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FRANCIA. QUEL VIDEO SULLE PERSONE CON SINDROME DI DOWN CENSURATO

Vita.it – Anche il CoorDown oltre alla Fondazione Jérôme Lejeune ricorrerà alla Corte europea per i diritti dell’uomo. La ragione? Il Consiglio di Stato francese ha pochi giorni fa confermato la decisione presa due anni fa dal Consiglio superiore per l’Audiovisione (Csa) di censurare il video Dear Future Momche il CoorDown ha realizzato in occasione della Giornata mondale sulla sindrome di Down del 2014.

Per il Csa francese lo spot «non può essere considerato come un messaggio d’interesse generale e la sua finalità può apparire ambigua e non suscitare un’adesione spontanea e consensuale». Ma c’è di più: l’Authority infatti ritiene che il film possa «disturbare la coscienza delle donne che, nel rispetto della legge, hanno fatto scelte diverse di vita personale» e per questo motivo ha deciso di far scattare il divieto di trasmetterlo nelle reti televisive francesi.

La fondazione Jérôme Lejeune che ha fin da subito fatto ricorso alla decisione del Csa, – inutilmente – online sulla sua pagina Fb ha acceso il dibattito. Il 10 novembre scorso, dopo la decisione finale del Consiglio di Stato in una nota stampa il presidente della Fondazione Jean Marie Le Méné osservava: «È una singolare concezione della vita umana quella che mette sulla stesso piano la sua conservazione e la sua distruzione, come se i due atti avessero lo stesso valore. In effetti l’esperienza mostra che le donne che hanno donato un giorno a un bambino con disabilità non rimpiangono l’aver scelto la vita. Quelle che hanno fatto una scelta diversa soffrono visibilmente di una forma di senso di colpa. Da qui la decisione del Csa di sottrare alla loro vista i bambini con trisomia felici. La decisione del Consiglio di Stato deciso che la libertà d’espressione delle persone con trisomia deve inchinarsi al diritto all’aborto».

Nella stessa nota stampa la Fondazione ha annunciato di rigettare una decisione che: «conduce ad aggravare l’anestesia delle coscienze sull’eugenetica, dal momento che il 95% dei bambini con sindrome di Down scoperti prima delle nascita non sopravvivono a questa politica di eliminazione», quindi l’annuncio di portare il caso alla corte europea dei diritti dell’uomo per difendere la possibilità di esprimere la felicità delle persone con sidrome di Down senza censure.

Del resto nelle intenzioni di CoorDown e dei partner internazionali che hanno collaborato alla realizzazione e diffusione del video non c’era alcun intento di fare una campagna pro-life, ma la volontà di rispondere a una madre in attesa di una bimba con la sindrome di Down che aveva scritto una lettera all’associazione chiedendo come sarebbe potuto essere il futuro della figlia che aspettava. CoorDown aveva quindi deciso di dare la parola direttamente a giovani e ad adulti con sindrome di Down che, pur ammettendo le difficoltà della loro condizione, affermavano con determinazione che la loro è una vita degna e felice.

Secondo il coordinamento «Il Csa perde di vista il fatto che difendendo il diritto di scelta di alcune madri nega la libertà di espressione alle persone con sindrome di Down, una libertà sancita anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, in particolare agli articoli 8, 10 e 21. La decisione assunta dal Consiglio di Stato francese è un atto grave di censura che lede i diritti umani e l’immagine delle persone con sindrome di Down, che non solo hanno il diritto di essere felici, ma anche quello di esprimere il loro punto di vista ed essere ascoltati».

In Francia le autorità hanno di fatto impedito la diffusione del video sulle tv francesi, ma non quella sul web. Dear Future Mom – che ha ottenuto consensi straordinari in tutto il mondo con oltre 7 milioni di visualizzazioni su YouTube e ben sei Leoni al Festival della Creatività di Cannes – continuerà quindi ad essere visto e condiviso in rete.

L’intenzione di CoorDown ribadisce una nota dell’organizzazione è quello di ricorrere nelle sedi opportune contro questa decisione e di chiedere il sostegno, nelle sedi istituzionali, del Governo italiano e del Presidente della Repubblica affinché i diritti sanciti nella Convenzione Onu siano applicati dagli Stati membri e non restino lettera morta.

