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RIFORMA TERZO SETTORE: PLAUSO CON DISTINGUO

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha diffuso la bozza delle “Linee guida per una riforma del Terzo Settore”, un ambizioso intento di revisione delle regole che riguardano l’associazionismo no-profit, il volontariato, la cooperazione sociale, le fondazioni e le imprese sociali. Si tratta di un assieme di interventi che si attendono da anni e che potrebbero rappresentare sia una giusta valorizzazione di questo settore che rappresenta una risorsa per l’Italia, sia l’occasione per qualificare gli interventi e premiare quelli più efficaci, corretti, trasparenti.

La FISH* plaude, quindi, alla direzione intrapresa, si confronterà sui contenuti e attende di vederne declinare le azioni conseguenti. Accoglie con interesse l’ipotesi del servizio civile universale, aperto finalmente a tutti i giovani che intendano davvero essere di aiuto al Paese mettendosi a disposizione con senso civico e con la voglia di intraprendere un’esperienza educativa e di servizio.

Con attenzione la FISH osserva la volontà di valorizzare il principio della sussidiarietà orizzontale e verticale investendo molto sulla partecipazione e sul coinvolgimento dei corpi intermedi e, in particolare, delle organizzazioni del terzo settore.

Su tale aspetto l’intenzione del Governo è quella di rivedere anche la Legge 328/2000 per coinvolgere maggiormente gli organismi non profit nella programmazione territoriale dei servizi. È una prospettiva positiva solo se a fianco ad un ruolo più forte del no-profit si prevede una più complessiva revisione della stessa 328/2000 – l’ultima legge quadro sui servizi sociali largamente inapplicata nelle sue parti più rilevanti – che consenta di ripensare efficacemente le politiche sociali a partire dalla definizione condivisa dei livelli essenziali di assistenza. Nella bozza di Riforma viene espressa anche la priorità dell’“introduzione di incentivi per la libera scelta dell’utente a favore delle imprese sociali mediante deduzioni e detrazioni fiscali oppure mediante voucher.”

“Riteniamo – segnala Vincenzo Falabella, Presidente FISH – che su tale sintetica dichiarazione sia opportuno un approfondito confronto che sia incentrato più sul principio e concetto di ‘libera scelta’ del Cittadino che sugli interventi di incentivo all’impresa sociale. Lo stesso riferimento alla voucherizzazione dei servizi e alle detrazioni/deduzioni non rappresenta una tutela completa ed esaustiva del diritto alla libera scelta.”

Anche su questi delicatissimi temi, negli interessi delle persone e delle loro famiglie, FISH parteciperà al dibattito e alla consultazione che si avvierà nelle prossime settimane.

*FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui Anffas Onlus aderisce

 

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DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE A CARICO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Fonte www.nonprofitonline.it – Il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione dei redditi si sta avvicinando e siamo tutti alle prese con la compilazione del modello 730 o del modello unico. A titolo di promemoria, ecco di seguito le scadenze da rispettare:

30 aprile – presentazione 730 al sostituto di imposta

31 maggio – presentazione 730 a Caf o intermediario abilitato

2 maggio/30 giugno – presentazione modello Unico in versione cartacea

16 giugno – scadenza saldo e primo acconto Irpef 16 luglio – scadenza saldo e primo acconto Irpef con maggiorazione dello 0,40%

30 settembre – presentazione, via telematica, modello Unico.

Vista l’attualità del tema, andiamo a riepilogare insieme quali sono le spese che i cittadini con disabilità possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi.

SPESE MEDICHE GENERICHE – Per alcune spese sanitarie (per esempio, analisi, prestazioni chirurgiche e specialistiche) e per l’acquisto di mezzi di ausilio è riconosciuta una detrazione dall’Irpef del 19% per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro. Sono invece ammesse integralmente alla detrazione del 19%, senza togliere la franchigia di 129,11 euro, le spese sostenute per il trasporto in ambulanza del disabile, l’acquisto di poltrone per inabili e minorati non deambulanti e di apparecchi per il contenimento di fratture, ernie e per la correzione dei difetti della colonna vertebrale, l’acquisto di arti artificiali per la deambulazione, la costruzione di rampe per l’eliminazione di barriere architettoniche esterne ed interne alle abitazioni e l’adattamento dell’ascensore per renderlo idoneo a contenere la carrozzella. Entrambe le detrazioni vengono riconosciute sia direttamente al disabile sia al familiare che lo ha a carico.

