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Tremonti: 17 miliardi tagliando l’assistenza

“Che la riforma assistenziale prevista dalla Legge delega fosse una ‘patacca’ che nulla porta in termini di aiuto ai Cittadini lo avevamo compreso. Ma qui c’è di peggio, molto di peggio!”

Così commenta, a nome della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Pietro Barbieri a margine della conferenza stampa di presentazione della Manovra.

Le dichiarazioni del Ministro Tremonti, riprese solo da alcune agenzie, sono particolarmente gravi e riguardano, appunto, l’assistenza. Secondo il Ministro, con l’applicazione delle norme previste dalla delega assistenziale si intendono ottenere risparmi per 17 miliardi: 2 miliardi già nel 2013 e ben 15 miliardi nel 2014. Tremonti ha però avvisato che, se non sarà perfezionata la delega assistenziale, sarà attuato un blocco automatico delle agevolazioni fiscali per tutti i contribuenti.

Ricordiamo che la delega assistenziale prevede la profonda revisione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), cioè di quell’indicatore “reddituale” utilizzato per la concessione di prestazioni assistenziali agevolate.

Impone inoltre la revisione dei criteri per l’individuazione del bisogno. Si tratta solo apparentemente di strumenti di “armonizzazione e razionalizzazione” di un comparto che ha già subito negli ultimi anni pesantissimi tagli di risorse e di trasferimenti agli Enti locali.

“A distanza di pochi giorni dalla sua presentazione, la Legge delega di riforma dell’assistenza si rivela un brutale strumento per ‘fare cassa’ a scapito delle persone con disabilità, degli anziani non autosufficienti, delle famiglie in difficoltà – prosegue Pietro Barbieri – La Federazione, assieme alle organizzazioni dell’impegno civile, affronterà questo ricatto e questa riduzione dell’assistenza a carità, con tutte le proprie energie.”

Rimane l’incognita dei numeri: tagliare 15 miliardi di spesa nel comparto assistenziale significa ridurre la spesa a cifre vicino allo zero, eliminando pensioni, indennità, ma anche moltissime prestazioni sociali che non riguardano solo le persone con disabilità ma milioni di individui. Basti ricordare che l’ISTAT ha documentato che in Italia circa un quarto della popolazione (24,7%) sperimenta il rischio di povertà o esclusione. E che il nostro Paese spende poco più dell’1% del proprio PIL in assistenza.

 

6 luglio 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Spesa sociale: tagli nascosti ma evidenti

Sono forti le tensioni di questi giorni relativamente ai tagli già conclamati sulla previdenza e a quelli annunciati sulla sanità, ma sarà comunque l’ambito assistenziale a continuare a pagare il prezzo più alto. Saranno gli anziani non autosufficienti, le persone con disabilità, gli inoccupati, le famiglie a perdere supporti, assistenza, diritti.

Nel 2010 i diversi interventi di bilancio hanno demolito la consistenza dei Fondi per le politiche sociali e per la non autosufficienza, riducendoli a importi insignificanti. I trasferimenti agli Enti locali sono praticamente scomparsi, creando, già da quest’anno, un’emergenza che diverrà gravissima nel corso del 2012.

Ad esempio, la cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza farà perdere, dal 2012, ogni assistenza al 20% delle persone disabili e anziane al Nord, al 30% al Centro e al 50% al Sud.

Un allarme documentato lanciato più volte dalle associazioni dell’impegno civile, dalle organizzazioni sindacali, dagli amministratori locali (indipendentemente dallo schieramento politico). Un allarme a cui il Governo è rimasto sordo e indifferente.

“La nuova Manovra non prevede nemmeno un euro per fronteggiare una calamità collettiva che già colpisce le persone e le famiglie italiane! – sostiene Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Sono le persone con disabilità, gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie, ancora una volta, a subire una consapevole latitanza.”

La Manovra, in modo apparentemente innocuo, interviene per contenere, ancora una volta, la spesa per il sostegno scolastico a favore dei bambini con disabilità. Tenta, con misure di dubbia efficacia, di contenere l’enorme contenzioso nelle cause per le invalidità civili non riconosciute, ponendo l’INPS in una posizione di vantaggio rispetto ai Cittadini. Ma, al di là di questi interventi mirati a “fare cassa”, non è previsto nessun provvedimento per fronteggiare l’emergenza assistenziale di questo Paese. Anzi, i trasferimenti agli Enti locali diminuiscono ancora.