 

Il video Dear Future

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ISEE E DISABILITÀ: COSA VA DICHIARATO NELLA DSU? I CHIARIMENTI DELL’INPS

Disabili.it – Rispetto a Isee e disabilità, come sappiamo, le modifiche introdotte dal dl n. 42/2016 (convertito dalla legge n. 89/2016) nel recepire le sentenze della giustizia amministrativa, hanno escluso dall’Indicatore della situazione economica equivalente la rilevanza dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari ai fini Irpef.

Nei giorni scorsi, inoltre, l’INPS ha aggiornato, di concerto con il Ministero del Lavoro e la Consulta nazionale del Caf, le FAQ che riguardano la nuova procedura di determinazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente, fornendo risposte redatte in base ai quesiti della consulta nazionale dei CAF, e valide dal 29 maggio 2016.

PRESTAZIONI E CONTRIBUTI EXTRA INPS  – Il documento delle Faq Isee, in particolare, dà indicazioni utili rispetto a tutti i contributi o prestazioni a sostegno della persona con disabilità, erogati da enti diversi dall’INPS (es. Regione, Comune, Inail etc).

Vanno quindi indicati oppure no nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica)?

Parliamo, ad esempio, del contributo per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dei voucher per servizi all’infanzia, degli assegni di cura, ma anche  di bonus gas e elettrico e di altre forme di compartecipazione al costo di beni o servizi della persona con disabilità.

A questa domanda l’Istituto risponde che NON devono essere inseriti nel quadro FC4 , a prescindere dalla rendicontazione, i contributi erogati a titolo di rimborso per spese che la persona con disabilità e/o non autosufficienza ha la necessità di sostenere per svolgere le sue attività quotidiane, come ad esempio:

– i contributi per l’assistenza indiretta,

– i contributi per la vita indipendente,

– gli assegni di cura in relazione a invalidità,

– i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche,

– i contributi per l’acquisto di prodotti tecnologicamente avanzati,

– i contributi per il trasporto personale.

 E ancora:

Non costituiscono trattamenti e non devono perciò essere indicati le eventuali:

– esenzioni e/o agevolazioni per il pagamento di tributi,

– le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi,

– le erogazioni di buoni servizio e/o voucher che svolgono la funzione di sostituzione di servizi.

 Analogamente non devono essere indicati i contributi che sono erogati a titolo di rimborso spese, poiché, assimilabili, laddove rendicontati, alla fornitura diretta di bene e/o servizi.

Non costituisce trattamento assistenziale, previdenziale ed indennitario e non va indicato il rimborso spese per le famiglie affidatarie di persone minorenni.

 PENSIONE DI GUERRA – In caso di pensione di guerra, si specifica che questo tipo di trattamenti sono esclusi dalla nozione di “reddito disponibile” di cui all’art. 5 del DL 201/2011, come convertito ex lege 214/2011 in quanto connessi alla condizione di disabilità. Pertanto, non vanno indicati in DSU. Si specifica però che i trattamenti pensionistici di guerra “indiretti” (ossia concessi ai familiari nel caso il danneggiato non abbia mai usufruito in vita di alcun beneficio) e di reversibilità (ossia concessa ai familiari alla morte del danneggiato che aveva fruito in vita di una forma pensionistica di guerra), non riferendosi alla condizione di disabilità ma al rapporto di parentela con il danneggiato, vanno indicati in DSU.

 HOME CARE PREMIUM – Rispetto al Contributo per l’assistenza domiciliare Home Care Premium anche in questo caso non vanno indicati nella DSU, poiché si tratta sempre di trattamenti percepiti in ragione di una condizione di disabilità.

RENDITA INAIL DA INVALIDITÀ PERMANENTE – Rispetto al soggetto che percepisce una rendita di invalidità permanente INAIL, ci sono due distinguo:

1) se ha un grado di invalidità rientrante tra quelli previsti dalla normativa lsee, NON si dichiara la rendita e si barra una della casella relative al grado di disabilità (media, grave, non autosufficienza) in modo che venga applicata la maggiorazione dello 0,50 al parametro della scala di equivalenza;

2) se ha un grado di invalidità che non rientra tra quelli previsti dalla normativa lsee, NON si dichiara la rendita e NON si barra una delle casella relative al grado di disabilità in modo che NON venga applicata la maggiorazione dello 0,50 al parametro della scala di equivalenza.