SPESE PER DISABILITÀ GRAVI E MENOMAZIONI PERMANENTI – Tutte le spese sostenute per l’assistenza sono deducibili interamente sia dal contribuente che dai suoi familiari, anche quando il soggetto che ne usufruisce non è a carico dei familiari. Sono escluse soltanto eventuali spese di vitto, alloggio ed altri servizi non assistenziali forniti da istituti di cura. Tutte le spese devono essere documentate da fatture e scontrini fiscali, dove deve essere riportato il codice fiscale del contribuente e la descrizione della spesa.

SPESE PER PERSONE NON VEDENTI E SORDOMUTELe persone con disabilità visiva e loro familiari possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute per il mantenimento dei cani guida. Anch’esse devono essere documentate e non devono superare 516,46 euro, il che comporta una detrazione massima di 98,12 euro. Le spese sostenute per i servizi di interpretariato da parte di sordomuti o loro familiari sono invece completamente detraibili.

SPESE PER MEZZI DI ACCOMPAGNAMENTOSono spese detraibili integralmente anche quelle sostenute per i mezzi di accompagnamento, nonché necessari per la deambulazione, la locomozione e il sollevamento. Per autoveicoli e motoveicoli atti a facilitare l’autosufficienza del portatore di menomazioni permanenti la detrazione viene applicata su un solo veicolo e per un importo massimo di 18.075,99 euro; inoltre, sono incluse anche le spese di riparazioni, mentre sono escluse le spese di manutenzione ordinaria come cambio dell’olio e delle gomme.

SPESE PER BADANTILe spese per l’assistenza alla persona sono detraibili al 19% per un importo massimo di 2.100 euro e solo se reddito non supera complessivamente i 40.000 euro annui. Le spese per gli addetti all’assistenza di portatori di persone non autosufficienti includono non solo l’assistenza casalinga ma anche le rette pagate per istituti di ricovero e cura.

Per approfondire

www.agenziaentrate.gov.it

 

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Corigliano (CS):Musicoterapia,l’illustre prof. Rolando Benenzon sarà in Calabria per due seminari formativi

Rolando BenenzonL’Anffas Onlus di Corigliano Calabro e l’associazione culturale Zahir di Cosenza, in collaborazione con la Fundacion Benenzon de Musicoterapia di Buenos Aires e con il patrocinio dell’Università della Calabria e del Comune di Corigliano, hanno organizzato un interessante convegno su “Musicoterapia, obiettivi e finalità”, che si terrà il prossimo 12 maggio 2014, a partire dalle ore 9.00, presso il Centro di Eccellenza (Via Machiavelli) di Corigliano Calabro (CS).Ospite d’onore sarà una tra le massime autorità mondiali nel campo della musicoterapia e delle sue applicazioni con l’autismo, i pazienti in coma e la formazione professionale: l’illustre Rolando Benenzon, professore onorario della Facoltà di Medicina dell’Universidad del Salvador di Buenos Aires e presidente della Fundacion de Musicoterapia della capitale argentina. L’apertura dei lavori di questo convegno prevede il saluto di rito del sindaco, Giuseppe Geraci, e dell’Ispettore Emerito del MIUR, Francesco Fusca.

Il primo intervento è stato affidato alla musicoterapista e coordinatrice delle attività del centro socio-educativo Anffas di Corigliano Calabro, Sonia Falcone, e al collega musicoterapista e magister del modello Benenzon, Daniele Siciliano, che presenteranno il modello integrato di musicoterapia e disabilità della loro associazione. Subito dopo, l’associazione Sonorità Pregnanti di Milano, rappresentata dalla magister del modello Benezon, nonché psicologa e counselor, Serafina Schettino, e dalla musicoterapista e collega magister del modello Benenzon, Marta Rossi, tratterà di musicoterapia e gravidanza.

I lavori congressuali del mattino saranno conclusi dal docente di Storia del Teatro dell’Unical, Carlo Fanelli. I contributi pomeridiani inizieranno con le esperienze di teatro espressivo illustrati da Ernesto Orrico e Giulia Cappelli dell’associazione Zahir, seguiti da una relazione della psicologa e psicoterapeuta dell’ASP di Cosenza, Mariangela Martirani. Il ricco manifesto proseguirà con un intervento della Cooperativa Sociale Intermezzo di Reggio Calabria sulla musicoterapia in Calabria, tenuto da Maria Letizia Biasi.

