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Servizio Assistenza Domiciliare per persone non autosufficienti

Il Comune di Corigliano, distretto socio sanitario informa, la Cittadinanza  che nell’ambito territoriale afferente al Distretto Socio-Sanitario  di Corigliano Calabro  si  promuove  l’attivazione di servizi assistenziali domiciliari destinati a n. 20 soggetti non autosufficienti e alle loro famiglie – durata mesi 10 –    di cui n. 15  residenti nel  comune di Corigliano Calabro, n.2 residenti a  San Demetrio Corone, n.1 residenti  a  San Giorgio Alb. ,  n. 1  residenti a Vaccarizzo e n. 1  residente a  San Cosmo Alb. .

 

Possono presentare domanda tutte le persone non autosufficienti  che  presentano i seguenti requisiti:

·         Residenza  nei Comuni  di: Corigliano Calabro, San Cosmo Alb., San Demetrio, San Giorgio Alb. e Vaccarizzo;

·         Non essere ricoverate in un istituto pubblico o privato convenzionato;

·         Essere in possesso della documentazione rilasciata dalle competenti Commissioni medico-legali dell’ASP e   relativa al riconoscimento  dell’ impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita ovvero impossibilità a deambulare ( Verbale Commissione I Istanza  e/o Accertamento  della situazione  di handicap grave ai sensi dell’art. 3 / comma 3 della Legge 104/92)

 

La domanda, corredata dalla  documentazione di cui sopra,  potrà essere presentata, compilando apposito modulo entro il  giorno 15 aprile  2011, dai cittadini interessati .

Per  ulteriori informazioni e per l’acquisizione della  modulistica  gli interessati  potranno rivolgersi al

·         Sportello Sociale  del Comune di Corigliano Calabro, via Aldo Moro.

      Numeri tel. : 0983/83851 –  0983/81232 – 0983/81906 – 0983/891806

·         Responsabile Servizio Sociale Comune di San Cosmo Alb. – Tel.  0983/84060

·         Responsabile Settore Socio-culturale  Comune di San Demetrio  – Tel.  0984/956003

·         Responsabile Servizio Sociale Comune di San Giorgio Alb. – Tel.  0983/86396

·         Responsabile Servizio Sociale Comune di Vaccarizzo  – Tel.  0983/84010

 

La Graduatoria  dei richiedenti verrà redatta  in base  all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Priorità d’accesso:

Nella graduatoria verrà data  priorità assoluta agli utenti disabili  che vivono da soli senza adeguato supporto familiare e a quelli di età inferiore ai 65 anni.

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“ANFFAS IN PIAZZA”

          Il 27 marzo torna l’appuntamento nelle principali piazze italiane

anffas in piazza - domenica 27 marzo 2011per sensibilizzare i cittadini sul tema della disabilità intellettiva e/o relazionale

 

Domenica 27 marzo torna, per il quarto anno consecutivo, l’appuntamento nelle principali piazze italiane con “Anffas in Piazza – IV Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale”, la manifestazione nazionale organizzata da Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.

 

Le strutture associative Anffas (che sono più di 240 in tutta Italia) scenderanno anche quest’anno in piazza per sensibilizzare ed informare i cittadini sui temi legati alla disabilità intellettiva e/o relazionale, distribuendo materiale informativo sulle attività dell’associazione, ma anche e soprattutto il materiale formativo prodotto, destinato alle persone con disabilità, ai loro genitori e familiari, ma anche ad operatori del settore, istituzioni, etc.

 

La giornata sarà dedicata in particolare a diffondere il nuovo modello di disabilità basato sui diritti umani contenuto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che dal 2009 è Legge nel nostro Paese e che richiede un radicale cambiamento culturale e di approccio, da realizzarsi in attiva sinergia da parte dell’intera collettività.

 

L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Segretariato Sociale Rai.

 

Anffas-Onlus di Corigliano sarà presente dalle ore 09,30 presso il Parco Comunale in via Provinciale e via Nazionale nei pressi della chiesa Santa Maria delle Grazie.