 Se invece il beneficiario è un soggetto che incassa la rendita da invalidità permanente INAIL a titolo di reversibilità (in quanto erede), l’importo va dichiarato nella DSU in quanto non è percepito in funzione della propria disabilità.

 SORDI PRE LINGUALI – Infine, tra le FAQ aggiornate, si trova la specifica recente che stabilisce che i sordi pre-linguali (di cui alle leggi 381/1970 e 508/1988) rientrano nella categoria delle persone con disabilità gravi ai fini ISEE perché implicitamente richiamate dall’art 50 della legge 342/2000 che evoca gli allora “sordomuti”.

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SOSTEGNO, 5 MILA DOCENTI “DI DIRITTO” IN PIÙ. E LEGGE DELEGA IN ARRIVO

Superando.it – Cinquemila insegnanti di sostegno in più: di diritto e non solo di fatto. Che tradotto significa: assunti e stabili, non precari. E’ quanto assicura il ministero dell’Istruzione per il prossimo anno scolastico, attraverso il sottosegretario Davide Faraone: “I 5 mila insegnanti di sostegno in più ci saranno – ha detto con chiarezza in un’intervista a La Repubblica – E, in tutto, avremo 25 mila docenti stabili in più, l’organico di fatto diventerà di diritto. Ridurremo al minimo le assegnazioni provvisorie, i trasferimenti, la mobilità”.

Una promessa che può contare sullo stanziamento di 540 milioni (140 per il 2017, 400 per il 2018) previsto nella legge di stabilità e destinato proprio alla stabilizzazione di un certo numero di cattedre oggi precarie. Ma se il Miur aveva fin dall’inizio parlato di 25 mila nuove assunzioni, per il Mef l’investimento bastava a coprire non più di 11 mila posti. Su questa discrepanza aveva chiesto chiarimenti, in Parlamento, il servizio Bilancio della Camera. E, secondo quanto riferito dal Miur, confermato da un emendamento alla legge di Bilancio da parte del Pd, le cattedre di fatto che diventeranno di diritto saranno appunto 5 mila su posto di sostegno e 20 mila su posto comune.

A questa novità de ne aggiunge un’altra, annunciata sempre dal sottosegretario Faraone: la legge delega sul sostegno, prevista dalla Buona scuola, sarà pronta entro la fine dell’anno. Introdurrà nuove modalità di formazione per i docenti, che resteranno “docenti universali” ma avranno conoscenze specifiche sulle varie disabilità. Sarà inoltre garantita la continuità didattica da parte di questi docenti specializzati e si costituirà un centro unico, con il compito di collegare scuole, Asp e Inps nella gestione delle richieste di sostegno.

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ROMA. “DIVERSITALAVORO”, IL CAREER FORUM DELLE PARI OPPORTUNITÀ

FondazioneSodalitasIl 23 e 24 novembre presso la sede Porta Futuro di Via Galvani 108 a Roma, si terrà il Career forum DiversitaLavoro. Un evento dedicato interamente alle persone con disabilità.

Diversitalavoro è realizzato da FondazioneSodalitas, Unar, Fondazione Adecco per le Pari Opportunità e People. Il progetto nasce con l’obiettivo di facilitare fattivamente l’inserimento lavorativo per persone con disabilità, iscritte alle categorie protette, di origine straniera e transgender coinvolgendo aziende ed istituzioni sensibili ai valori come diversità e inclusione sociale.

Il Career forum prevede due giornate intensive di colloqui e seminari di approfondimento.

Il 23 novembre è dedicato al servizio di CV Check e a due incontri di orientamento e formazione a partecipazione gratuita su “Come redigere un efficace Curriculum Vitae” e “Come presentarsi a un colloquio di lavoro”.

Tutti gli incontri saranno tenuti dagli esperti di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità.

Il 24 novembre sarà invece dedicato ai colloqui individuali tra i candidati e le imprese. Queste le aziende che ad oggi hanno confermato la propria adesione all’edizione romana di Diversitalavoro: Accenture, American Express, Avis, Banca del Mezzogiorno, BNP Paribas, Philip Morris Italia, Unilever (l’elenco è in continuo aggiornamento).