A seguire, il programma prevede la relazione della danzaterapeuta dell’associazione culturale e professionale A.R.T.E., Enrichetta Serpe, che parlerà del contesto della danzaterapia in Calabria. Molto attesi anche i contributi di Matteo De Bartolo, neurologo dell’ASP di Corigliano Calabro, e dello psicologo Vincenzo Paradiso. Prima della conclusione del convegno, prenderà la parola Antonio Pitrelli, educatore e musicoterapista di Bologna, anch’egli magister del modello Benenzon, che relazionerà su “Musicoterapia Comunitaria/Mt. e Biomedica”. Chiuderà la presidente dell’Anffas di Corigliano Calabro, Marinella Alesina, con un’attenta descrizione sull’esperienza del coordinamento regionale dell’associazione.

È possibile ricevere maggiori informazioni sull’atteso evento consultando il sito www.musicoterapiacalabria.com

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“Dimezzare i tempi per l’invalidità civile”: la disabilità tra le deleghe di Franca Biondelli

Fonte www.superabile.it Intervista al sottosegretario, che ha ricevuto l’incarico da Poletti. Annunciata attenzione al disagio mentale e ai disturbi comportamentali. “Il fondo per la non autosufficienza va incrementato. E dobbiamo sostenere l’inclusione lavorativa” 

ROMA – “Sburocratizzare le procedure e dimezzare i tempi per il riconoscimento dell’invalidità”: sarà uno dei primi lavori a cui si dedicherà Franca Biondelli, che dal ministro Poletti ha ricevuto deleghe “particolarmente calde di cui sono molto contenta”, riferisce a Redattore sociale. Nel dettaglio, saranno affidati a lei i temi relativi a “famiglia, inclusione e politiche sociali, immigrazione e politiche di integrazione”.

Famiglia. “E’ un tema per me un po’ nuovo, ma che mi interessa molto: inizierò fin da subito a studiarlo con interesse”. Tra i primi impegni a riguardo, c’è sicuramente la convocazione della Conferenza nazionale, “che si è svolta l’ultima volta nel 2010. Credo che non riusciremo a convocarla per maggio, ma certamente prima dell’estate”.

Disabilità. Se la famiglia è un tema “un po’ nuovo” per Biondelli, non lo è certamente la disabilità. “Credo che tra le priorità in materia ci sia certamente il lavoro: non siamo ancora riusciti a dare risposte e di fatto le persone disabili, soprattutto quelle con disabilità psichica, non sono integrate nel mondo lavorativo. Occorre riprendere al più presto in mano la situazione”. Altrettanta attenzione deve essere prestata al “disagio mentale e ai disturbi comportamentali, in particolare al’autismo. Non si è fatto molto in proposito, associazioni e operatori sono diventati il punto di riferimento per le famiglie, ma è ora che lo stato risponda concretamente a questi bisogni. Le Linee guida ci sono già e sono fatte bene, ma occorre che Roma faccia da cabina di regia, perché siano applicate uniformemente in tutte le regioni”. Sempre per quanto riguarda la disabilità, “i falsi invalidi non sono certo il problema maggiore e comunque non devono essere il pretesto per distogliere l’attenzione dall’obiettivo fondamentale: dare risposte veloci a chi ha reale bisogno”. Urgente, quindi, “velocizzare i tempi e snellire le procedure burocratiche: per il riconoscimento dell’invalidità civile e dell’accompagno, per esempio, si potrebbe ricorrere a una sola visita. In questo modo, i 420 giorni oggi necessari per ottenere l’indennità potrebbero almeno dimezzarsi”. Infine, c’è la questione del fondo per la non autosufficienza, “ben alimentato dal governo Prodi, poi dimezzato e addirittura azzerato da Berlusconi, insufficientemente finanziato al governo Monti e poi tornato a una cifra ragionevole con il governo Letta. Il fondo però va incrementato e farò il possibile per accogliere le richieste di famiglie e associazioni”.

Immigrazione. “L’accoglienza non è più accoglienza, ma un modo inadeguato di poggiare le persone come pacchi in strutture inadeguate”: è critico, per Biondelli, il quadro delle politiche dell’accoglienza in Italia. “I comuni, soprattutto quelli meridionali, non hanno né risorse né strutture per ricevere adeguatamente i migranti in arrivo sulle loro coste. Sicilia e Puglia, in particolare, vanno ringraziate per il loro impegno, ma stanno scoppiando. C’è poi il grande problema dei minori non accompagnati: tutte questioni che devono essere affrontate al più presto e bene”. Per quanto riguarda l’abolizione del ministero per l’Integrazione, “non credo affatto che si tratti di un passo indietro, ma di un modo per riorganizzare il lavoro. Cécile Kienge è candidata alle Europee e il parlamentare Khalid Chaouki segue in modo lodevole i temi dell’integrazione: credo che insieme e in costante collaborazione, potremo fare un buon lavoro”. La stessa collaborazione Bindelli cercherà “per arrivare a una soluzione rispetto al tema del riconoscimento della cittadinanza: con l’aiuto di dirigenti e associazioni che da anni seguono questo tema, cercherò di mediare tra le diverse posizioni”.

