Cerca

Blog

Diadmin

BARRIERE, PREGIUDIZI, DISCRIMINAZIONI

Fonte www.corriere/saluteMario pagherà il pranzo a tutti coloro che, provando una «carrozzina» – sua abituale compagna di vita -, riusciranno «a usare un mezzo del trasporto pubblico locale». Abita a Monticelli D’Ongina (in provincia di Piacenza) e la sua provocazione è in realtà un invito a calarsi nei suoi panni.

Margherita invece ha un figlio con un’atrofia spinale: vive a Lecce e a metà mattina, dopo averlo accompagnato, torna scuola perché nessuno ha l’incarico di portare il suo bambino in bagno a fare pipì.

Poi c’è Stefano, un 57enne di Padova, che è finito in una specie di comunità perché quando è rimasto paralizzato era single e i suoi genitori erano troppo anziani per poterlo assistere.

Vorresti mai fare cambio? In occasione della prossima Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che cade come sempre il 3 dicembre, la Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap*) lancia #Inmyplace, una campagna di sensibilizzazione sui social network per impattare più direttamente sugli atteggiamenti spesso inconsapevoli della gente comune, della società, del mondo del lavoro, della politica. Perché anche l’essere ignorati, di fatto, è un ostacolo. Dopo aver raccolto un centinaio di vissuti di persone con disabilità, o di loro familiari, la Fish ora invita chiunque a mettersi idealmente al loro posto. Lo si può fare attraverso il sito Inmyplace.it, condividendo una o più storie sul proprio profilo Facebook o via Twitter in modo da farle conoscere a più “amici” possibili.

Per leggere l’articolo integrale clicca qui

Per leggere il comunicato Fish sull’iniziativa clicca qui

*Cui Anffas Onlus aderisce

Diadmin

IL DIRITTO ALLA SALUTE DELLA PERSONA CON DISABILITÀ

Fonte www.superando.it«Stessi diritti ma bisogni più complessi: il diritto alla Salute per le persone con disabilità si scontra purtroppo ancora oggi con competenze, strumentazioni e adattamenti organizzativi in molti centri ospedalieri ancora inadeguati»: così Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap*), presenta il convegno intitolato Il diritto alla Salute della persona con disabilità, organizzato per il 3 dicembre all’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia di Verona (ore 9.30), in occasione della Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità.

A promuovere l’incontro è stato il GALM (Gruppo Animazione Lesionati Midollari), in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Famiglia del Comune di Verona e con le Associazioni UILDM (Unione Italiana Distrofia Muscolare), ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) – queste ultime tre tutte aderenti alla FISH – Sordi Antonio Provolo e UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché con il CEMEF (Centro Educazione Motoria e Fitness) e con il Progetto Si può fare: perché no? dell’Associazione Culturale LiberaMente Cavaion.

«L’idea di questo convegno – spiegano i promotori – nasce dall’esigenza di affrontare il problema del disagio sofferto dalle persone con disabilità di qualsiasi tipologia esse siano, fisiche, intellettive o sensoriali, quando vengono ricoverate negli ospedali dove il personale sanitario troppo spesso non è in grado di affrontare alcuni loro particolari bisogni. Basti pensare alle esigenze assistenziali che hanno le persone para o tetraplegiche o quelle sorde per quanto riguarda la comunicazione, oppure quelle con autismo. I nostri ospedali, lo sappiamo, sono molto carenti nell’affrontare certi bisogni particolari che vengono lasciati quasi sempre in carico alle famiglie dei pazienti. Per questo nasce l’esigenza di sottoporre la Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale ai nosocomi e alle varie strutture sanitarie della Provincia di Verona».

La Carta dei Diritti di cui si parla, lo ricordiamo, è nata nella primavera del 2013 a cura della Cooperativa Sociale Romana Spes contra Spem, come avevamo ampiamente riferito a suo tempo, è stata presentata a Milano e adottata ad esempio dal Policlinico Gemelli di Roma. Introdotto dal presidente del GALM Aldo Orlandi e moderato da Marco Vesentini, presidente della Consulta Comunale della Disabilità di Verona, il convegno sarà aperto da Flavio Savoldi, presidente della FISH Veneto (La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in particolare sull’articolo 25 “Il diritto alla Salute”), seguito dalle testimonianze delle varie Associazioni promotrici dell’incontro, sulle specifiche problematiche incontrate nelle strutture ospedaliere dalle persone con disabilità.

