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BOBBA: 5 PER MILLE E LEGGE IMPRESA SOCIALE ENTRO L’ESTATE

Fonte www.vita.it – Il sottosegretario al Lavoro e politiche sociali Luigi Bobba ne è convinto: “la legge sull’impresa sociale e la stabilizzazione del cinque per mille vedranno la luce prima dell’estate”. Ad annunciarlo a margine del convegno, organizzato dall’Istat, in un’intervista a Redattore sociale. “Su qesti temi non siamo in stallo – spiega – il governo si è instaurato da un mese, io sto seguendo il decreto lavoro e sono stati altri i provvedimenti iniziali del’esecutivo. Ma Renzi ha preso anche degli impegni precisi. Sull’impresa sociale, in particolare, penso che i tempi saranno rapidi perché c’è una sfida da mantenere: di pari passo al disegno di legge andrà anche il fondo di accompagnamento alle imprese su cui il presidente del Consiglio si è impegnato. Penso quindi che prima dell’estate i provvedimenti saranno messi in cantiere e speriamo anche portati a compimento”.

Sull’iter dei provvedimenti Bobba si dice tranquillo anche perché “questo è un momento favorevole: con presidente del Consiglio che ha nel sua Dna la cultura che si respira in questi mondi, un ministro che ha dedicato tutta la sua vita a promuovere le imprese cooperative e un sottosegretario che ha una lunga esperienza sul campo”. E ricorda che i testi sono pronti: “per il cinque per mille la norma sulla stabilizzazione è contenuta nelle delega della riforma del sistema fiscale, si tratta solo per il governo di fare il decreto legislativo di applicazione – spiega – Per l’impresa sociale il testo è pronto e già depositato alla Camera. Io sono primo firmatario alla Camera e Lepri in Senato. Ora bisogna decidere quale percorso interaprendere ma attorno al disegno legge i tempi possono essere anche sufficientemente rapidi e veloci, perché la volontà del ministro è chiara e i temi sono definiti e condivisi. Ora bisogna fare la scelta se assumere questi testi e farne un disegno legge governativo o se rapidamente calendarizzare la proposta con una corsia preferenziale”.

Secondo il sottosegretario “la mancanza di una moderna regolazione civilistica fa sì che ci siano fenomeni distorsivi all’interno del mondo del non profit”. “Questa normativa – spiega- consentirà di avere un’ identificazoione più chiara e trasparente di cos’è un’impresa sociale ed eviterà fenomeni di distorsione. Sappiamo che ci sono soggetti che lucrano a fini privati ma si presentano come non profit. Questi soggetti vanno espulsi, ma bisogna ricordare che il non profit è ben altro. Un settore di cui i cittadini italiani si fidano, come dimostra il successo del cinque per mille”.

Il sottosegretario ha poi spiegato che saranno 4 i punti che riguardano il terzo settore su cui il governo si concentrerà.

Innanzitutto si partirà dal riordino della legislazione nel suo insieme, per dare una base civilistica che faccia da “pavimento a tutti questi mondi”. Ci sarà poi la stabilizzazione del 5 per mille “un caso di successo in italia, a cui i cittadini danno fiducia”. E infine, oltre alla riforma dell’impresa sociale, si lavorerà sulla proposta di un servizio civile di tipo universale che è un’ opportunità di impegno civico e un elemento di contrasto al fenomeno dei cosiddetti neet (persone che nè studiano nè lavorano, ndr)”.

“La partenza del governo è stata un po’ affollata di impegni – conlude- ma all’interno dell’esecutivo c’è un intento chiaro verso questo mondo che Renzi ha espesso senza giri di parole”.

18 aprile 2014

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RIAPRE L’AGENZIA DEL TERZO SETTORE?

www.affaritaliani.libero.it – Per Zamagni, però, l’Agenzia non dovrebbe solo essere ripristinata ma rafforzata e dotata di poteri reali di controllo e di sanzionamento di tipo amministrativo. Il ripristino potrebbe anche essere a costo zero per lo Stato: l’idea è infati quella di un finanziamento attraverso una quota dei fondi raccolti con il cinque per mille. Una soluzione pensata già qualche anno fa dall’attuale sottosegretario Bobba e che costituisce per Zamagni un buon segnale verso la ricostituzione di “un istituto fondamentale per il mondo del terzo settore”.

