, delle ingenti difficoltà che alcune di esse hanno nell’adeguarsi alla nuova  normativa nei tempi così ristretti previsti: il 30 settembre 2023.

Tra l’altro, non si è operata  alcuna differenziazione, neppure a seconda della tipologia di prestazione erogata o della condizione  della persona presa in carico, dei suoi bisogni e delle sue esigenze, andando a standardizzare tutto  il comparto dei servizi. Ciò, con grave pregiudizio sia dei diritti delle persone con disabilità che  usufruiscono di tali servizi sia  di quelli alla continuità gestionale e organizzativa delle strutture già accreditate o contrattualizzate che operano, magari da anni e stabilmente, in tali settori.

Anffas Nazionale e Confcooperative Federsolidarietà chiedono:

1. l’esclusione dall’ambito di applicazione della Legge n. 118/22 e del DM 19 dicembre 2022  e, quindi la previsione di una differente disciplina, per le attività sanitarie e sociosanitarie  di interesse generale, poste in essere dagli Enti di Terzo Settore (D.lgs. n. 117/17) e dagli  ETS Imprese Sociali (D.lgs. 112/17), accreditati e contrattualizzati con il SSN (esclusione già  prevista per gli enti pubblici e IRCSS);  

2. la previsione di una disciplina diversificata, con diverse ulteriori regole ed indicatori per  aree di fragilità, al fine di garantire i diritti fondamentali delle persone con disabilità che  accedono ai servizi.

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La Commissione europea propone la Carta europea delle disabilità in tutti gli Stati membri

Fonte www.superabile.it – BRUXELLES – La Commissione europea ha proposto l’introduzione di una Carta europea delle disabilità per il riconoscimento dei diritti sul libero accesso in tutti gli Stati membri. La proposta della Commissione punta a definire lo status delle persone con disabilità in tutta l’Unione europea, uniformando il riconoscimento del contrassegno di parcheggio e garantendo l’accesso alle condizioni speciali e trattamenti personali offerti da entità pubbliche o private che includono tariffe ridotte, ingressi gratuiti o prioritari, un’assistenza personale, servizi di sostegno (come l’accesso al braille e alle audioguide) e altri aiuti alla mobilità.

Se la proposta verrà approvata da Consiglio Ue e Parlamento europeo, la Carta sarà emessa in tutti i Paesi Ue in formato cartaceo e digitale.