Dal canto suo, Gabriella Fermanti, vicepresidente del GALM, si soffermerà sul tema I disagi delle donne con disabilità motoria quando si approcciano alle strutture sanitarie, mentre Patrizia Tortella del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica dell’Università di Verona si occuperà del Diritto alla salute dei bimbi con disabilità. Interverrà quindi un rappresentante della Direzione Medica dell’Azienda Ospedaliera di Verona, seguito da Renato Avesani, direttore del Dipartimento di Riabilitazione dell’Ospedale Di Negrar (Verona) (Appropriatezza dei servizi ospedalieri verso i bisogni delle persone con disabilità). Concludere l’incontro la presentazione della citata Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Aldo Orlandi (orlandi.aldo@gmail.com)

*Cui Anffas Onlus aderisce

Diadmin

DISABILITÀ: MANCA UNA VISIONE DI AMPIO RESPIRO

Fonet www.superando.it – Qualche giorno fa è stato presentato a Roma il Rapporto Sbilanciamoci! 2016 (Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente), documento giunto alla sua diciassettesima edizione, con cui ogni anno puntualmente, nei giorni precedenti all’approvazione della Legge di Stabilità, un gruppo nutrito di organizzazioni della società civile – tra cui anche la FISH* (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – componenti appunto della Campagna Sbilanciamoci!, fornisce una serie di proposte operative su come utilizzare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente.

Si tratta di una sorta di “Controfinanziaria”, che offre un contributo concreto al dibattito, componendosi di analisi, soluzioni organiche e coperture economiche, operanti nel segno della giustizia sociale, dell’equità, della redistribuzione della ricchezza e della sostenibilità ambientale.

Nello specifico, all’interno del Rapporto la FISH cura segnatamente le analisi e le proposte inerenti le politiche per la disabilità, discorso, questo, che prende le mosse dalla considerazione che tutti gli indicatori utilizzati per descrivere le condizioni di vita delle persone con disabilità evidenziano segnali, più o meno incisivi, di restrizione delle opportunità, se non di vera e propria discriminazione ed esclusione sociale.

Notevoli, inoltre, appaiono le difformità territoriali nell’accesso ai servizi e nell’esercizio dei propri diritti, disparità che vengono ricondotte non solo alle significative differenze di spesa pro capite (dagli 880 euro per persona con disabilità del Sud ai 5.302 euro del Nord-Est, complice la mancata definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale), ma che devono essere correlate anche alle omissioni nella pianificazione di interventi mirati.

In sostanza, pesa sulle politiche per la disabilità e la cosiddetta non autosufficienza la mancanza di una visione di più ampio respiro, che si traduca in una programmazione condivisa, organica e uniforme su tutto il territorio nazionale, chiara negli obiettivi da perseguire e rigorosa nella valutazione degli impatti in termini di inclusione delle persone con disabilità. Se tale strategia rappresenta un orizzonte di medio-lungo periodo, vi sono tuttavia emergenze che devono essere affrontate tempestivamente. E accanto alle proposte operative che vengono indicate nel Rapporto di Sbilanciamoci!, strettamente legate alla Legge di Stabilità, si invita il Governo a tenere anche conto delle questioni legate alla disabilità rispetto ad alcuni interventi di carattere generale. Ad esempio, nelle misure di contrasto alla povertà, previste dal Disegno di Legge di Stabilità, dev’essere opportunamente considerata la variabile “disabilità”, che è uno dei principali determinanti di impoverimento e di povertà.

Inoltre, all’interno dei profilati interventi per l’allentamento della disciplina pensionistica vigente, particolare attenzione meritano i caregiver familiari, per i quali vanno previsti benefìci sia nella direzione di anticiparne la quiescenza senza svantaggi nei trattamenti pensionistici, sia di garantire copertura previdenziale nel caso in cui abbiano rinunciato allo svolgimento dell’attività lavorativa retribuita, per assistere – magari per decenni – un proprio congiunto.

Nel Rapporto, infine, trovano spazio due approfondimenti, il primo dei quali dedicato al Decreto Legislativo 151/15, uno dei decreti applicativi della riforma del lavoro, meglio nota come Jobs Act, per la parte inerente il collocamento mirato, mentre l’altro è incentrato sulle disposizioni che, nell’àmbito della Legge nota come Buona Scuola [Legge 107/15, N.d.R.], interessano il diritto allo studio delle persone con disabilità.

