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LA LEGGE DI STABILITÀ E LE PERSONE CON DISABILITÀ

Fonte www.superando.itI nuovi Fondi – I Fondi “sociali” – Vita indipendente – Altri stanziamenti – Scuola e  inclusione scolastica – Povertà ed esclusione sociale – La Carta della Famiglia – Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – Il trasporto pubblico – La salvaguardia per gli “esodati” – La sanità – Aggiornamento dei LEA – Malattie Rare: sono questi i capitoli in cui è ripartita l’ampia e approfondita analisi curata dal Servizio HandyLex.org, sulle novità introdotte dalla Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 208/15), che avranno un impatto diretto sulle persone con disabilità e le loro famiglie.

Nel raccomandarne caldamente ai Lettori la consultazione,ci si limita qui a segnalarne un paio di punti, a partire da quanto vi si scrive in riferimento alla Vita Indipendente, ovvero che rispetto a quest’ultima, la Legge di Stabilità non prevede, al comma 406 dell’unico articolo, «un vero e proprio fondo», ma «uno stanziamento limitato al 2016».

«Senza fornire ulteriori dettagli sulle modalità di attribuzione e di riparto – si scrive poi in HandyLex.org – il Legislatore stanzia 5 milioni “al fine di potenziare i progetti riguardanti misure atte a rendere effettivamente indipendente la vita delle persone con disabilità grave come previsto dalle disposizioni di cui alla Legge 21 maggio 1998, n. 162”.

È da supporre, quindi, un inevitabile successivo intervento normativo, rammentando tuttavia che la citata Legge 162/98, relativamente alla “vita indipendente”, si riferisce esplicitamente alla “[…] realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia”.

Giova quindi ricordare che negli ultimi due anni una quota parte del Fondo per le Non Autosufficienze (20 milioni totali in due anni) è stata destinata al finanziamento di progetti sperimentali che avrebbero dovuto essere orientati dalle Regioni proprio in direzione della vita indipendente (come intesa dalla citata Legge 162).

Nell’immediato futuro sarà quindi da comprendere se tale nuovo stanziamento confluirà nel medesimo “capitolo” e quali siano i criteri e le modalità di riparto, questione forse ancora più rilevante della stessa limitata consistenza finanziaria del nuovo stanziamento».

Rispetto poi ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), «siamo forse ad una svolta – secondo HandyLex.org – per quanto riguarda la revisione di essi (commi 553 e seguenti della Legge 208/15). Viene, infatti, stabilito che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità si deve provvedere all’aggiornamento del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante Definizione dei livelli essenziali di assistenza. L’iter è chiaro: la definizione e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza sono effettuati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni. Per l’applicazione dei nuovi LEA sono riservati, per il 2016, 800 milioni a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale (cioè si prendono dal Fondo Sanitario Nazionale). Inoltre, presso il Ministero della Salute viene istituita una “Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel SSN [Servizio Sanitario Nazionale, N.d.R.]” cui viene anche affidato il compito di valutare che l’applicazione dei LEA sia omogenea in tutte le Regioni per qualità e prestazioni».

Per approfondire

Scarica la Gazzetta Ufficiale relativa alla Legge di Stabilità 2016

Leggi l’articolo di HandyLex cliccando qui

Leggi il commento del Forum Terzo Settore sull’argomento cliccando qui

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PIANO D’AZIONE PER LA SALUTE MENTALE: DISPONIBILI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DEI DOCUMENTI DELL’OMS

Fonte – www.salute.gov.itSono disponibili le traduzioni in italiano del WHO Mental Health Action Plan 2013-2020 (Piano d’Azione per la Salute          Mentale 2013-2020) e dell’European Mental Health Action Plan (Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale), ad esso complementare, che rappresentano le strategie di settore che guideranno le politiche degli Stati membri fino al 2020. Entrambe le traduzioni sono state curate, su input del Ministero, dal Centro Collaboratore per la Ricerca e la Formazione in salute mentale – Dipartimento di Salute Mentale dell’AAS 1 Triestina, che ha anche contributo nella fase di stesura alla revisione del testo, affinché ci fosse un’autorizzazione ufficiale da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO).