“Certo, assieme alla Manovra il Governo ha approvato un disegno di legge per la riforma fiscale e assistenziale – prosegue Barbieri – che però non contiene alcun elemento di reale cambiamento di sistema, ma mira solo a contenere la spesa.”

Ed è proprio quello della gravissima carenza di risorse per l’assistenza il punto centrale delle azioni immediate che la FISH continua a rivendicare. Senza risorse l’emergenza non può essere fronteggiata e non è pensabile alcuna seria riforma. Tutto lascia supporre l’esigenza di una nuova mobilitazione, dopo quella particolarmente partecipata del 23 giugno scorso (“I diritti alzano la voce”) davanti a Monte Citorio e in molte città italiane.

 

6 luglio 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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La riforma fiscale colpirà i diritti civili?

Sono giorni di diffusa mobilitazione in difesa dei diritti civili: culminerà con una manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce”, a cui parteciperanno attivamente anche la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

E proprio su tali temi sale, in queste ore, la tensione e la preoccupazione per le dichiarazioni – per ora criptiche e generiche – del Ministro Tremonti a proposito di revisione delle prestazioni e degli assegni sociali nel quadro di un più vasto intervento in ambito fiscale.

“Oltre ad alzare la voce in difesa dei diritti e contro i tagli al sociale, siamo oramai abituati ad alzare anche il livello di attenzione. – commenta il Presidente della FISH, Pietro Barbieri – Siamo reduci da due anni di interventi indiscriminati sulle politiche sociali per gli anziani, per le persone con disabilità, per le famiglie. Ora temiamo che i tagli siano ancora più mirati e incidano personalmente su chi ha più necessità di supporto.”

Le voci provenienti dal Ministero dell’Economia, infatti, ipotizzano interventi oltre che sulle aliquote di imposizione e sui benefici fiscali (si pensi ad esempio a quelli sui veicoli, sui quali la FISH per prima denunciò gli abusi, ma su cui ora si teme l’ennesima caccia alle streghe), anche di un’azione restrittiva sulle prestazioni sociali. Ma le sorprese negative potrebbero essere anche altre.

Tanto è bastato per innescare l’ulteriore preoccupazione delle Associazioni che già avevano rimarcato la cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali dal 2012 e di quello per la non autosufficienza già da quest’anno, oltre che di altri interventi a favore delle famiglie.

“Il clima, i toni, il linguaggio usati da Tremonti ci ricordano fastidiosamente quanto già accaduto lo scorso anno in occasione della manovra correttiva e della legge di stabilità: una retrazione di consistenza mai vista dei finanziamenti alle politiche sociali. – prosegue Barbieri – Se queste sono le premesse, i diritti continueranno ad alzare la voce, ma saranno costretti, definitivamente, ad abbassare le ali.”

L’appuntamento del 23 nelle piazze italiane trova un nuovo motivo di mobilitazione, a cui si coniuga un constante monitoraggio delle intenzioni del titolare del Ministero dell’Economia.

 

15 giugno 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Nuovo decreto sui permessi handicap: la posizione FISH

Dopo il passaggio alle Camere, lo schema di Decreto Legislativo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi è stato approvato definitivamente dal Governo nella seduta di oggi.

La delega al Governo era stata fissata all’articolo 23 della Legge 183/2010, la stessa norma che all’articolo successivo ha già modificato la precedente disciplina in materia di permessi ai lavoratori che assistono familiari con grave disabilità (art. 33 della Legge 104/1992). Si tratta di un altro passaggio nel tentativo di razionalizzazione, ma anche di contenere, la concessione dei permessi e dei congedi.

La FISH, il mese scorso, durante le audizioni alla Camera e al Senato ha avuto modo di proporre alcune modifiche che rendessero il testo più equo, in particolare per la concessione dei permessi durante i ricoveri ospedalieri, evidenziando come alcune nuove disposizioni (es. cumulabilità dei permessi solo per il primo e il secondo grado di parentela) fossero del tutto inefficaci e contraddittorie.

Ma anche in quelle occasioni la FISH ha voluto ribadire come di quei benefici i reali titolari siano le persone con disabilità, non tanto – quindi – i lavoratori che si avvalgono di quelle agevolazioni.

