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RICOSTITUITO L’OSSERVATORIO NAZIONALE DISABILITÀ

Pochi giorni fa,

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  • commentando l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del “Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”, la FISH* (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva sottolineato anche la necessità di ricostituire al più presto l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità** presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ritenuto un luogo “strategicamente essenziale, sac kanken pas cher sia per il monitoraggio di quanto previsto nel Programma di Azione, adidas tubular damskie sia per la declinazione di interventi congruenti”.

    Al tempo stesso, Maglie Houston Rockets però,

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  • la Federazione ricordava come mancasse ancora il Decreto Ministeriale di nomina. Ora quel Decreto, Rob Gronkowski Jersey come si legge in una nota diffusa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Kole Calhoun Jersey è stato finalmente siglato dal Ministro Giuliano Poletti. nike pas cher

    L’Osservatorio ha funzioni consultive e di supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione delle politiche nazionali in materia di disabilità, nike air max 2017 pas cher con particolare riferimento alla promozione dell’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e alla predisposizione di un Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Fjallraven Kanken Sale Mini Ma l’Osservatorio è innanzitutto un luogo di confronto ed elaborazione che la FISH ha sempre praticato da protagonista e intende continuare a farlo.

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    MAPPING EXCLUSION – UN PROGETTO DI MENTAL HEALTH EUROPE E IL TZARD CENTRE

    Fonte www.e-include.euMapping Exclusion è un progetto di Mental Health Europe (MHE) e del Tizard Center. L’iniziativa consiste nella mappatura dell’assistenza istituzionale e della comunità nell’ambito della salute mentale in Europa. La prima versione di Mapping Exclusion è stata pubblicata nel 2012.

    MHE sta attualmente effettuando una revisione del progetto Mapping Exclusion, Nike Air Max 1 Heren con il titolo di “Mappatura e comprensione dell’esclusione”, Canotte Memphis Grizzlies cercando di mappare i sistemi di salute mentale al di là della cure istituzionali, Fjallraven Kanken No.2 ma anche di comprendere l’esclusione creata dai sistemi di salute mentale di qualità scarsa. buy albion gold L’indagine vuole evidenziare temi comuni nelle esperienze e nelle storie dei partecipanti alla mappatura per evidenziare gli abusi dei diritti umani e fornire le prospettive degli utenti ed ex-utenti di servizi di salute mentale e il tutto sarà pubblicato in un rapporto che sarà gratuitamente disponibile on-line.

    Sono quindi invitati a partecipare allo studio, Nick Chubb Jerseys inviando la loro personale testimonianza, Clayton Kershaw Jersey le persone con problemi di salute mentale – che possono essere anche legati a tipologie di disabilità intellettive – che hanno avuto delle esperienze di vita all’interno degli istituti, Nike Air Max 2016 Heren di ospedalizzazione forzata o di restrizione della propria libertà o isolamento.

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    EPILESSIA E DISABILITÀ INTELLETTIVA

    Fonte www.cnr.itEpilessia e disabilità intellettive,

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  • che si manifestano spesso in età infantile, mochilas kanken baratas sono in alcuni casi causate da mutazioni genetiche riguardanti il gene Kiaa1202, che contiene le informazioni per produrre la proteina Shrm4.

    Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature Communication, nike air max 1 bordowe coordinato da Maria Passafaro dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (In-Cnr) ha dimostrato uno dei meccanismi attraverso cui tali mutazioni potrebbero causare appunto epilessia e disabilità intellettive.

    “Il mondo della ricerca è da sempre impegnato nel tentare di capire la relazione che intercorre fra mutazioni genetiche e l’insorgere di queste malattie e da recenti studi è stata riscontrata una stretta relazione tra famiglie che presentano tali patologie e mutazioni del gene Kiaa1202”, spiega Passafaro.