 

   Il Presidente

Marinella Alesina

 

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Anffas in Piazza

Il 27 marzo torna l’appuntamento nelle principali piazze italiane

per sensibilizzare i cittadini sul tema della disabilità intellettiva e/o relazionale

Domenica 27 marzo torna, per il quarto anno consecutivo, l’appuntamento nelle principali piazze italiane con “Anffas in Piazza – IV Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale”, la manifestazione nazionale organizzata da Anffas Onlus – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.

Le strutture associative Anffas (che sono più di 240 in tutta Italia) scenderanno anche quest’anno in piazza per sensibilizzare ed informare i cittadini sui temi legati alla disabilità intellettiva e/o relazionale, distribuendo materiale informativo sulle attività dell’associazione, ma anche e soprattutto il materiale formativo prodotto, destinato alle persone con disabilità, ai loro genitori e familiari, ma anche ad operatori del settore, istituzioni, etc.

La giornata sarà dedicata in particolare a diffondere il nuovo modello di disabilità basato sui diritti umani contenuto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che dal 2009 è Legge nel nostro Paese e che richiede un radicale cambiamento culturale e di approccio, da realizzarsi in attiva sinergia da parte dell’intera collettività.

Anche Anffas-Onlus Corigliano parteciperà all’evento.

Per maggiori informazioni e per avere l’elenco completo delle piazze in cui Anffas sarà presente ed i contatti delle strutture locali aderenti alla manifestazione si invita a consultare il sito www.anffas.net.

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GITA NEGATA A STUDENTE CON DISABILITA’:

I giornali di oggi riportano una notizia che suscita in Anffas Onlus, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, sentimenti fortemente contraddittori.

 

La notizia è quella proveniente da una scuola media di Catanzaro all’interno della quale la Dirigente Scolastica avrebbe (secondo quanto riportato dalla stampa) negato ad un alunno con sindrome di down la partecipazione a gite scolastiche ed uscite didattiche, invitando i compagni ed i docenti a nascondere allo stesso le date delle uscite in programmazione adducendo quale motivazione “la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità”. Invito, questo, che sarebbe stato immediatamente declinato dagli stessi, i quali avrebbero dichiarato di preferire rinunciare tutti alle gite piuttosto che veder discriminato il loro compagno.

 

La notizia suscita in noi sentimenti contrastanti perché:

 

– da un lato siamo frustrati ed estremamente contrariati, nonché drammaticamente preoccupati, dal fatto che in assoluto contrasto a quanto ormai universalmente sancito e ribadito a livello nazionale ed internazionale e quindi nella più evidente illegalità, esiste ancora chi continua a violare i più fondamentali diritti delle persone con disabilità e delle persone con disabilità e paradossalmente spesso chi si rende protagonista di tali violazioni è tra coloro i quali invece dovrebbero farsene primi garanti;

 

– d’altro canto questa notizia ci lancia un messaggio di civiltà e speranza per l’iniziativa di contrasto che, forse per la prima volta, proviene da una società e comunità che possiamo, in questo caso, davvero definire “civile”. I compagni di scuola del ragazzo con disabilità hanno mostrato, oltre che sensibilità ed attenzione, alto senso civico e responsabilità. Crediamo, pur non conoscendo nello specifico i fatti, che si possano definire, nonostante la tenera età, dei veri e propri “cittadini modello” e dei piccoli “difensori dei diritti umani”. Ciò significa che forse la cultura della disabilità basata sui diritti umani sta penetrando nelle nostre comunità, magari saltando qualche generazione.

 

Non vogliamo qui annoverare tutti i dettami normativi e culturali che sanciscono il diritto degli alunni con disabilità alla partecipazione attiva e piena, in condizioni di eguaglianza con gli altri, a tutte le attività scolastiche (di cui gite scolastiche, viaggi di istruzione e momenti ludico-culturali e sportivi rappresentano componenti essenziali e fondamentali), né tanto meno soffermarci oltre a ricordare che nel nostro Paese per fortuna esiste una specifica legge (la 67/06) che tutela le persone con disabilità dalla discriminazione in tutti gli ambiti della vita, ma ci preme soprattutto manifestare tutta la nostra solidarietà e vicinanza all’alunno con disabilità ed alla sua famiglia, nonché ai compagni di scuola ed insieme a loro a tutte le altre persone e famiglie che si trovano in situazioni simili.