“Una volta stabilizzato il cinque per mille una quota minima dei fondi servirà per finanziare l’Agenzia – spiega – una proposta fatta qualche anno fa dall’onorevole Bobba e che è particolarmente intelligente perché permette un risparmio per lo Stato e rimarca come questa agenzia operi a favore di tutto il terzo settore”.

“La chiusura dell’agenzia è stato il più grande errore del governo Letta – aggiunge – un segnale negativo nei confronti del terzo settore, che ha rappesentato una sorta di campana a morto: è come se avessero detto che questo mondo conta così poco da non meritare neanche un’agenzia il cui costo era irrisorio, un milione di euro all’anno. Non solo, ma la chiusura è avvenuta senza aver consultato i soggetti di terzo settore, una mossa incivile”.

Secondo Zamagni al di là del valore simbolico questo ha comportato una serie di problemi. In primo luogo manca una parte terza rispetto alla Pubblica amministrazione e i soggetti del mondo for profit, ma non c’è più neanche un istituto che risolva le microconflittualità all’interno del terzo settore, e che vanno dalla questione delle raccolte fondi ai conflitti nel riparto della quota del cinque per mille.

Il rischio è che si determini “una guerra tra poveri”.

A questo proposito Zamagni ha ricordato anche alcuni casi esemplari, come la multa di 800mila euro elevata nei confronti dell’associazione Auser di Bologna per un’interpretazione sbagliata della legge sul volontariato.

“Penso che la possibilità di un ripristino ci sia ma è necessario dare a questa istituzione maggiori poteri di controllo e sanzionamento amministrativo – aggiunge- L’Agenzia deve cioè avere la possibilità di chiedere ed esigere ispezioni nelle associazioni, guardare verbali, statuti, bilanci. Ma la mancanza di questo istituto ha portato in questi anni solo pasticci su pasticci, è stato un grave errore a cui va posto rimedio”.

18 aprile 2014

                           

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QUEI CITTADINI “NON ESSENZIALI” DI REGGIO CALABRIA

Fonte www.superando.it – Era poco più di un anno fa quando il Forum Nazionale del Terzo Settore* aveva espresso la propria vicinanza al Terzo Settore di Reggio Calabria, per la drammatica situazione che stavano vivendo le organizzazioni sociali, dopo avere annunciato la chiusura di molti servizi resi per conto del Comune, a causa di ritardi e mancati pagamenti che ne rendevano impossibile il proseguimento delle attività.

Successivamente era arrivata una momentanea “boccata d’ossigeno”, ma oggi si è sostanzialmente tornati al punto di prima, con un nuovo annuncio di sospensione dei servizi, entro il prossimo 28 aprile, come informa il comunicato di Luciano Squillaci, portavoce del Forum del Terzo Settore reggino, disponibile a questo link.

«Sappiamo bene – dichiara Pietro Barbieri , portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – quanto il Terzo Settore locale abbia stretto i denti e tentato di resistere giorno dopo giorno, mese dopo mese, per non negare assistenza scolastica e domiciliare a cittadini con disabilità, anziani o in situazioni di discriminazione. Tuttavia comprendiamo come questa scelta così forte si renda necessaria per le organizzazioni e gli operatori sociali qualificati che non ricevono garanzie né tutele né, tanto meno, lo stipendio da troppi mesi. Ci auguriamo dunque che il Comune di Reggio Calabria ascolti questo ultimo disperato appello del Forum locale, rispettando gli impegni assunti e mettendo al primo posto i diritti dei cittadini».

*Cui Anffas Onlus aderisce

Per approfondire

Leggi il comunicato stampa di Anffas Onlus su un caso di discriminazione avvenuto in un asilo di Reggio Calabria

17 aprile 2014

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FISH: nuova Giunta e nuove cariche

Fonte www.fishonlus.it È Vincenzo Falabella il nuovo presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, eletto nella riunione di oggi della nuova Giunta nazionale. L’organo della Federazione è stato rinnovato durante il recente congresso del 29 marzo scorso.