    “Il nostro studio ha dato un contributo ulteriore alla comprensione di queste patologie, scoprendo il ruolo svolto dalla proteina Shrm4. Questa proteina è molto importante in quanto responsabile del corretto posizionamento del recettore GabaB. Ole Miss Rebels Abbiamo osservato infatti che tale fenomeno è mediato dal motore molecolare dineina, Nike Air Huarache Heren e Shrm4 agisce da adattatore fra il motore e il recettore GabaB, adidas gazelle uomo rosse permettendone la corretta localizzazione nelle sinapsi (punti di contatto che consentono la comunicazione dei neuroni tra loro e con altre cellule).

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  • Ciò che è stato scoperto è che quando Shrm4 è assente il recettore GabaB non riesce a raggiungere le sinapsi e non svolge quindi la propria funzione”.

    I ricercatori hanno infatti registrato le correnti nell’ippocampo di animali privati di Shrm4,

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  • scoprendo una riduzione nella loro componente inibitoria.

    “La conseguenza è un aumento di crisi epilettiche in questi animali,

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  • insieme ad altri difetti quali aumento di comportamenti ansiosi, difficoltà di apprendimento e nella socialità.

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    IL LAVORATORE CON DISABILITÀ NON PUÒ ESSERE LICENZIATO, SE NON DALLA COMMISSIONE MEDICA

    Fonte www.nonprofitonline.itIl lavoratore con disabilità non può essere licenziato per l’aggravarsi della sua situazione, a meno che l’inidoneità non sia rilevata dalla commissione medica competente: lo ha stabilito chiaramente la Corte di Cassazione civile, con Sentenza n.10576 del 28 aprile 2017, accogliendo il ricorso di un lavoratore palermitano con disabilità, che era stato licenziato dalla Fondazione Auxilium, a seguito di un accertamento del medico competente, asics gel lyte pas cher che lo aveva definito non più idoneo alle sue mansioni di addetto ai servizi generali.

    Il lavoratore aveva quindi fatto ricorso, chiedendo l’annullamento del provvedimento, Huston Street Jersey ma nei primi due gradi i giudici avevano respinto la sua richiesta, ritenendo “irrilevante” che la formulazione del giudizio di inidoneità fosse stata effettuata da un medico competente anziché dalla Commissione.

    La Cassazione ha ora rinviato la causa al giudice di secondo grado, ricordando che “il datore di lavoro può risolvere il rapporto di lavoro dei disabili obbligatoriamente assunti, nel caso di aggravamento delle condizioni di salute o di significative variazioni dell’organizzazione di lavoro, solo nel caso in cui la speciale Commissione integrata” verifichi “la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all’interno dell’azienda,

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  • anche attuando i possibili adattamenti dell’organizzazione del lavoro, non essendo sufficiente il giudizio di non idoneità alla mansione specifica espresso dal medico competente nell’esercizio della sorveglianza sanitaria”. La Corte rammenta quindi che la risoluzione del rapporto di lavoro della persona con disabilità, in base alla legge 104/92, può essere disposta solo “previo accertamento, da parte della Commissione, della definitiva impossibilità di reinserimento del disabile”.

    Accertamento che non spetta al datore di lavoro, né il medico competente. Precisa la Commissione che la stessa legge 68/99 prevede, all’articolo 10, la possibilità di risoluzione del rapporto di lavoro in caso di aggravamento delle sue condizioni di salute: nel comma 3 si legge infatti che “nel caso di aggravamento delle condizioni di salute o di significative variazione dell’organizzazione del lavoro, il disabile può chiedere che venga accertata la compatibilità delle mansioni a lui affidate con il proprio stato di salute”.

    Ed è proprio questo che ha fatto, nel caso in questione, il lavoratore palermitano, chiedendo un accertamento medico.

    Può accadere anche che sia il datore di lavoro a richiedere “che vengano accertate le condizioni di salute del disabile, Air Max Baratas per verificare se, Air Max 2017 Goedkoop a causa delle sue minorazioni,

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  • possa continuare ad essere utilizzato presso l’azienda”.

    La normativa prevede però con chiarezza che tali accertamenti siano effettuati “dalla commissione di cui alla legge 104/92” e che il rapporto di lavoro possa essere risolto “nel caso in cui,

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  • anche attuando i possibili adattamenti dell’organizzazione del lavoro, la predetta commissione accerti la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all’interno dell’azienda”.