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BIONDELLI E LE AZIONI PER LA DISABILITÀ

Fonte comunicato stampa Fish* – A quasi un mese dalla nomina dei sottosegretari, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha finalmente provveduto ad affidare le relative deleghe. All’onorevole Franca Biondelli sono state affidate le delicate tematiche della famiglia, inclusione e politiche sociali, immigrazione e politiche di integrazione. Sarà quindi Biondelli il referente politico governativo anche sulle azioni per la disabilità che attendono da tempo un radicale e deciso intervento.

“Sarebbe ingenuo e intempestivo esprimere pareri, positivi o negativi che siano, su di un sottosegretario o di un ministro prima di averlo visto all’opera – così commenta Vincenzo Falabella, nuovo presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’HandicapDoveroso invece rivolgere un augurio di buon lavoro, data anche la mole delle aspettative che attende Biondelli.”

Apprezzate le primissime dichiarazioni di Biondelli rispetto all’ineludibile necessità di aumentare adeguatamente il Fondo per le non autosufficienze e di promuovere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Ci si augura analoghi intenti anche per l’esangue Fondo per le politiche sociali.

Il neo-sottosegretario ha anche richiamato l’urgenza di abbreviare i tempi e le procedure per la concessione dell’indennità di accompagnamento, oggi attestati appena sotto i 400 giorni. “Su tale aspetto – prosegue Falabella – non vorremmo che ci si limitasse ad un pur utile intervento di semplificazione amministrativa. Ricordiamo che i tempi di concessione delle provvidenze economiche sono lievitati negli ultimi anni, pur essendo stato informatizzato l’intero sistema, perché INPS ha occupato enormi risorse umane e organizzative nella verifica straordinaria di oltre un milione di posizioni. Una caccia ai cosiddetti falsi invalidi che ha prodotto risultati irrisori ed enormi disagi fra i disabili veri. Non è solo la procedura che va snellita, ma anche i criteri di valutazione devono essere profondamente rivisti per essere più efficaci per le persone e per evitare elusioni.”

E la revisione dei criteri di accertamento e valutazione è un tema centrale, assieme ad altri, del Piano di Azione sulla disabilità già approvato con DPR e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel dicembre scorso. “È un documento che prevede azioni concrete già sul tavolo del Governo, e quindi anche dell’onorevole Biondelli, ma su cui non si è ancora iniziato ad operare ed agire. E nemmanco a confrontarsi. Lavoro, scuola, inclusione, mobilità, salute, autonomia personale: tutti aspetti ben declinati nelle loro problematicità ma anche nei praticabili interventi. FISH è pronta al confronto, da subito e con la consueta disponibile concretezza per realizzare davvero quel Piano.”

*FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui Anffas aderisce

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VERSO UN’EUROPA SOLIDALE: EQUITÀ, INCLUSIONE, COOPERAZIONE, PARI OPPORTUNITÀ.

Fonte Forum Terzo Settore – La cittadinanza attiva e le organizzazioni di terzo settore vogliono un’Europa solidale, più equa, inclusiva e di pari opportunità. Vogliono Candidati e un Parlamento europeo che si impegnino per affermare strategie politiche e azioni coerenti con questa idea di Europa .

Lunedì 5 maggio, nell’ambito della campagna europea The Europe We Want, il Forum Nazionale del Terzo Settore* e CONCORD Italia un organizzano un incontro con i Candidati al Parlamento europeo di tutte le forze politiche, con le organizzazioni e con le Campagne della società civile italiana, per presentare l’appello “Verso un’Europa solidale” a cui hanno già aderito Candidati di diversi schieramenti politici.

Le organizzazioni chiedono un impegno concreto su cinque punti specifici:

Rafforzare la dimensione sociale dell’Unione economica e monetaria, valorizzando l’economia sociale e tutti i soggetti di terzo settore

Combattere la povertà e la diseguaglianza, dare pari opportunità di occupazione a tutti i cittadini e le cittadine europee: giovani, donne, persone con disabilità

Sostenere l’impegno dell’Europa per lo sviluppo e la lotta alla povertà nel mondo, mantenere gli impegni economici dell’0,7% del PIL, ascoltare le voci della società civile per definire dopo il 2015 una nuova agenda globale per lo sviluppo e la lotta alla povertà

Riformare le politiche europee sull’immigrazione e impegnarsi per una nuova cultura dell’accoglienza per i migranti, del rispetto dei diritti umani e del co-sviluppo, abbandonando l’ottica dell’Europa “securitaria”

Promuovere la riforma del sistema finanziario All’evento sono invitati a partecipare anche giornalisti e operatori dell’informazione.