Falabella, pugliese ma attivo a Roma dove svolge la professione di avvocato, vanta una consolidata esperienza in ambito associativo: è presidente dalla Federazione delle Associazioni Italiane Para e Tetraplegici dal 2011 ed è stato fra i fondatori della FISH Puglia.

Ma la Giunta ha provveduto sia ad eleggere le altre cariche che, molto pragmaticamente, ad attribuire specifiche deleghe di coordinamento dei gruppi di lavoro sulle tematiche di maggior rilievo e per dare attuazione alle importanti mozioni approvate dall’Assemblea.

Falabella, ad interim, sarà il coordinatore del gruppo su lavoro e occupazione, con supporto esterno di Giampiero Griffo, e di quello sugli affari esteri ed internazionali.

Il vicepresidente (vicario) è Donata Vivanti (FISH Toscana) che seguirà il tema dei processi formativi e dell’inclusione scolastica coordinando il relativo gruppo di lavoro, anche avvalendosi del supporto tecnico esterno di Salvatore Nocera.

Roberto Speziale (ANFFAS) assume una vicepresidenza con delega al tema della revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione e modello di intervento del sistema socio-sanitario.

L’ambito delle politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società è affidato a Silvia Cutrera (DPI Italia) che è anche il terzo vicepresidente.

Infine, Mario Battaglia (AISM) completa la quaterna dei vicepresidenti assumendo anche il coordinamento del gruppo su salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione contando sulla consulenza esterna di Pietro Barbieri. Allo stesso Barbieri, ex presidente FISH, la Giunta ha attribuito il coordinamento dell’Agenzia nazionale della FISH.

Marcello Tomassetti (UILDM) seguirà la promozione e l’attuazione dei principi di accessibilità e mobilità, mentre Daniele Romano (FISH Campania) si occuperà dell’attuazione della Convenzione ONU nelle Regioni italiane.

La tesoreria sarà retta da Mario Chimenti (FANTASIA), mentre la segreteria nazionale è affidata ad Antonio Cotura (FIADDA).

A breve sarà indetto il Consiglio Nazionale e in quella sede verranno ulteriormente declinate le linee di azione per attuare le mozioni assembleari e per meglio dirigere i lavori dei gruppi di lavoro.

17 aprile 2014

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AUTISMO: SCOPERTE NUOVE INTERAZIONI TRA GENI

Fonte www.quotidianosanita.it Le proteine coinvolte nel disturbo interagiscono con un numero di altre proteine molto maggiore di quello che si pensava finora: così un nuovo aspetto legato all’autismo è stato scoperto oggi dall’Università della California (UC) San Diego Health Science, del Center for Cancer Sistems Biology (CCSB) a Boston, insieme ad altri Centri.

Lo studio è pubblicato su Nature Communications. Gli scienziati hanno isolato centinaia di nuove varianti di geni legati all’autismo ed hanno effettuato un’analisi delle proteine corrispondenti a tali geni, per identificare le interazioni con i loro partner, cioè con le altre proteine.

Il risultato? Un network genetico molto vasto rispetto alla diffusione di connessioni genetiche.

Leggi l’articolo integrale cliccando qui

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Falsi invalidi? Una sentenza storica per le persone con vera disabilità

Fonte www.fishonlus.it Una giornata “storica” il 9 aprile scorso. Il TAR del Lazio si è pronunciato, con sentenza n. 3851/2014, sul giudizio avviato da ANFFAS Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità Intellettiva e/o relazionale), con l’intervento ad adiuvandum della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) contro una serie di messaggi e circolari con cui l’INPS, fra il 2011 e il 2012, ha disciplinato i controlli dei Piani straordinari di verifica sui cosiddetti “falsi invalidi” per 500.000 persone.

La sentenza, giunta dopo ben tre anni di dura battaglia nelle aule giudiziarie, riconosce, come già ampiamente denunciato da ANFFAS e FISH, che le modalità adottate dall’INPS per le verifiche straordinarie sono state illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità e sconfessa – ancora un volta – anche i dati forniti dall’Istituto in materia.

