Fonte www.vita.it – Primo settembre, al via un nuovo anno scolastico. E ancora non sono del tutto risolti i problemi connessi ai servizi relativi al trasporto, all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità già garantiti dalle province. A fine luglio, piuttosto in extremis, il maxiemendamento che convertiva in legge il decreto-legge n. 78 sugli enti territoriali stanziava 30 milioni di euro «per le esigenze relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali», attribuiti alle province e alle città metropolitane per l’anno 2015 (qui il testo completo di quella che ora è la legge 6 agosto 2015, n. 125, l’articolo in questione è il n. 8, comma 13quater).
Il 19 agosto un Decreto del Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, è andato a dettagliare il modo in cui le province e alle città metropolitane potenzialmente beneficiarie del contributo potevano fare apposita richiesta. Al contributo – che riguarda, lo ripetiamo, solo questi ultimi mesi del 2015 – possono accedere le province e le città metropolitane appartenenti alle regioni a statuto ordinario, nonché alla regione Sardegna ed alla regione Siciliana (escluse quindi Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige) che devono farne richiesta fra il 25 agosto 2015 e le ore 24 del 10 settembre 2015.
Il riparto del fondo disponibile avverrà sulla base delle richieste pervenute al Ministero dell’interno telematicamente (qui il decreto http://finanzalocale.interno.it/circ/dec20-15.html).
I tempi sono strettissimi, tenendo conto del fatto che diversi enti locali per tutta l’estate nemmeno avevano raccolto le richieste di tali servizi da parte delle famiglie, non essendo in grado di garantirne l’avvio.
Dalle associazioni arriva pertanto l’invito alle famiglie a verificare presso le scuole che queste ultime abbiano effettivamente inviato le richieste alle proprie Province o Città Metropolitane per le figure che devono garantire assistenza. Particolare urgenza ed attenzione andrà fatta alle richieste degli alunni che si affacciano per la prima volta alla scuola o a questi servizi (quindi non solo chi entra nella scuola ma anche chi sta per iniziare le superiori).
In effetti le notizie parlano di movimenti in ordine sparso. La Campania, per bocca dell’Assessore alle Politiche Sociali e alla Scuola, Lucia Fortini ha assicurato che gli studenti con disabilità campani inizieranno il 14 settembre 2015 l’anno scolastico, grazie anche alle risorse stanziate per il fondo per la disabilità che ammontano a 15 milioni di euro». La Città metropolitana di Roma Capitale si era mosso per tempo, elaborando delle Linee di indirizzo assistenza specialistica per l’anno scolastico 2015/2016, pubblicate il 7 maggio 2015 che prevedeva di raccogliere i bisogni delle famiglie già entro il 4 giugno: Stefano Galloni, direttore di Anffas Ostia, a fine luglio confermava che «da due giorni stiamo ricevendo inviti a partecipare a gare per l’assistenza specialistica nelle scuole superiori. Significa che le scuole hanno un budget, almeno fino al 31 dicembre 2015. Le famiglie sono serene».
In modo analogo la Provincia di Monza e Brianza si era impegnata già a giugno a salvaguardare la continuazione dei servizi fino ad oggi erogati per assicurare il diritto allo studio ai suoi 430 alunni con disabilità. La Città Metropolitana di Milano a inizio agosto ha scritto alle famiglie di bambini e ragazzi con disabilità per comunicare che l’ente, in collaborazione con gli Uffici di Piano, intende «garantire per l’anno scolastico 2015-2016 gli interventi di assistenza educativa agli studenti con disabilità sensoriale e agli studenti con disabilità che frequentano le scuole secondarie di secondo grado», con una novità rispetto agli anni passati, che Maria Rosaria Iardino, consigliera delegata alle Pari opportunità, politiche di genere e sostegno alle categorie più deboli e disabilità della Città Metropolitana di Milano ci aveva anticipato: la gestione dei servizi verrà affidata al Comune di Milano e ai Piani di zona del resto del territorio metropolitano, lasciando alla Città Metropolitana il compito di coordinamento e l’erogazione delle risorse economiche necessarie.