Il documento sarà presentato da Pietro Barbieri, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, e Francesco Petrelli, portavoce di CONCORD Italia. Il dibattito sarà moderato da Elisa Marincola, giornalista di RAI NEWS 24

*Cui Anffas aderisce

Per maggiori informazioni

Forum nazionale del Terzo Settore

CONCORD Italia

Campagna Europe We Want

Scarica il documento completo “Verso un’Europa Solidale”

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ISTRUZIONE IN OSPEDALE: NOTA DEL MIUR

Fonte www.disabili.com – L’11 marzo scorso il MIUR ha pubblicato la nota n. 1586/14, riguardante la gestione degli interventi e dei fondi relativi alla scuola in ospedale e a domicilio.

LA SCUOLA IN OSPEDALE – La nota, dopo aver ribadito che la scuola in ospedale costituisce un servizio pubblico e dovuto a tutti quegli alunni malati che sono costretti a sospendere la frequenza delle lezioni presso la scuola di appartenenza, sottolinea che tale servizio costituisce scuola a tutti gli effetti e come tale è riconosciuto. Esso dev’essere documentato e valutato da parte dei docenti delle sezioni ospedaliere e va registrato e certificato anche da parte della scuola di provenienza dello studente. Nel caso in cui la frequenza dei corsi preveda una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi in ospedale effettuano lo scrutinio, previa intesa con la scuola di riferimento. Analogamente si procede quando l’alunno, ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse.

IL DOCENTE OSPEDALIERO – Il docente ospedaliero è tenuto ad informare il dirigente scolastico della sua scuola perché comunichi la presa in carico da parte della sezione ospedaliera con richiesta di documentazione relativa al piano dell’offerta formativa ed alle competenze attese nella classe di appartenenza. I docenti ospedalieri hanno comunque un rapporto personalizzato e individualizzato con gli alunni e devono attivare un insegnamento flessibile, interdisciplinare, che preveda l’utilizzo strumentale delle tecnologie. Il percorso ospedaliero dev’essere perciò descritto e certificato, al fine di mettere in grado i docenti della scuola di provenienza di valutare l’alunno al suo rientro in classe. Il docente in ospedale deve possedere, oltre alle competenze disciplinari, anche abilità di carattere organizzativo, relazionale, metodologico-didattico e tecnologico. Deve conoscere le principali regole di funzionamento del sistema ospedaliero e deve sapere conciliare le esigenze di insegnamento con quelle degli altri soggetti che interagiscono con i minori ricoverati; deve inoltre saper gestire situazioni emotivamente complesse, cogliendo emozioni e bisogni. E’ dunque necessaria una particolare cura da parte dei dirigenti scolastici nella selezione dei docenti da assegnare in ospedale.

È auspicabile che essi prestino la loro docenza in ospedale solo per una parte del loro orario, anche allo scopo di prevenire fenomeni di burnout legati all’esercizio della professione in ambienti dove il dolore e la morte sono realtà con cui ci si deve misurare. Ne deriva che il ruolo del dirigente scolastico della scuola ospedaliera implica una personale conoscenza di tale realtà, oltre alla responsabilità rispetto all’offerta formativa da essa erogata per i diversi gradi.

Si auspica quindi l’attivazione di percorsi specifici di formazione destinati al personale dirigente delle scuole del territorio e al personale dirigente e docente ospedaliero, per favorire l’acquisizione delle competenze professionali necessarie all’insegnamento in ospedale.

Nella nota vengono dunque sottolineati aspetti importanti riguardanti la scuola in ospedale mentre, come sottolinea Salvatore Nocera, rimangono perplessità in merito all’individuazione dei requisiti per accedere al servizio di istruzione domiciliare. Infatti, se fino alla C.M. n. 84/02, il requisito per fruire del diritto all’istruzione domiciliare poteva essere erogato nel caso in cui una patologia in atto impedisse la frequenza della scuola per almeno 30 giorni, anche senza ricovero ospedaliero, poi, a partire dalla C.M. n. 56/03 tale diritto è stato fortemente limitato, circoscritto ad alunni già ospedalizzati e sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per almeno 30 giorni.

Per maggiori informazioni

Consulta il portale sulla scuola in ospedale