“Conosciamo bene le logiche che hanno condotto al nuovo testo – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – e sono le medesime che avevano portato alle modifiche dello scorso anno. Si aggiungono condizioni e vincoli nell’intento, che non verrà centrato, di evitare le elusioni, finendo per causare, invece, un sovraccarico amministrativo.”

La FISH già in passato aveva rimarcato l’esigenza di una riforma strutturale dell’intero comparto, evitando gli abusi e restituendo alla persona con disabilità la titolarità effettiva di quel diritto all’assistenza ora “trasferito” ai lavoratori.

“Siamo lontanissimi tanto dai pretesi obiettivi antielusivi di risparmio posti dal Governo, quanto dalla restituzione alla persona con disabilità del diritto di scegliere da chi, come e quando farsi assistere” – conclude Barbieri che annuncia un rilancio del confronto con Governo, Opposizione e Parti sociali per una profonda modifica di questi benefici, forte anche della specifica Convezione ONU che restituisce centralità alla volontà delle persone con disabilità in tutto ciò che direttamente le riguarda.

 

9 giugno 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Inclusione a scuola: inizia il confronto politico

Sovraffollamento delle aule. Eccessiva concentrazione di alunni con disabilità nella stessa classe. A questo si aggiunga l’inadeguatezza del numero delle ore di sostegno per i casi più gravi che genera situazioni a rischio esclusione.

Sono preoccupazioni forti più volte espresse e ribadite e che si accompagnano a quelle per la grave carenza di formazione, iniziale e in servizio, dei docenti e dei dirigenti scolastici.

Ora queste istanze diventano oggetto di un confronto – finalmente politico – fra le le Associazioni delle persone con disabilità e il Ministero della Pubblica Istruzione.

La FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) hanno infatti incontrato il Sottosegretario Giuseppe Pizza, ponendo ai vertici politici del dicastero l’esigenza di soluzioni rapide e sostenibili.

La volontà del Ministero, assicurata formalmente, va nella medesima direzione unitamente al rafforzamento del confronto che proseguirà con altri appuntamenti a breve.

A margine del significativo incontro, l’onorevole Pizza si è impegnato, a titolo personale e del Governo, a non sostenere in sede parlamentare il Disegno di Legge dei Senatori Bevilacqua e Gentile (Atti Senato 2594) che introdurrebbe la privatizzazione del sostegno scolastico ai disabili, accogliendo così le contrarietà espresse nei giorni scorsi dalle stesse Associazioni delle persone con disabilità.

 

9 giugno 2011

 

Il Presidente Nazionale FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap


Il Presidente Nazionale FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità


Pietro Vittorio Barbieri Giovanni Pagano
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Disabili: il taglio dei diritti

Da due anni radicali e indiscriminati tagli alle politiche sociali hanno spinto verso un’ulteriore emarginazione un numero sempre maggiore di persone anziane o con disabilità.

La cancellazione progressiva del Fondo per le politiche sociali e di quello per la non autosufficienza farà perdere, dal 2012, ogni assistenza al 20% delle persone disabili al Nord, al 30% al Centro e al 50% al Sud.

Uno scenario drammatico che penalizza le famiglie, sovraccaricandole e impoverendole ulteriormente.

Una prospettiva ancora più cupa visti anche i tagli alle politiche per il lavoro dei disabili e le sempre più risicate risorse per la scuola.

A questo si aggiunga un’implacabile, quanto inefficace e costosa, crociata contro le presunte “false invalidità” che maschera in modo malcelato la volontà di tagliare le pensioni ai veri invalidi, a chi davvero ha vitale necessità di quei 250 euro mensili. Quotidianamente si assiste a revoche indiscriminate di pensioni e indennità a persone gravemente disabili.

L’Italia spendeva già poco per il sociale: in rapporto al PIL stanziava meno della Polonia; era al passo con la Bulgaria. Ora, spende ancora di meno: smantellando un sistema pur minimo di protezione, gli effetti si sentiranno sull’emarginazione, sull’impoverimento, sul rischio di istituzionalizzazione.

Risorse e politiche per i diritti civili e sociali! È questa la netta e forte istanza che proviene, in modo compatto, dalle organizzazioni delle persone con disabilità.