Riteniamo che la pubblicazione in italiano possa permettere a tutti un adeguato e approfondito studio dei principi e degli obiettivi che con estrema chiarezza sono indicati nei Piani di Azione. In particolare, principi quali l’accesso universalistico, il pieno rispetto dei diritti umani, l’equità, l’attenzione a tutte le fasi del ciclo di vita, l’empowerment delle persone con l’esperienza del disturbo mentale, l’approccio multisettoriale e gli interventi fondati su evidenze, risultano particolarmente in sintonia con lo spirito della legge di riforma italiana e con i contenuti e le pratiche più avanzate di una salute mentale di comunità.

Potete trovare qui il Piano d’Azione per la Salute Mentale 2013-2020 e trovate qui il Piano d’Azione Europeo per la Salute Mentale

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Anche a Corigliano lo sportello “Garanzia Giovani”

A seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa tra  Fish Calabria (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), a cui Anffas aderisce, e  la Regione Calabria, è istituito nella sede di “Fish Calabria onlus” a Lamezia uno sportello informativo su “Garanzia Giovani” che offrirà ai ragazzi, con disabilità e non, informazioni sul mondo del lavoro ,sulle prospettive e gli sbocchi occupazionali, orientamento su percorsi di formazione e lavoro, supporto per la registrazione al sistema e interventi volti a favorire il raccordo tra le aziende ed i giovani. Per usufruire di tale opportunità anche sul territorio di Corigliano Calabro ci si può rivolgere ad Anffas Onlus Corigliano , via degli Iris ,15 Schiavonea da lunedì a venerdì ore 16,00 – 17,30 .
Coordinamento Anffas Calabria
Marinella Alesina

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I “FALSI INVALIDI” OVVERO “MOLTO RUMORE PER NULLA”? (O PEGGIO?)

Fonte – www.superando.it – È certamente degno di nota l’approfondimento curato dal direttore editoriale della nostra testata Carlo Giacobini, responsabile anche del Servizio HandyLex.org, pubblicato in questi giorni dalla rivista «Welfare Oggi», con il titolo Dove sono finiti i “falsi invalidi”? Nell’àmbito infatti di un’ampia riflessione sul sistema dei controlli, sugli esiti e sui risparmi ottenuti a seguito dei piani di verifica straordinaria, condotti dall’INPS, sulle provvidenze economiche spettanti a invalidi, sordi e ciechi civili, l’articolo prende le mosse da due recenti fatti di cronaca, a Palermo e a Napoli, per tentare di capire quale sia la reale consistenza numerica dei cosiddetti “falsi invalidi”, rispetto al complesso di oltre 3 milioni di provvidenze assistenziali erogate annualmente dall’INPS a circa 2 milioni e 600.000 persone. «Ma ci si domanda anche – come viene sottolineato in “Condicio.it”, sito della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap**) – come sia possibile aggirare il sistema di riconoscimento e di validazione dei verbali di invalidità civile, che è uno dei più stringenti che la Pubblica Amministrazione conosca, arrivando a coinvolgere un numero minimo di 12 medici appartenenti a due diversi enti fra loro indipendenti. E ci si chiede, infine, come mai dopo 1 milione e 250.000 controlli, approvati dal Parlamento negli ultimi anni, gli scandali vengano scoperti dalla Guardia di Finanza o dai Carabinieri e non dall’Istituto preposto ai controlli».

Riprendendo temi già percorsi in diverse occasioni anche su queste pagine (si vedano a tal proposito i titoli nella colonnina a fianco), Giacobini conclude stimando i reali e assai scarsi esiti delle campagne avviate con grande risonanza “alla caccia di falsi invalidi”: circa lo 0,2% di risparmio annuo sulla spesa totale per pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento, risparmio che per altro è al lordo dei successivi esiti dei contenziosi, ossia dei ricorsi presentati da chi si vede revocare la pensione o l’indennità. Nel 40% dei casi, infatti, l’INPS soccombe in giudizio ed è quindi obbligato a restituire le provvidenze, con gli interessi, pagando anche le spese legali. Il tutto, naturalmente, a fronte di pesanti disagi patiti dalle persone, spesso convocate a visita nonostante condizioni di salute gravissime, la conseguente dilatazione dei tempi medi necessari per il riconoscimento delle prestazioni e lo stigma che le campagne contro i “falsi invalidi” hanno contribuito ad alimentare tra i cittadini nei confronti delle persone con disabilità.