Da Rovigo al contrario arrivano cattive notizie: il Comitato dei genitori degli alunni con disabilità sensoriale della provincia dice che il 16 settembre circa 80 alunni con disabilità sensoriali non inizieranno la scuola insieme ai loro compagni, poiché «a tutt’oggi non sono stati stanziati da parte della Regione Veneto fondi utili a coprire il servizio finora svolto dall’Istituto per la ricerca, formazione e la riabilitazione, su incarico della Provincia». Anche Giuseppe Giardina, presidente Anffas Sicilia, racconta di un territorio «nel buio più totale».
Tutti poi pensano già al 2016: «Ci aspettiamo che la piena copertura finanziaria di quei servizi diventi strutturale nella prossima legge di stabilità – avevano detto FAND e FISH* all’indomani dell’approvazione della legge. Sappiamo bene infatti che la cifra di 30 milioni copre solo in parte l’emergenza per i primi tre mesi dell’anno scolastico che inizia a settembre. Il diritto allo studio, al contrario, non può essere vincolato a disponibilità di bilancio».
A tal proposito Ledha conferma l’appuntamento del 7 settembre con le famiglie, in cui verranno illustrate le modalità con cui presentare i singoli ricorsi al Tar in caso di inadempienza da parte dell’ente di riferimento.
Leggi l’articolo “Ma le Province lo sanno? Meglio verificare subito!”
*Cui Anffas Onlus aderisce
Fonte www.west-info.eu – Google ha deciso di mettere soldi e know-how al servizio dell’autismo collaborando al più grande database genetico mai creato, ideato dall’organizzazione mondiale americana Autism Speaks.
Scopo del portale MSSNG, questo il suo nome, è ricostruire, entro il 2016, la mappatura genetica completa del DNA di 10.000 persone con autismo e di quello dei loro familiari. Obiettivo che, se raggiunto potrebbe, almeno secondo i promotori dell’iniziativa, aiutare a individuare non solo le sottili differenze tra una forma e l’altra del disturbo ma anche ad identificarne le cause e sperimentare nuove tecniche di prevenzione e cura. Un database ricchissimo che, grazie alle tecnologie del colosso Google, sarà condivisibile da scienziati e ricercatori di tutto il mondo.
Fonte www.un.org/disabilities – “Inclusion matters: access and empowerment for people of all abilities”, ossia “Questioni di inclusione: accesso ed empowerment per le persone con tutte le abilità”: questo è il tema scelto per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 2015, un focus importante che riguarderà il valorizzare le abilità delle persone con disabilità concentrandosi sulle pari opportunità e sull’empowerment.
Sotto temi della Giornata saranno: accessibilità delle città; aumentare i dati e le statistiche sulla disabilità, favorire l’inclusione delle persone con disabilità “invisibili”.
Per maggiori informazioni, clicca qui
Fonte www. vita.it Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 134/2015. È una legge di soli sei articoli, senza lo stanziamento di nuovi fondi.
La nuova legge sull’autismo è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. È la legge numero 134 del 18 agosto 2015, con il titolo “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” .
La legge entra in vigore sabato 12 settembre 2015.
È una legge di soli sei articoli, senza lo stanziamento di nuovi fondi. L’articolo 6 infatti dice che «dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». È uno dei punti per cui la legge è definita da più parti “una cornice vuota”.
Fonte www.vita.it L’anno scorso l’annualità del 2012 venne corrisposta agli enti nel mese di agosto. Quest’anno il contributo 2013 non è ancora in vista. Dovrà partire l’ennesima campagna social?