 

E’ per questo che l’Associazione desidera rinnovare e ricordare il proprio impegno di tutela dei diritti umani e civili delle persone con disabilità (in particolare intellettiva e/o relazionale) e dei loro genitori e familiari, rendendosi disponibile a ricevere segnalazioni e supportare, anche nelle sedi giudiziarie, iniziative di contrasto ad analoghe situazioni in tutto il territorio nazionale.

 

                                                                                  Roberto Speziale

                                                                       Presidente Nazionale Anffas Onlus

                                                                                

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Falsi invalidi: scricchiola il castello dei dati INPS

Dopo l’Associazione dei medici INPS, anche l’INPS Sardegna respinge i dati diffusi dalla Sede nazionale sulle percentuali di revoche delle pensioni di invalidità che indicano la provincia di Sassari fra quelle con il tasso più alto di falsi invalidi (76% di revoche) e la Sardegna fra le regioni meno virtuose in Italia (53%).

“I dati elaborati – denuncia l’INPS Sardegna – sono frutto di una manipolazione strumentale dei risultati proposti, non tengono conto di alcune fortissime disfunzioni organizzative che hanno visto la cancellazione di centinaia di pensioni di invalidità senza che gli invalidi fossero neanche convocati”.

E il direttore provinciale dell’INPS di Sassari, Antonello Angius, dichiara: “Sembrerebbe un grosso errore, oppure sono tutti guariti e non hanno più diritto al riconoscimento”. Insomma, numeri improbabili fra l’altro demoliti da quelli relativi agli anni precedenti.

Lo stesso Angius spiega alla Nuova Sardegna che gli esempi dell’area settentrionale dell’isola la dicono lunga: le revoche certificate nel 2009 (quindi sulle pensioni pagate fino al precedente anno) sono state circa il 12 per cento su 1.100 visite di controllo a campione nella provincia di Olbia, e circa il 13 per cento su 5.000 nella provincia di Sassari.

Domanda: come è possibile che quel dato sia schizzato l’anno successivo alle cifre indicate dall’INPS?

“Purtroppo in questi giorni molti giornali hanno scambiato l’INPS per l’ISTAT – commenta Pietro Barbieri, Presidente delle Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – e in pochi si sono interrogati su che cosa nasconda questa improvvisa diffusione di dati, parziali e distorti”.

C’è molto che non torna, ma questo girotondo di cifre serve a mettere in sordina i disagi che quotidianamente l’INPS causa a migliaia di Cittadini con disabilità, convocandoli a visita di verifica anche in presenza di documentazione sanitaria evidente, e provocando ritardi sempre più gravi nell’ordinaria amministrazione. Mesi e mesi di attesa prima di ottenere un verbale di invalidità.

Lo stesso Presidente dell’INPS, Mastrapasqua, ha ammesso che i tempi medi di attesa per ottenere una pensione di invalidità sono attualmente di un anno.

 

18 febbraio 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Smentiti i dati INPS sui “falsi invalidi”

Nella giornata di ieri è partita la grande campagna mediatica dell’INPS, con paginate sui quotidiani e presenze televisive del Presidente Mastrapasqua, con la quale l’Istituto annunciava trionfalmente di aver raggiunto incredibili risultati nel contrasto dei “falsi invalidi”.

Una campagna con tempi sospetti: giunge all’indomani di diffuse proteste dei disabili veri contro gli abusi nei controlli (convocate migliaia di persone Down, autistici, pluriamputati, tetraplegici) e per i ritardi gravissimi in cui versa il nuovo processo di riconoscimento dell’invalidità gestito proprio dall’INPS.

Per restituire lustro alla propria immagine, l’Istituto annuncia che il 23% dei controlli (non si è ben compreso se i 100mila del 2009 o i 200mila del 2010) avrebbe prodotto la revoca delle provvidenze economiche. Si arrivano a sparare dati ad effetto: 76% a Sassari, 53% a Perugia… e così via.

L’equazione per la stampa più scandalistica è facile: un invalido su quattro è dunque falso.