*Articolo di Carlo Giacobini

**Cui Anffas Onlus aderisce

Cliccando qui potete leggere l’analisi integrale di Carlo Giacobini su “Welfare Oggi”

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19 E 20 DICEMBRE RACCOLTA FONDI PER TELETHON

Anffas Onlus Corigliano partecipa alla raccolta della FONDAZIONE TELETHON per sostenere la ricerca sulle disabilità intellettive e/o relazionali.

TelethonAnffasSabato 19 e domenica 20 dicembre Anffas sarà presente nelle piazze italiane per partecipare alla raccolta fondi per Fondazione Telethon con il cuore di cioccolato.

A Corigliano Anffas sarà lieta di incontrare la cittadinanza sabato 19 presso la sede in via degli Iris 15 Schiavonea dalle ore 16,00 alle ore 19,00 in occasione della festa di natale e domenica 20 presso il parco Fabiana Luzzi dalle ore  10,00 alle ore 13,00 e consegnare  con una donazione di €10,00 il cuore di cioccolato simbolo di questa maratona .

I regali più belli sono quelli fatti col cuore.

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“Non è un Giubileo per disabili”: alberghi e chiese di Roma inaccessibili

Fonte www.superabile.it La denuncia dell’associazione Luca Coscioni a pochi giorni dall’apertura del Giubileo della Misericordia: solo un albergo su sette ha almeno due stanze accessibili. Bollino rosso anche ad alcune chiese giubilari. E oltre alla discriminazione c’è anche un danno economico

ROMA – Mancano pochi giorni dall’apertura del Giubileo delle Misericordia a Roma, ma la città non sembra essere pronta per accogliere le persone con disabilità motoria. Le barriere sono tante, sia nelle strutture ricettive, che nelle stesse chiese giubilari o carrozzine su sfondo biancosui percorsi che faranno i pellegrini e oltre a non permettere una piena partecipazione, sono anche un mancato guadagno per la stessa capitale. A denunciarlo una video inchiesta di Radio Radicale “Barriere sante. Non è un Giubileo per persone disabili”, presentata giorni fa a Roma, presso la sala Nassirya del Senato, dall’associazione Luca Coscioni. Grazie a due persone con disabilità, infatti, gli autori dell’inchiesta (Maria Gabriella Lanza e Filippo Poltronieri) hanno testato l’effettiva accessibilità dei luoghi del Giubileo e delle strutture alberghiere e i risultati parlano chiaro.

Per il Giubileo, spiega l’associazione, la città di Roma si appresta ad accogliere circa 33 milioni di persone e i disabili rappresentano una quota non trascurabile. Tuttavia, la città non sembra essere pronta ad accoglierli in maniera adeguata. Lo dimostrano i dati raccolti da alcune delle strutture alberghiere contattate dall’associazione. Su 110 hotel della capitale e 20 convitti religiosi situati nelle vicinanze dei percorsi giubilari, infatti, solo il 14 per cento, cioè uno su 7, è risultato essere a norma. Il 17 per cento, invece, ha almeno una stanza accessibile ma non rispetta le proporzioni stabilite dalla legge. La legge del 1989, infatti, prevede che il numero di stanze accessibili in ogni struttura ricettiva debba essere di almeno due per gli hotel che ne hanno fino a 40.

Nella realtà, però, le cose sono diverse e tra le diverse strutture emerge come siano quelle più costose ad avere più disponibilità di stanze e strutture accessibili, mentre quelle più economiche sono un disastro. Secondo quanto ha potuto osservare l’associazione, infatti, sono gli hotel di lusso ad avere una maggiore disponibilità di stanze accessibili, anche se le percentuali sono molto lontane dal cento per cento: tra i cinque stelle, infatti, il 12,5 per cento ha stanze accessibili. Sono il 24 per cento, invece, quelli a quattro stelle. Per i tre stelle si scende già al 10 per cento. Situazione peggiore per i due stelle o per gli alberghi a una sola stella, con il 7 per cento per i due stelle e con la totalità delle strutture inaccessibili per gli alberghi più economici. Ulteriore discriminazione economica viene inflitta anche dalla tipologia di stanze accessibili. Negli hotel di lusso, spesso, ad essere accessibili sono soltanto le suite.