Oggi è il 31 agosto, recita il calendario. E a fine mese, soprattutto a fine estate, si tirano le somme: rispetto all’anno scorso, però, nelle casse delle associazioni non profit qualcosa manca. E’ il contributo del 5 per mille edizione 2013, che ancora non è stato corrisposto, mentre nello stesso periodo dell’anno 2014 i bonifici del 5 per mille 2012 avevano quantomeno cominciato a partire.
Stiamo parlando di quattrini dovuti, destinati dagli italiani ben due anni fa, e che lo Stato si permette di trattenere oltre ogni limite di buon senso. Nel 2014 l’amministrazione pubblica era stata più efficiente – si fa per dire – iniziando a pagare l’annualità 2012, mentre a oggi nessuna notizia si ha del 2013. Non ne sa nulla l’Agenzia delle Entrate, che rimanda la palla al ministero delle Finanze; non ne sanno nulla alle Finanze – quantomeno alla Direzione Comunicazione Istituzionale della Fiscalità; non ne sanno nulla al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che peraltro non ha nessuna responsabilità diretta sui pagamenti e dove, a quanto risulta a vita.it, serpeggia una certa irritazione per il ritardo.
In questo quadro di immobilismo le uniche a rimetterci sono, come sempre, le associazioni. «Se le notizie, o meglio le non-notizie, sono queste, non c’è da stare allegri», commenta il presidente di una delle associazioni nella top ten dell’elenco onlus. «Ci chiediamo se l’unico modo per farci sentire è far partire l’ennesima campagna stampa o sui social media», argomenta ancora, riferendosi alla campagna #fuorileliste che lo scorso maggio chiese e ottenne la pubblicazione degli elenchi proprio del 5 per mille 2013. Certo, aggiungiamo noi, gli hashtag sono divertenti e spesso funzionano; la cosa triste è doverli usare per ricevere quanto dovuto dallo Stato.
Fonte www.disabili.com La scuola e il suo groviglio di sigle: POF, GLHI, GLI, GLHO, DSA, BES, GLIP, GLIR, DF, PDF, PEI … Facciamo un po’ di chiarezza
Molto spesso l’iter che dalla certificazione giunge all’assegnazione dell’insegnante di sostegno e, poi, alla stesura dei documenti connessi, non è accompagnato da un’adeguata informazione con cui le famiglie possano prendere piena consapevolezza dei diritti e dei doveri implicati. Molti genitori incontrano non poche difficoltà, soprattutto all’inizio del percorso scolastico e spesso faticano a districarsi nei meandri della burocrazia scolastica. Uno degli aspetti che generano confusione è il gran numero di acronimi che vengono utilizzati tra gli addetti ai lavori. Vediamone insieme alcuni molto ricorrenti.
E’ importante innanzitutto sapere che ogni istituzione scolastica deve inserire del Piano dell’Offerta Formativa (POF) le misure attivate per favorire i processi di inclusione degli alunni con disabilità. La centralità dell’integrazione scolastica infatti, già compiutamente normata dalla legge n. 104/92, è stata confermata da tutta la legislazione successiva e poi dalle scuole autonome. Le famiglie possono quindi consultare il POF della scuola di riferimento e prendere visione delle progettualità di carattere inclusivo in essa previste.
In ogni scuola, inoltre, sono costituiti Gruppi di Lavoro per l’Inclusione (GLI); essi trovano origine nei Gruppi di Lavoro per l’Integrazione d’istituto (GLHI), già previsti dalla legge n. 104 ed oggi integrati da nuove risorse presenti nelle scuole: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni. I compiti precipui di tali gruppi sono stati ridefiniti nella recente normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES) ed oggi riguardano non solo agli alunni con disabilità, ma anche tutti gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) o con altri BES. Nello specifico i GLI si occupano di rilevare i BES presenti nella scuola, documentare gli interventi didattico-educativi posti in essere, confrontarsi sui diversi casi e sul livello di inclusività della scuola, coordinare le proposte emerse dai GLH Operativi (GLHO) ed elaborare annualmente una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES. Quest’ultimo sarà discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici Scolastici Regionali (USR), nonché ai Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali (GLIP) e Regionali (GLIR), per la richiesta di organico di sostegno; sarà inoltre inviato alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre intese sull’integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.