Il rapporto e la sintesi sono disponibili cliccando qui

Cui Anffas Onlus aderisce

Diadmin

L’ONU DICE ADDIO ALLA VECCHIA SEDIA A ROTELLE

Fonte www.superabile.it e http://www.un.org/webaccessibility/logo.shtml – Bye-bye vecchia sedia a rotelle. Il nuovo simbolo Onu per l’accessibilità deille persone con disabilità è una specie di uomo vitruviano stilizzato.

Un logo quasi geometrico che rappresenta – scrivono le stesse Nazioni Unite – una figura umana universale a braccia aperte simbolo di inclusione e armonia tra gli esseri umani nella società. A crearlo, la Design Unit del Dipartimento di Informazione Pubblica dell’Onu, la quale ha pensato di cancellare anche lo stigma grafico che pesava sulla vecchia immagine ribadendo i valori universali dell’inclusione e dell’accessibilità.

Con il nuovo logo infatti si vuole indicare l’accessibilità in tutte le sue declinazioni: accessibilità dei luoghi, delle informazioni, dei servizi, della comunicazione e delle tecnologie, ecc. ecc.

Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata (in lingua inglese) cliccando qui

Diadmin

LA CITTÀ INCLUSIVA TRA I FOCUS DEL 3 DICEMBRE

Fonte www.superabile.it – Come ogni anno in prossimità del 3 dicembre si susseguono iniziative e convegni per celebrare la Giornata delle Persone con Disabilità. In particolare, per il 3 dicembre del 2015 sono stati individuati alcuni temi di discussione, e tra questi, vale la pena di sottolineare, vi è quello delle città accessibili ed inclusive.

I temi variano annualmente e non è di certo casuale questa attenzione sempre più convergente sulla città. Difatti è stato stimato che nel 2050 ben il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città. E se consideriamo che nel 1990 il 18 % della popolazione europea aveva oltre 60 anni mentre nel 2030 la percentuale salirà al 30%, ci possiamo immaginare uno scenario ben preciso che richiede un approccio consapevole da parte di politici, decisori e progettisti, sulle scelte che riguardano spazi, ambienti e servizi adeguati.

Vale anche la pena sottolineare ancora un volta il fatto che ad oggi una persona su sei nell’Unione Europea, intorno agli 80 milioni, ha una disabilità media o grave.

Alla luce di queste considerazioni sul trend della popolazione si ripongono molte aspettative per la Terza Conferenza Globale delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile e l’Abitazione Habitat III che avrà luogo nel 2016, evento in cui saranno esaminati i progressi e le lezioni e per una “nuova agenda urbana”. Ma questa sarà anche l’occasione dove ribadire che le future città debbono essere più accessibili e facili da utilizzare, quindi inclusive. Habitat III, si legge dal sito delle Nazioni Unite, “fornirà una piattaforma importante per lo sviluppo urbano ai responsabili politici e gli operatori di tutto il mondo, così come a coloro che operano nel campo della disabilità per rivedere le attuali pratiche e identificare le opportunità per il cambiamento. È importante sottolineare che la nuova agenda urbana deve garantire che le future città, paesi e infrastrutture e servizi urbani di base siano più accessibili in relazione all’ambiente, facili da usare e inclusive per tutte le esigenze delle persone, comprese le persone con disabilità.”

Ma tornando al presente è possibile anticipare che secondo una dichiarazione del Commissario Europeo Marianne Tyssen in un incontro avvenuto con l’European Disability Forum (EDF) proprio per il 3 dicembre sarebbe in programma l’emanazione dell’Atto Europeo per l’Accessibilità (European Accessibility Act). Il testo sarà discusso e approvato il 2 dicembre, mentre il 3 dicembre, l’Atto potrebbe essere pubblicato.

Questo atto potrebbe fornire nuove prospettive e strumenti per un’accessibilità più diffusa nei Paesi dell’Unione Europea, ed è molto probabile che avrà ripercussioni anche in tema di città accessibili e inclusive. La sua realizzazione nasce, infatti, dall’esigenza di armonizzare gli standard europei in tema di accessibilità per persone con disabilità e anziani, per promuovere la progettazione universale e per fornire nuovi stimoli alle imprese e alle industrie per realizzare prodotti accessibili.

Quindi è possibile immaginare un 3 dicembre ricco di discussioni, esperienze e risposte concrete per una città accessibile ed inclusiva.

Diadmin

IL RAGAZZO CHE RACCONTA I DOLORI DELL’AUTISMO COMMUOVE IL WEB

Fonte – www.west-info.eu – Saprò mai resistere alla mia immagine riflessa nello specchio senza provare vergogna per quello che sono? Saprò mai cosa si prova a restare in piedi senza inciampare? Sarò mai felice? Oggi no. Domani, forse”. Sono le parole di Ryan Wiggins, un 14enne affetto da autismo. Che sta commuovendo tutta l’Inghilterra col suo video. In cui racconta i disagi legati alla sua condizione.