Infatti, a partire dal 2011, dopo aver già effettuato 300mila controlli nei due anni precedenti, l’INPS, in via unilaterale ed anche in contraddizione rispetto alle garanzie previste dalla normativa statale, ha modificato progressivamente le modalità delle verifiche straordinarie stabilendo di far rientrare, nei controlli a campione, anche gli invalidi per i quali era già stata precedentemente prevista una rivedibilità.

Così facendo il numero delle revoche, alla fine dei controlli “straordinari”, è risultato artificiosamente elevato: sono state sommate anche le posizioni comunque già considerate rivedibili e, in larga misura, in ogni caso destinate a revoca.

Senza dire che, poi, tale attività ha distolto l’impegno dell’INPS da quello che effettivamente aveva richiesto il Parlamento: controllo, in aggiunta all’ordinaria attività di revisione, delle situazioni determinate molti anni addietro.

Si sarebbero dovuti effettuare ben altri controlli, oltre che, per esempio, evitare di visitare persone da decenni ricoverate in strutture a causa della loro disabilità – sicuramente non “falsi invalidi”- con tutti i gravosi, inutili ed ulteriori costi delle visite per l’INPS, oltre ai disagi per i cittadini.

I dati finali, come pure la millantata incidenza dei cosiddetti “falsi invalidi” effettivamente individuati dall’Inps, sono risultati “gonfiati” e forieri solo di costi per l’Amministrazione, che sembrano addirittura aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro!

Il TAR ha anche accolto gli ulteriori rilievi di ANFFAS e FISH circa la non equiparabilità tra le visite di revisione ordinaria, di competenza prioritaria della Commissione ASL (primo punto di riferimento territoriale per il Cittadino), e quelle straordinarie di competenza esclusiva dell’INPS.

Con tale modalità imposta dall’INPS, infatti, è stata impedita la visita presso le Commissioni Asl più vicine al Cittadino, costringendolo per la revisione ordinaria anche a trasferimenti di decine e decine di chilometri da casa e non garantendo quel doppio controllo che evitasse le sviste di una sola commissione.

Il TAR ha anche appurato che è mancata la tutela alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale: infatti mentre i medici nominati da ANFFAS erano presenti nelle Commissioni ASL, questi erano esclusi dalle verifiche straordinarie dell’INPS, lasciando prive di specifica tutela le persone con tali tipologie di disabilità.

Ma non è tutto. Dal 2012 INPS ha incluso nelle verifiche straordinarie non solo le condizioni di invalidità, ma anche quelle di handicap (ex Legge 104/1992) senza averne una copertura normativa (giunta solo a fine 2012).

Anche in questo caso il TAR ha riconosciuto le doglianze sollevate da ANFFAS e FISH ed ha pienamente chiarito che si sono usate, almeno fino al 2013, le visite di verifica straordinaria per degli scopi che la norma statale non riconosceva: eliminare certificazioni per lo stato di handicap che erano e sono cosa ben diversa da quelle per riconoscere l’invalidità civile e le relative provvidenze economiche.

Inoltre, seppur non accolto con la sentenza in discorso, un importante chiarimento è stato quello relativo al riconoscimento dell’efficacia del Decreto ministeriale 2 agosto 2007 che fissa l’esenzione da visite di revisione o verifiche straordinarie in caso di patologie “stabilizzate o ingravescenti”, principio che, nel corso degli anni successivi al ricorso e proprio per impulso di questo, sembra in via di progressiva acquisizione da parte dell’INPS.

Al momento sono in corso attenti approfondimenti, da parte di FISH e ANFFAS, sulle ricadute dirette per le persone con disabilità che si sono viste revocare le provvidenze economiche in forza di quelle disposizioni amministrative dichiarate illegittime.

Si tratta quindi di un sentenza fondamentale perché mette in discussione le modalità delle verifiche già realizzate, mettendo al tempo in dubbio anche quelle successive al 2012.

L’interesse dell’Associazione e della Federazione non è certo quello di contrastare l’individuazione dei falsi invalidi, ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti con le opportune garanzie, in modo efficace e mirato, evitando inutili disagi e vessazioni.