I GLHO sono invece gruppi di lavoro composti dal Consiglio di Classe, dai referenti dell’ASL, dai genitori dell’alunno con disabilità; se previsti, ne fanno parte anche l’operatore socio-sanitaro che segue il percorso riabilitativo dell’alunno, l’assistente per l’autonomia e la comunicazione o il collaboratore scolastico incaricato dell’assistenza igienica. Tale gruppo si riunisce periodicamente ed ha il compito fondamentale di stilare e aggiornare congiuntamente alcuni documenti fondamentali che accompagnano il percorso didattico-educativo dell’alunno con disabilità. Per ogni incontro è prevista la stesura di un verbale che viene conservato nel fascicolo personale dell’alunno custodito presso gli uffici di segreteria scolastica. I principali documenti contenuti in tale fascicolo sono la certificazione, la Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) ed il Piano Educativo Individualizzato (PEI).
Fonte www.superabile.it L’annuncio del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone- Fra i componenti docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti e associazioni di disabili e loro familiari: “E’ un fondamentale strumento di supporto alle attività del Miur in relazione alla disabilità”
ROMA – “Le scuole italiane sono all’avanguardia nell’inclusione degli studenti disabili. Eppure si può – e dobbiamo – sempre fare meglio. Per questo abbiamo ricostituito al Miur l’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilità, un organo che ci permette di monitorare la situazione negli istituti scolastici e di raccogliere proposte e pareri per migliorare le condizioni di vita di questi ragazzi e delle loro famiglie”. Lo dichiara il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sul proprio profilo Facebook.
“Faranno parte dell’Osservatorio – scrive Faraone – le associazioni di disabili e dei loro familiari, pedagogisti, esperti, docenti e dirigenti scolastici, rappresentanti del ministero del Lavoro e della Salute. Per la prima volta parteciperanno ai lavori anche i rappresentanti del Cnudd, i delegati alla disabilità delle università italiane: l’Osservatorio estende le proprie competenze agli studenti universitari”. Quello ricostituito e’, per il Sottosegretario, un “fondamentale strumento di supporto alle attività del Miur in relazione alla disabilità”.
Tra i suoi compiti quello di vigilare affinché “diritto allo studio, continuità educativa, orientamento professionale, collegamento con il mondo del lavoro vengano garantiti a tutti i ragazzi. Dobbiamo lavorare perché l’inclusione sia più effettiva e capillare”.
“Lo facciamo già con la scuola: grazie anche alla legge 107/2015 – spiega Faraone – forniremo agli istituti risorse professionali per renderli sempre più luoghi non solo di accoglienza ma anche di inclusione vera. Spazi in cui tutti gli studenti possano sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Un’altra sfida, poi, la delega che riguarda la disabilità a scuola, prevista dalla legge #labuonascuola. Una sfida che vogliamo affrontare ancora una volta confrontandoci con associazioni, famiglie e rappresentanti del mondo della scuola”.
“Il sostegno e le attività di inclusione – aggiunge Faraone – aiutano il ragazzo disabile a vivere bene le ore a scuola, ma devono servire anche a promuovere una cultura di vera accoglienza, affinché ognuno possa vivere con serenità la propria diversità”.
Nel suo post Faraone conclude sul valore che ha una scuola più inclusiva che e’ pari a “una società più inclusiva, in un’ottica di vera continuità: famiglia, scuola, territorio. Perché la scuola non e’ un contenitore a se stante. Una scuola capace di valorizzare tutte le abilità per tradurle in ricchezza collettiva, una ricchezza di cui il nostro paese ha bisogno e di cui deve saper fare buon uso”.