Al momento sono attive, da parte di alcune di queste imprese, le prime offerte di lavoro cui candidarsi. In ogni caso comunque i candidati interessati potranno presentarsi agli stand delle aziende e sostenere colloqui anche indipendentemente dalle offerte pubblicate.

Entrambe le giornate potranno essere seguite grazie al supporto degli interpreti LIS.

L’iniziativa è inserita all’interno del semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea.

 Per partecipare a Diversitalavoro è necessario registrarsi sul sito www.diversitalavoro.it ed accedere a tutte le opportunità disponibili. La registrazione al sito autorizza tutti i candidati a presentarsi presso Porta Futuro il 23 e il 24 novembre per partecipare agli incontri e sostenere i colloqui.

  Per ulteriori informazioni

Info Line Diversitalavoro (a cura di People):

Telefono: +39 02 3451657

Mail: info@diversitalavoro.it

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IL RAPPORTO GLOBALE. LA SELF-ADVOCACY PER L’INCLUSIONE

Inclusion-international.org – Negli ultimi 2 anni Inclusion International ha fornito un quadro dello stato dell’arte dell’auto-rappresentanza in tutto il mondo. Attraverso la sua  rete, molti individui e organizzazioni hanno preso parte a workshop, sondaggi e interviste focalizzando sull’auto-rappresentanza, sul valido sostegno, sul ruolo vitale che le famiglie giocano nel rafforzamento dell’auto-rappresentanza e infine su come le organizzazioni possono essere più inclusive.

Il rapporto globale Auto-rappresentanza per l’inclusione fornisce un’istantanea del lavoro svolto dalla rete di Inclusion International, e alcune informazioni utili per gli auto-rappresentanti, i sostenitori, le organizzazioni e le famiglie.

Gli auto-rappresentanti hanno riferito quelle che sono le questioni importanti, sia all’interno delle loro comunità sia in generale nei loro paesi di provenienza, che necessitano di cambiamento; dalle maggiori opportunità che potrebbe avere tra le quali un’occupazione lavorativa, dalla scelta su come spendere il loro tempo o dove vivere.

Le organizzazioni che lavorano con le persone con disabilità intellettive hanno condiviso il modo in cui si impegnano per diventare più inclusive e sostenere l’auto-rappresentanza. Esse offrono agli auto-rappresentanti l’opportunità di condividere direttamente le loro storie e le loro esperienze con i leader e i decision maker con il fine ultimo di elevare il profilo delle persone con disabilità intellettiva.

Inoltre sono state ascoltate anche le famiglie delle persone con disabilità, le quali svolgono un ruolo cruciale nel sostenere gli auto-rappresentanti. Le famiglie sono spesso soltanto persone di supporto, ma senza il loro aiuto le persone con disabilità intellettiva restano isolate ed escluse. I familiari hanno detto che hanno bisogno di sostegno, in particolare per conoscere i diritti e in che cosa consiste l’autorappresentanza, e della possibilità di confrontarsi con altre famiglie per offrire e ricevere il sostegno tra pari.

Oltre a contenere i risultati della indagine globale, interviste e workshop, il rapporto di Inclusion International (Auto-rappresentanza per l’inclusione) fornisce anche alcune indicazioni utili per chi vuole rendere il mondo più inclusivo per le persone con disabilità intellettiva.

Inclusion International vorrebbe condividere le buone pratiche e le risorse che sono state sviluppate tramite la sua rete con i singoli individui, i gruppi di auto-rappresentanza e le organizzazioni . A tal fine ha realizzato un sito web www.selfadvocacyportal.com per contribuire a condividere il proprio lavoro. Se si desidera condividere alcune informazioni con la sua rete si può mandare un’e-mail info@inclusion-international.org

Clicca per scaricare il rapporto (testo in lingua inglese).