    Ci sono insomma dei paletti normativi ben precisi nella disciplina del licenziamento del lavoratore con disabilità, in virtù di quella “speciale protezione accordata al disabile dalla disciplina interna e sovranazionale – si legge nella sentenza – finalizzata a ridurre i margini di apprezzamento discrezionale del datore di lavoro, allorquando l’inidoneità alla mansione del lavoratore ponga la questione dell’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, affidando ad un soggetto qualificato con caratteri di terzietà un peculiare giudizio tecnico”.

    La Corte giudica quindi che “commette errore in iudicando la Corte territoriale, allorquando espressamente stima ‘irrilevante’ la questione che il giudizio di inidoneità che ha determinato il licenziamento non sia stato espresso dalla competenza commissione medica integrata”.

    Per quanto disposto nell’articolo 10 della legge 68/99, adidas zx infatti, “spettava alla commissione medica integrata accertare le condizioni di salute del disabile assunto obbligatoriamente, per verificare se, a causa delle minorazioni o del loro aggravamento, potesse continuare ad essere utilizzato presso l’azienda”. In conclusione, considerato il quadro normativo che disciplina il diritto al lavoro delle persone con disabilità,

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  • la Corte accoglie il ricorso e rinvia alla Corte di Palermo,

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    DOPO DI NOI, A CHE PUNTO È DAVVERO LA LEGGE?

    Fonte www.vita.it – Che ne è della legge sul dopo di noi a quasi un anno dalla sua approvazione? Cominciamo col mettere in fila le date: la legge 112 è stata approvata il 14 giugno 2016. In Gazzetta Ufficiale è arrivata il 24 giugno 2016 ed è in vigore dal giorno successivo. Il 10 novembre 2016 Stato e Regioni hanno approvato il riparto dei fondi (90 milioni per il 2016).

    Il decreto attuativo è stato firmato il 23 novembre 2016 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 febbraio 2017: tre mesi dopo, si poteva fare meglio.

    Entro il 28 febbraio le regioni dovevano presentare i piani regionali di attuazione della legge: l’hanno fatto, qualcuna più rapidamente, qualcuna in maniera più innovativa (la Puglia pare aver presentato un piano interessante), qualcuna restando più vincolata ai servizi già esistenti.

    Il 20 aprile il Ministero aveva esaminato tutti i piani regionali e versato i fondi alle Regioni che hanno avuto il piano approvato. Alle altre ha inviato raccomandazioni (ad esempio la Sardegna, che si è riunita settimana scorsa per lavorarci) o chiesto integrazioni. Un quotidiano ha parlato di «fallimento della legge sul dopo di noi», raccontando le vicende di famiglie che non hanno visto cambiare una virgola nelle loro esistenze in questo anno e che della legge nemmeno sanno: la legge che doveva cambiare tutto, non ha cambiato niente. Lo sconforto delle famiglie è comprensibile, rispetto anche ai proclami fatti.

    Un anno fa l’aspettativa diffusa era certamente che dodici mesi dopo qualcosa di nuovo, di concreto, ci sarebbe stato. Non è così: un po’ per i passaggi istituzionali e il concerto con le Regioni, un po’ perché si tratta di un cambiamento di approccio. adidas original zx 700 femme Nei fatti nessun progetto è partito, nessun intervento finanziato. «Non mi sono mai illuso che una legge potesse cambiare una cultura arretrata, quella che mi fa leggere negli sguardi altrui sempre lo stesso pensiero: “ma perché non lo metti da qualche parte e vivi il meglio possibile la tua vita?”.Ogni volta che mi corico penso che il mio primo dovere è svegliarmi l’indomani», ha scritto ad esempio Gianluca Nicoletti

    Ma che punto siamo, davvero?

    Due terzi delle Regioni hanno già ottenuto i fondi

    «Ad alcune regioni, tra cui la Campania sono state chieste delle integrazioni da parte del Ministero e, una volta presentate, potranno essere trasferiti 9 milioni di euro. Ad oggi circa due terzi delle Regioni hanno ottenuto i fondi previsti dalla legge, si confida di poter procedere all’erogazione di tutte le risorse entro la fine del mese», afferma Elena Carnevali, deputata Pd, che è stata relatrice della legge alla Camera e sta girando l’Italia per farla conoscere.