Per questo ANFFAS e FISH si augurano e richiedono con forza che Governo e Parlamento chiariscano e riformino non solo il piano di verifica sugli accertamenti, ma anche l’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità che risulta ormai obsoleto, farraginoso ed inefficiente.

Tale riforma è prevista nel programma biennale d’azione che il Governo stesso si è impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità.

La sentenza è consultabile alla pagina http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%203Q/2011/201105186/Provvedimenti/201403851_01.XML

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ALUNNI DISABILI E NON: VIA DALLA SCUOLA CHI MALTRATTA I BAMBINI

Fonte www.disabili.com. In questi giorni la cronaca ha denunciato nuovi maltrattamenti su minori inflitti da personale scolastico. Servono controlli: a chiederlo anche gli stessi insegnanti

In occasione della Giornata Nazionale dedicata all’autismo l’Associazione per la tutela del minore ha reso pubblica la notizia di un caso di maltrattamento e violenze subite da un alunno con autismo da parte di un’insegnante. I fatti sono accaduti qualche anno fa in una scuola romana e le indagini erano partite a seguito della denuncia di alcune insegnanti della scuola e di alcuni genitori. Il piccolo, offeso, minacciato, picchiato e preso a calci dalla maestra, aveva manifestato turbamento, stati fobici ed ansiosi. L’insegnante é stata quindi rinviata a giudizio ed è in corso il processo.

Notizie di questo tipo, purtroppo non sono nuove. Ricordiamo ad esempio il caso di Vicenza di qualche tempo fa, in cui a perpetrare violenza nei confronti di un ragazzo disabile erano state addirittura due figure educative, un’insegnante di sostegno ed un’assistente. Era stato in quel caso diffuso un video agghiacciate, in cui un ragazzo del tutto inerme e spaventatissimo veniva offeso, aggredito e picchiato continuamente. Entrambe sono state arrestate.
Altri episodi raccontano di violenze subite da bambini piccoli, non solo disabili. E’ il caso di Bisceglie, anch’esso di questi giorni, in cui una maestra di una scuola dell’infanzia comunale minacciava, terrorizzava e strattonava bambini molto piccoli. Gli episodi sono stati registrati grazie alle indagini avviate a seguito di denuncia. L’insegnate, anche in questo caso, è stata arrestata. Come non ricordare, infine, i piccoli dell’asilo nido Cip e Ciop, maltrattati, picchiati, costretti a mangiare il loro vomito da parte di due educatrici? Arrestate, processate, condannate.

LA SCUOLA NON E’ QUESTO – Chi legge queste notizie prova ribrezzo, repulsione, orrore. A provarlo siamo tutti noi, genitori, nonni, semplici lettori o anche insegnanti. Perché questi sono esiti deviati, ulcerosi, patologici, schegge impazzite che traducono falle di un sistema, anche di controllo. Non è questa la scuola, lo sappiamo. Per fortuna. Eppure anche questo accade.
Si ripropongono dunque interrogativi importanti e inderogabili: com’è possibile che accadano queste cose? Come può il luogo chiamato ad occuparsi della formazione delle nuove generazioni trasformarsi in un incubo? Com’è possibile che persone chiaramente inadeguate occupino il posto destinato a professionisti selezionati per svolgere mansioni delicatissime?

Le famiglie e gli stessi docenti chiamano all’unisono una forma razionale di controllo, che non permetta a persone inadeguate di accedere a questa professione o, se già la svolgono, che non consenta di proseguire in essa. Non è semplice. I docenti italiani giungono all’insegnamento dopo aver superato numerose selezioni culturali, ma non è prevista al momento alcuna forma di accertamento attitudinale. Non vi sono poi controlli in servizio, se non di fronte a situazioni eclatanti.
A ciò si aggiunge l’innalzamento dell’età pensionabile e le classi sempre più numerose. Si tratta un lavoro usurante e con un alto livello di burnout dovuto a stress. Non manca chi auspica lo studio di soluzioni che consentano a chi sente di non farcela più di accedere a prepensionamento o ad altre mansioni.