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DISABILITÀ, TUTTE LE NOVITÀ DEL CONTACT CENTER INTEGRATO SUPERABILE INAIL

Redattoresociale.it – News, approfondimenti, percorsi tematici, possibilità per i navigatori di interagire, un call center di consulenza gratuito, un magazine mensile: è tutto questo Superabile Inail, il contact center integrato per la disabilità, che da pochi giorni è on line completamente rinnovato. Il nuovo volto di Superabile è stato presentato ufficialmente questa mattina a Milano, a Palazzo Lombardia, nell’ambito del “Forum dell’innovazione in sanità 2016”. “Le nuove tecnologie nel campo della comunicazione rappresentano una grande opportunità per le persone con disabilità – ha affermato in apertura della presentazione Alessia Pinzello, dirigente della Direzione centrale, prestazioni socio sanitarie di Inail. Il nostro Istituto da diversi anni ha operato un cambiamento importante, grazie al quale la persona non è più presa in considerazione solo in funzione della sua capacità lavorativa, ma nel complesso del suo patrimonio bio-psico attitudinale. Per questo Inail costruisce una serie di servizi più ampi che si estendono a interventi tesi a favorire il reinserimento delle persone rimaste invalide in tutti i contesti, da quello familiare fino a quello lavorativo. L’isolamento sociale è un’esperienza di tutti coloro che vivono una disabilità. Dobbiamo impegnarci ad abbattere le barriere della conoscenza come facciamo con quelle architettoniche”. 

 Ogni giorno sul portale di Superabile vengono pubblicate una dozzina di notizie, oltre ad approfondimenti e schede tecniche. “Mi sembra importante oggi ricordare Franco Bomprezzi, giornalista di grande talento che ha avuto l’idea di creare Superabile – ha affermato Stefano Trasatti, direttore editoriale del portale e del magazine. La nostra linea editoriale è rimasta sempre la stessa in questi 16 anni di attività, che possiamo sintetizzare con questa frase: creare cultura e conoscenza sulla disabilità e per la disabilità. Una linea editoriale che si basa su tre elementi: dare tante notizie; dare informazioni di servizio, con un linguaggio comprensibile da tutti; fare tutto questo dentro un contenitore gradevole, attraente, leggibile, specializzato ma non specialistico”. Dunque un portale e una rivista che non sono solo per gli addetti ai lavori. “La disabilità ha un bisogno disperato di essere conosciuta nella sua quotidianità, anche se non sembra fare notizia”, ha aggiunto Trasatti.
Sul lavoro svolto dal call-center (che risponde al numero 800.810.810) si è soffermato Giovanni Sansone, direttore responsabile Contact center integrato Superabile. “Il nostro obiettivo è dare ascolto alle persone. E chi chiama ha dall’altra parte operatori che sono loro stessi persone con disabilità. È una consulenza alla pari, quindi. C’è quindi ascolto e accompagnamento, tanto che le telefonate a volte durano anche mezz’ora e c’è chi richiama chiedendo dello stesso operatore. Arrivano telefonate di persone disperate. Non basta dare informazioni tecniche o burocratiche, ma bisogna personalizzarle per ogni utente, aiutarlo a trovare il proprio percorso. Ai nostri operatori forniamo, inoltre, una formazione costante e siamo in contatto con una rete di esperti di Inail”. Chi naviga sul portale o chiama il call center non trova solo informazioni. “Vogliamo che Superabile sia un laboratorio delle diversità dove ogni persona è portatrice di una realtà, di una cultura, di storia personale, con specifiche competenze che può condividere con gli altri. Ci proponiamo come  strumento per costruire un welfare generativo. Nei prossimi mesi andremo in giro per l’Italia, con seminari, workshop e incontri”.
Molteplici le novità che già oggi ogni navigatore può trovare sul portale Superabile.it. Innanzitutto permette all’utente di interagire. Registrandosi è possibile commentare le notizie, oppure dare una valutazione sull’accessibilità di strutture o mezzi di trasporto (tramite i servizi “Viaggiare accessibile” e “Aperto a tutti”). Si potrà inoltre navigare e interagire con Superabile da qualsiasi dispositivo: dal pc allo smartphone. Sono poi in fase di pubblicazione negli app store MicroSoft, Apple e Android due app: QR Code (Quick Response Code) e RA (Realtà Aumentata). Con QrCode si potrà, per esempio, ascoltare le notizie e informazioni contenute in tutte le pagine del portale. “Superabile è poi anche social -ha sottolineato Paolo Guidelli, consulente innovazione tecnologica Inail-. Abbiamo selezionato quei social network che si sono rivelati in questi anni più rispondenti alle esigenze dei nostri utenti: Facebook, Twitter, Google+ e YouTube. Il nuovo Superabile mette al centro l’utente e per questo abbiamo predisposto una serie di servizi e strumenti per coinvolgerlo”.
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UGANDA. DALL’EMARGINAZIONE AL RICONOSCIMENTO