    «Parlare di fallimento di una legge entrata in vigore da poco meno di un anno e che chiama in causa la responsabilità di Regioni ed Enti locali, non aiuta il cambiamento culturale e la faticosa progettazione che ci permetterebbero di uscire dalla logica basata esclusivamente sulle prestazioni. Tutti gli strumenti attuativi richiesti per rendere operativa la cosiddetta legge sul ‘dopo di noi’ sono stati approvati», ha ricordato.

    «Il dolore e la fatica dei familiari di persone con disabilità devono essere riconosciuti e devono poter contare sui servizi diurni e su spazi occupazionali e ricreativi».

    Le Regioni devono ora emettere le loro DGR (la Lombardia ad esempio potrebbe essere pronta a fine maggio): «Continuo ad essere convinta della bontà di questa legge, che ci consente di iniziare un percorso diverso da quello che fino ad oggi abbiamo avuto, che prevedeva come unica risposta – lo dicono i dati – l’istituzionalizzazione. Non avremo la soluzione per tutti in poco tempo, ma abbiamo iniziato a strutturare un modello diverso da quello prestazionistico». adidas ultra boost uomo

    L’altro elemento da valorizzare per Carnevali è quello della corresponsabilità con le Regioni, con l’obiettivo di arrivare a definire dei Lea che diano l’esigibilità del diritto: «la scelta era tra non fare nulla perché di fatto non abbiamo le risorse per tutti oppure apprezzare lo sforzo che chiama alla corresponsabilità istituzionale, avviare un cammino che ci porta a una realtà diversa. Piano piano, perché siamo in ritardo di anni. Vero è che il Paese è “infrastrutturato” in modo diverso, con alcune aree territoriali che hanno molte carenze».

    Palla in mano alle Regioni

    Giuseppe Arconzo insegna diritti delle persone con disabilità all’Università Statale di Milano, l’unica cattedra in Italia su questa materia, ed è delegato del rettore per la disabilità. Con il Comune di Milano sta ragionando sulla nascita di una Fondazione per il Dopo di Noi. «L’iter per l’attuazione della legge è stato abbastanza lungo ma non patologico. I temi sollevati dall’articolo però sono veri, in particolare l’assenza di dati sulle persone con disabilità, è una pecca clamorosa del nostro sistema di welfare che comporta di fatto l’impossibilità di fare investimenti e piani a lungo periodo, questo è il vero problema, che riguarda l’intero welfare per le persone con disabilità, non solo il dopo di noi. Qualcosa in più si poteva certamente fare sulla comunicazione», spiega, ricordando che la campagna di comunicazione e informazione prevista dalla legge non si è vista.

    «Non condivido invece il timore che “nessuno controllerà” come verranno utilizzati i fondi.

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  • La legge e il decreto mettono in capo alle Regioni un forte compito, di programmazione e di individuazione delle modalità per selezionare i progetti da finanziare e anche per revocare i finanziamenti. Davvero qui sono le Regioni a dover prevedere forti elementi di controllo al finanziamento e agli scopi perseguiti dalla legge, che nel testo sono molto ben evidenziati, direi anzi che è la prima volta che si affronta in modo così avanzato il diritto alla vita indipendente per come è sancito dalla Convenzione Onu, è un passaggio culturale forte… È previsto il coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza nella definizione degli indirizzi di programmazione ed erogazioni, è una garanzia per evitare che i fondi finiscano ad alimentare ancora la segregazione ancora».

    Creare cultura, questo processo è già partito

    «Servivano due fasi per l’attuazione, un decreto per definire i requisiti di accesso e poi le Regioni che dovevano definire le modalità di accesso, è vero, ma il processo di attuazione della legge, i tempi degli adempimenti, sono stati troppo lenti, questo dobbiamo dirlo, dall’approvazione della legge è passato ormai un anno», ammette Annamaria Parente, senatrice Pd e relatrice per la legge in Senato.