Cliccando qui potete vedere il video di Ryan dal titolo “Tomorrow” (in lingua inglese)

Diadmin

PERSONE CON DISABILITÀ, NON MALATI. IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE LE RAGIONI DI LEDHA

Fonte – www.personecondisabilita.itSi è conclusa con una positiva e importante sentenza del Consiglio di Stato la lunga battaglia legale che ha visto coinvolto l’azienda consortile “Insieme per il sociale”, che gestisce i Centri Diurni Disabili (Cdd) nei Comuni di Cinisello Balsamo e Cusano Milanino, e l’associazione “Senza limiti”. Oggetto del contendere: il bando di gara per l’affidamento dei servizi a carattere educativo, socio assistenziale e di supervisione nei Cdd dei due comuni milanesi. Il bando, infatti, era stato contestato dall’associazione “Senza limiti” che ha chiesto, come requisito essenziale per le figure del coordinatore e dell’educatore il possesso del titolo di “Educatore Professionale” rilasciato dalle facoltà di Medicina e chirurgia. Questa richiesta, oltre che dai Comuni, era stata criticata anche da LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità, che si è schierata a fianco dell’azienda consortile “Insieme per il sociale”, sostenendo l’azione del ricorso legale.

In un primo momento, il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso dell’associazione “Senza limiti” e annullato il bando di gara. Il consorzio dei Comuni ha successivamente impugnato questa decisione in appello davanti al Consiglio di Stato, che ha messo definitivamente la parola “fine” alla vicenda. I giudici affermano infatti che non può essere sostenuta la tesi dell’associazione “Senza limiti” “tesa ad assegnare ai centri diuni una prevalente e pressoché esclusiva funzione di cura e assistenza sul piano terapeutico ed infermieristico/medicale dei soggetti in condizione di disabilità” che frequentano i Cdd.

In altre parole, il Consiglio di Stato conferma quanto sostenuto dai legali di LEDHA: i Centri Diurni Disabili non sono servizi sanitari e le persone con disabilità non sono malati. “Per il Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi le persone che frequentano i Cdd hanno certamente in molti casi anche necessità di tipo sanitario. Ma che non possono, e non devono, essere confuse con quelle di tipo ospedaliero – commenta l’avvocato Laura Abet del Centro antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” -. Le persone con disabilità sono persone, secondo la definizione universale della Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità (Legge n.18/2009), …e non dei malati. Tesi che invece il ricorrente era riuscito a far passare e che era stata accolta dal Tar”.

“Siamo soddisfatti per l’esito positivo di questa battaglia legale. Da un lato per la tutela dei diritti dei lavoratori, ma soprattutto perché le amministrazioni comunali del nostro ambito hanno sempre sostenuto le necessità di pensare ai centri diurni come luoghi educativi e di socializzazione – commenta Gianfranca Duca, assessore alle politiche sociali del Comune di Cinisello Balsamo -. LEDHA ci ha supportato in questa battaglia culturale, fornendoci una preziosa consulenza e supporto nella definizione della linea difensiva”.

La pronuncia del Consiglio di Stato ha espressamente ribaltato la sentenza del Tar, che si inseriva all’interno di una consolidata interpretazione del Tar Lombardia, sezione di Milano. Confermando anche l’impostazione che Regione Lombardia dà, nei propri atti, dei Cdd: sia dal punto di vista della natura della prestazione, certamente socio-sanitaria, sia dal punto di vista organizzativo-funzionale”, spiega l’avvocato Massimiliano Gioncada, che ha patrocinato l’appello presso il Supremo Consesso Amministrativo.

Il fine di questi servizi è quello di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità, di individuare i bisogni assistenziali ed educativi, valorizzando le risorse della comunità e tutti gli interventi di carattere realmente abilitativo. “Abbiamo intrapreso questa battaglia legale, schierandoci fin da subito a fianco dei Comuni, perché siamo profondamente convinti che il fine ultimo di questi servizi sia quello di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità”, commenta Alberto Fontana, presidente LEDHA. “Non si tratta di negare o sottovalutare le esigenze di cura delle persone con disabilità – aggiunge -. Ma ridurre il tutto di una persona ai suoi problemi di salute, più o meno connessi alla sua menomazione, è per noi sbagliato”.