L’Associazione LEV (partner di Inclusion International) lavora a stretto contatto con Uganda Parents of Persons with Intellectual Disabilities (UPPID) dal 1998, aiutando quest’ultima a migliorare il suo lavoro con e per le persone con disabilità intellettiva attraverso la formazione sull’autorappresentanza, lo sviluppo organizzativo e la raccolta fondi. Nel corso degli ultimi due anni le persone con disabilità intellettiva sono passati da essere emarginati a essere riconosciuti in Uganda del sud. Inoltre, ora sono indipendenti dal punto di vista finanziario e non hanno bisogno di ulteriore sostegno e/o supporto.

Nuliat è una donna di 25 anni che ha trascorso la prima parte della sua vita rinchiusa in una casa, ed è stata isolata dal mondo circostante, perché la sua famiglia e soprattutto sua madre si vergognava di lei. Nuliat è stata ferita con le pietre scagliate contro di lei, è stata molestata e violentata da diversi uomini.

Oggi Nuliat fa gioielli che vende il fine settimana in un mercato locale. Le sue creazioni sono conosciute nella zona, ed è utilizzati per compleanni e matrimoni sontuosi. Nuliat possiede anche le mucche, che ha in programma di vendere quando potrà ricavarne abbastanza soldi. Nuliat ha seguito un percoso di self-advocacy per conoscere i suoi diritti e rivendicarli (come quando ha riferito di un uomo che ha cercato di violentarla poi arrestato). Lo sviluppo di Nuliat è avvenuto nel corso di due anni, attraverso il supporto da UPPID .

Dalla vergogna all’orgoglio. Hajati è la madre di Nuliat. Ha chiuso la figlia nella casa di famiglia – che è prassi normale nella zona – fino a due anni fa, quando Hajati entrò in contatto con UPPID. Hajati non riusciva ad accettare Nuliat, si vergognava di avere una figlia che non sembrava come gli altri bambini e aveva difficoltà di comunicazione.

Quando incontrò UPPID, Hajati conobbe un gruppo di bambini con disabilità intellettiva. Quell’incontro l’ha aiutata a riconoscere sua figlia e si rese conto di quante possibilità ci fossero e dell’importanza del suo supporto di genitore/mamma per lo sviluppo di Nuliat. Oggi lei sa quanto sia importante dire a Nuliat quanto lei la ama. Allo stesso tempo, Hajati supporta altri genitori nella comunità, anche loro di bambini con disabilità intellettiva.

Un domani più luminoso. Nuliat e sua madre, Hajati, sono ottimiste oggi e felici per l’aiuto che hanno ricevuto, che ora usano per aiutare gli altri in situazioni simili. Nuliat e Hajati si sostengono e sono in grado di badare a sé stesse senza l’aiuto di UPPID. Ancora ci sono molti problemi che si presentano sotto forma di superstizione e oppressione dei bambini con disabilità intellettiva, che dovrebbero essere trattati a parità di condizioni, come le altre persone in Uganda. La superstizione è che i bambini siano posseduti da demoni, che devono essere cacciati fuori di loro con il fuoco, e questa procedura si traduce spesso nella morte.

Hajati e Nulait parlato su questo argomento alla radio locale, per dire alla comunità che avere una disabilità intellettiva non significa essere posseduti da un demone. Molti ascoltatori chiamato il programma radiofonico con domande e commenti positivi. Tra coloro che ascoltano i loro interventi e poi telefonano alla trasmissione ci sono anche genitori, che hanno figli con disabilità intellettiva senza sapere che questi ultimi hanno una disabilità La loro trasmissione ha acceso i riflettori sulla disabilità intellettuale nella comunità locale.

LEV lavora per garantire, che le persone con disabilità intellettuale non debbano incontrare gli stessi ostacoli e le stesse discriminazioni che sperimentate da Nulait nella prima parte della sua vita. Ci sono ancora molti luoghi nel mondo dove la disabilità intellettiva non è riconosciuta. L’esempio di Nuliat e Hajati e molti altri casi segnalati dai partner di Lev mostrano che le persone con disabilità intellettiva possono avere un domani più luminoso.

Per ulteriori informazioni sul lavoro di LEV contattare Sune Barker all’indirizzo di posta elettronica sb@lev.dk