    «Con altrettanta convinzione però voglio dire che non è vero che in questo anno non è successo niente e non è cambiato niente: questa è una legge di altissimo valore sociale e culturale, sta creando cultura su quel tema delicato che è l’avvio dei percrosi di autonomia per persone con disabilità. A.J. Green UGA Jersey Le famiglie ci stanno ragionando, tanti assessori si stanno preparando – ricordiamo che fino ad oggi di progetti di vita individualizzati previsti dalla legge 328 del 2000 se ne facevano pochissimi – il mondo dei professionisti si è mosso per informare e diffondere modelli e ricordiamo anche che la legge dà una cornice a esperienze già esistenti, nell’ottica della sussidiarietà orizzontale». nike air max 1 ultra moire mujer

    Questa mattina la senatrice era con 300 ragazzi della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano proprio per parlare dell’attuazione della legge sul dopo di noi: «Uno studente è intervenuto per dire che c’è sfiducia rispetto al pubblico e che i privati che con le loro risorse potrebbero incrementare il fondo nazionale pubblico in realtà hanno sfiducia. Ecco, la legge serve anche a questo, a smussare questo clima».

    La campagna informativa

    A fine dicembre Roberto Speziale, presidente di Anffas, indicava la road map per rendere davvero operativa la legge nel 2017.

    Le DGR e i bandi delle Regioni sono ancora da venire, come pure il tema della verifica degli esiti delle misure finanziate e il rendere le persone con disabilità, le loro famiglie e chi è vicino alle stesse consapevoli dei nuovi strumenti e delle nuove possibilità. «Il cambiamento non può esserci se le persone con disabilità con il supporto ed il sostegno della famiglia o di chi le protegge giuridicamente (tutore, curatore, amministratore di sostegno) non chiedono il progetto individuale e se non si crede al protagonismo della persona con disabilità», spiegava Speziale.

    «Occorre anche rendere informate le famiglie su come essere co-protagonisti nella costruzione del progetto di vita, lasciando loro anche la possibilità di partecipare alla costruzione di tutto ciò con le loro risorse, mettendo, ad esempio, a disposizione proprio la casa di abitazione dove la persona con disabilità continuerà a vivere o facendo un trust. Manca ancora, quindi, una campagna informativa che si rivolga alle persone con disabilità ed alle loro famiglie e dica loro “Sai che hai diritto a un progetto individuale? A un budget di progetto? Sai che la persona con disabilità insieme al tuo supporto e sostegno ha diritto a progettare il suo futuro?”».

    Nulla di ciò in questi mesi c’è stato.

    «Noi abbiamo fatto moltissimi eventi sul territorio per informare le famiglie, solo in Lombardia ci sono stati 15 eventi in un mese, domani io sarò Cagliari, nel week end a Macerata… manca una comunicazione istituzionale, una campagna informativa. Nike Scarpe Uomo Il vulnus che emerge dall’inchiesta è questo, le famiglie dimostrano una non conoscenza legge e danno una rappresentazione negativa di qualcosa che è in parte la soluzione ai problemi che pongono. Air Jordan 7 Uomo La legge è complessa perché il problema è complesso, non puoi dare una soluzione semplice. Ma a chi oggi dice che la legge 112 non è una risposta organica al percorso durante e dopo di noi, io chiedo cosa altro c’è di meglio», spiega ora Roberto Speziale.

    «L’attuazione concreta della legge parte in queste settimane, finora c’è stata la fase necessaria per strutturare il tutto. Ora però le regioni hanno avuto una valutazione dei loro piani e alcune hanno già i fondi, il Ministero ha dato indicazioni precise, avevamo chiesto di vigilare per non consentire alle regioni di distaccarsi da obiettivi leggi, devo dire che il ministero ha fatto una valutazione non superficiale dei piani. chaussures gel lyte 5 In linea di massima le Regioni hanno detto che gireranno le risorse ai distretti sociosanitari, dando indicazioni per i bandi: a breve le famiglie e le organizzazioni potranno presentare i progetti. La cosa che a sistema dobbiamo monitorare è che vengano non solo istituite le unità di valutazione multidimensionali previste ma che esse siano formate: la vera criticità è questa, chi farà il progetto di vita.