Pertanto la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e la FISH parteciperanno attivamente alla manifestazione nazionale indetta a Roma il 23 giugno prossimo dal Forum del Terzo Settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna “I diritti alzano la voce”.

Si consiglia la lettura del documento congiunto FISH – FAND scaricabile al seguente indirizzo: http://www.fishonlus.it/2011/06/07/disabili-il-taglio-dei-diritti/

 

7 giugno 2011

 

Il Presidente Nazionale FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap


Il Presidente Nazionale FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità


Pietro Vittorio Barbieri Giovanni Pagano
DiAlgieri

SCUOLA, ANFFAS ONLUS: “NO AL SOSTEGNO PRIVATIZZATO, LA GARANZIA DEI DIRITTI DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ DEVE RESTARE IN MANO PUBBLICA!”

“Il ddl 2594 presentato dai senatori Bevilacqua e Gentile rappresenta un serio rischio per la fruizione del sostegno scolastico degli alunni con disabilità” così Roberto Speziale, Presidente Nazionale di Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, commenta il disegno di legge “Disposizioni per favorire il sostegno di Alunni con disabilità” assegnato in sede referente alla settima Commissione Permanente del Senato.

 

“Nel ddl in questione” afferma il Presidente “si parla genericamente della possibilità per i dirigenti scolastici, nell’ottica dell’autonomia scolastica, di attivare collaborazioni con i privati per il sostegno ad alunni con disabilità ma a nostro avviso è assolutamente necessario che il sostegno resti di competenza degli organi pubblici come Uffici Scolastici Provinciali, Miur, Asl, Comuni e Province, anche perché non riusciamo a comprendere chi siano questi “privati”, quali apporti di ulteriore miglioramento, di risparmio e razionalizzazione possano dare al sistema scolastico e quali possano essere i benefici per gli alunni e gli studenti con disabilità”.

 

“Evidenziamo anche” prosegue il Presidente “che l’autonomia scolastica a cui fa riferimento il testo non rientra nelle tipologie riportate dalla circolare ministeriale del 1997 e che i servizi che i dirigenti possono proporre dovrebbero essere aggiuntivi a quanto già offerto dal servizio pubblico e non sostitutivi di questo”.

 

Continua Roberto Speziale: “Da questo punto di vista, infatti, ci poniamo molte domande a cui, però, il ddl non fornisce risposte: si corre il rischio che la redazione del P.e.i. sia appaltata ad un soggetto privato? Si corre il rischio che, in virtù dell’intervento dei privati, all’alunno con disabilità non siano più garantiti gratuitamente quei servizi fino ad oggi erogati? Il pericolo concreto, quindi, è che questo ddl porti a ritenere che anche quanto oggi attuato dagli organismi pubblici venga delegato alla capacità organizzativa e manageriale dei dirigenti scolastici, togliendo le responsabilità e le competenze fino ad oggi saldamente in mano a più istituzioni pubbliche”.

 

“A rafforzare i nostri dubbi” sottolinea il presidente “anche il fatto che il ddl non contiene nessuna clausola di salvezza concernente il mantenimento delle responsabilità e delle competenze per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno, per l’assegnazione degli assistenti all’autonomia, per il trasporto scolastico, per l’attivazione di gite d’istruzione e visite guidate, ribadendo in maniera espressa le singole normative che le disciplinano”.

 

Conclude: “Non possiamo quindi condividere il disegno di legge che, tra le altre cose, non contiene neanche una clausola di salvezza – e non siamo certi che si tratti di una semplice svista – che indichi che, in ogni caso, sono fatte salve e permangono le responsabilità e le competenze per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno, per l’assegnazione degli assistenti all’autonomia, per il trasporto scolastico, per l’attivazione di gite d’istruzione e visite guidate, ribadendo in maniera espressa le singole normative che le disciplinano.

Abbiamo il forte timore che tale iniziativa possa rappresentare l’ennesimo schiaffo agli alunni e studenti con disabilità e loro famiglie, già vessati da scarse politiche sociali e mancanza di sostegni concreti, e facciamo così appello ai rappresentanti politici affinché il documento non sia approvato”.  

 

 

                                                                                                         

Roma, 27 maggio 2011

 

Area Comunicazione e Politiche Sociali

Anffas Onlus

Responsabile: Dott.ssa Roberta Speziale (cell. 348/2572705)

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