L’INPS ha effettuato i controlli secondo standard propri, ispirati al taglio della spesa, non certo nel rispetto delle norme approvate dal Parlamento. Un obiettivo, quello del taglio a qualsiasi costo, indicato a suo tempo da Tremonti.

È bastato questo per raccogliere nella rete dei “falsi invalidi” anche persone alle quali arbitrariamente è stata abbassata la percentuale di quel tanto che basta per togliere l’indennità di accompagnamento e la pensione. Tutte queste persone presenteranno ricorso al Giudice e, se va come lo scorso anno, l’INPS perderà più della metà delle cause. A spese dello Stato.

Ma sulla veridicità dei dati si profilano già le prime ombre. È di oggi la lettera aperta inviata alla FISH e alle altre maggiori Associazioni dei disabili dall’Associazione dei medici INPS (ANMI – FeMEPA) che smentisce la stessa dirigenza dell’Istituto.

“L’ ANMI – FeMEPA ha appreso dal Corriere della Sera dati di fonte INPS che riportano revoche di prestazioni in tema di invalidità civile che arrivano persino al 76% in alcune città d’Italia. L’Associazione si dissocia da tale lettura interpretativa dei dati che non reputa corrispondenti alla realtà, specie per i più eclatanti. Per l’allarme sociale che tale notizia sta generando tra i cittadini affetti da disabilità sarebbe opportuno effettuare ulteriori approfondimenti e verifiche numeriche”.

Insomma, se perfino i medici dell’INPS smentiscono l’Istituto, il fenomeno va indagato in modo più serio e trasparente e soprattutto slegato dalle mistificazioni e dalle demagogie che danneggiano migliaia di persone con vera disabilità.

 

17 febbraio 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Invalidità: medici INPS in rivolta

Sono gli stessi medici INPS a confermare preoccupazioni, dubbi e accuse mossi dalla FISH sui nuovi procedimenti relativi al riconoscimento dell’invalidità civile. Anzi, se è possibile ne esce un quadro a tinte più fosche di quanto le Associazioni temessero.

In una lettera aperta alla FISH e ad altre Associazioni, oltre che al Commissario straordinario (Mastrapasqua) e alla massima dirigenza INPS, l’Associazione dei medici INPS (ANMI – FeMEPA), con toni durissimi ed elementi circostanziati, denuncia una procedura – non solo informatica – che non funziona, gli ordini di servizio contraddittori, la mole gigantesca di lavoro generata nell’ultimo anno e i disagi gravi che vengono causati ai Cittadini.

La lettera entra anche nel merito della gestione delle verifiche straordinarie che hanno creato panico nei Cittadini (200mila nel 2010), ma evidenziano anche “giacenze inaccettabili sia dei verbali sospesi a puro titolo cautelativo, al fine di evitare il silenzio assenso, sia di quelli già scaduti per decorrenza dei termini (anche questi ultimi non consegnati)”.

Ecco spiegata anche l’assenza dei Medici INPS nelle sedute delle Commissioni di accertamento ASL: la Legge (102/2009) la impone, ma la Dirigenza dell’INPS invita i suoi prima a non andarci, poi a partecipare, poi a redigere un verbale parallelo.

Una conferma, anche dall’interno dell’INPS, dei disagi per migliaia di Cittadini, per mesi passati sotto silenzio, minimizzati, o giustificati con l’esigenza di stanare “falsi invalidi”, ma di fatto inconcludenti sia per l’ordinaria amministrazione che per le verifiche straordinarie.

“Questa lettera aperta  – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – rappresenta una svolta importante perché colpisce la monolitica intangibilità che INPS si era ricavato, forte di alcune protezioni politiche. Gli altarini sono ormai scoperti e i mandanti politici di queste operazioni dovranno renderne conto al Parlamento e ai Cittadini”.

In effetti la posizione dei Medici INPS rappresenta uno scossone di non poco conto anche per tutti gli elementi di conoscenza che apporta. L’interrogazione parlamentare proposta dalla FISH ha ora tanti motivi in più per essere presentata e per ottenere risposte.

 

11 febbraio 2011

 

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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