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    SOSTEGNO PER L’INCLUSIONE ATTIVA: DISPONIBILI LE NUOVE ISTRUZIONI E IL MODULO DI DOMANDA

    Fonte www.lavoro.gov.it – Con la Circolare n. 86 del 12 maggio 2017 l’INPS fornisce le istruzioni operative relative alle modifiche intervenute sulla disciplina del SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) a seguito del Decreto interministeriale del 16 marzo 2017.

    Tra le novità più rilevanti, Soldes Chaussures Nike la modifica dei requisiti per l’accesso alla misura, Fjallraven Kanken Large in particolare l’abbassamento (da 45 a 25 punti) del punteggio relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno, nike air max 1 rose noir et blanc che viene attribuito sulla base dei carichi familiari,

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  • della situazione economica e della situazione lavorativa, adidas xeno superstar italia previsione che di fatto amplia in maniera considerevole la platea dei potenziali beneficiari. adidas cloudfoam uomo

    Nell’ampliamento saranno inclusi anche i cittadini che hanno già presentato domanda per il SIA, nike homme kaki rimanendone esclusi per effetto dei criteri modificati dal Decreto 2017.

    Tutte queste domande saranno rielaborate direttamente dall’INPS, Nike Free 4.0 che verificherà il possesso dei requisiti al 30 aprile 2017 sulla base dei nuovi criteri. Air Max 2017 Dames groen Pertanto queste famiglie non dovranno ripresentare la domanda.

    Tra gli allegati alla Circolare anche il nuovo Modulo di domanda e il Modello SIA-com.

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    CONFERMATI 450 MILIONI DI EURO PER IL FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE

    Fonte www.nonprofitonline.it“Questo Governo ha posto le politiche sociali in cima alla scala delle priorità, prevedendo a tal fine l’attribuzione di risorse e intervenendo con provvedimenti normativi attesi da sempre, si pensi, ad esempio, alla legge c.d. chaussures nike tn requin Dopo di noi”. adidas nmd uomo A dirlo, in un’intervista al magazine online Ofcs Report, è l’on. Nike Nettbutikk Franca Biondelli, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

    L’esponente del governo Gentiloni ha sottolinetao che “il Ministero è impegnato nella stesura dei decreti legislativi attuativi della legge di riforma del Terzo settore, approvata nel giugno 2016. Nike Air Max 2016 Heren zwart In tal senso, l’elaborazione dei singoli provvedimenti, che riguardano la disciplina dell’impresa sociale, le misure di sostegno allo sviluppo del Terzo settore, e la redazione del codice dello stesso, ha potuto contare sull’apporto propositivo di tutte le rappresentanze coinvolte, dal mondo del volontariato a quello dell’associazionismo, dal mondo della cooperazione a quello delle fondazioni, con le quali è stato mantenuto costantemente aperto un proficuo canale di confronto, a vantaggio della qualità dei testi normativi”.

    Per quanto riguarda il Fondo per le non autosufficienze (Fna), l’on. goedkoop nike air max 2017 Franca Biondelli ha spiegato che non ci sarà nessun taglio.

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  • “Per il 2017 rimane confermato l’importo pari a 450 milioni di euro, a valere sul bilancio dello Stato, che rappresenta comunque un incremento rispetto alla dotazione di 400 milioni del 2016, nonché il massimo storico. Nike Air Max 90 Pas Cher Ulteriori 50 milioni di euro saranno comunque previsti nel decreto di riparto a valere sui bilanci regionali con la medesima finalizzazione del Fna, portando la dotazione complessiva a 500 milioni di euro”. Fjallraven Kanken 16L

    Inoltre, è attivo un Tavolo dedicato al tema delle non autosufficienze che riunisce le parti sociali, le due grandi federazioni delle persone con disabilità e le associazioni dei disabili gravissimi, in particolare della Sla.