Tuttavia, non sono solo gli alberghi a risultare inaccessibili a quanti verranno a Roma per il Giubileo. Tra le strutture off limits, infatti, ci sono anche alcune delle chiese giubilari. Secondo quanto osservato dall’associazione, infatti, l’accesso alle chiese romane non risulta meno complesso e delle otto chiese situate sul percorso giubilare, solo la basilica di San Pietro, quella di Santa Maria Maggiore e infine quella di San Giovanni Battista dei Fiorentini sono totalmente accessibili. Le altre, tra cui anche San Giovanni, non hanno accessi che possano permettere l’ingresso ad una sedia a ruote. Non sono mancate, infine, difficoltà con i tram e altri mezzi pubblici con pedane lontane dalle banchine e tram senza rampe, ma anche le strade dei percorsi giubilari non sono sembrate poi così accessibili, spesso senza marciapiedi e con i sampietrini a rendere più difficoltoso il passaggio.

Per Vittorio Ceradini, architetto dell’associazione Luca Coscioni, per Roma si tratta anche di un “disastro economico”. “A Roma i turisti sono circa 14 milioni l’anno – ha spiegato -, stando alle stime il 2,3 per cento cioè 300 mila sono disabili che non vengono da soli, ma possono essere accompagnati quindi stiamo parlando di 600 mila presenze l’anno. Qualcosa di grosso dal punto di vista economico”. Numeri che per il Giubileo si prevede siano più importanti. ” Con 33 milioni di turisti, saranno circa 800mila i disabili che non con le barriere non verranno a Roma, perché se prenotano e gli viene detto che per loro non c’è posto, non verranno. Quanto è il prezzo che paghiamo la stupidità di aver creato barriere?”. Eppure, ha concluso Ceradini, la maggior parte delle barriere sono state realizzate a Roma in “brevissimo tempo tra gli anni 20 e 30”. Una nota storia che “conforta perché in altrettanto brevissimo tempo potremmo eliminare la maggior parte degli ostacoli”.

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Pubblicato il testo della “Legge Europea sull’Accessibilità”

Fonte www.superando.it La Commissione Europea ha finalmente pubblicato il testo dell’“European Accessibilty Act”, che dopo un iniziale periodo di consultazione, imboccherà il regolare percorso che lo porterà a diventare una Legge Europea a tutti gli effetti. «Si tratta di una norma – commenta Yannis Vardakastanis, presidente del Forum Europeo della Disabilità – che migliorerà realmente in modo concreto e significativo la libertà di movimento delle persone con disabilità negli Stati dell’Unione Europea, oltreché i beni e i servizi a loro dedicati»

Persona in carrozzina fotografata di spalle in una stazione di metropolitana«Abbiamo apprezzato molto che il commissario europeo Marianne Thyssen abbia voluto rendere pubblico il testo dell’European Accessibility Act [“Legge Europea sull’Accessibilità”, N.d.R.] prima della fine di questo 2015. Oggi è il 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, centrata quest’anno proprio sui temi dell’accessibilità e dell’empowerment [“crescita dell’autoconsapevolezza delle persone con disabilità”, N.d.R.] e questa Legge può realmente contribuire all’empowerment delle persone con disabilità, migliorando la libertà di movimento delle persone, dei beni e dei servizi nei singoli Stati».
Così Yannis Varadkastanis, presidente dell’EDF, il Forum Europeo della Disabilità che rappresenta ottanta milioni di cittadini con disabilità dell’Unione Europea, commenta con soddisfazione la pubblicazione avvenuta ieri, da parte della Commissione Europea, del testo dell’European Accessibility Act, ciò che era stato anche al centro della Campagna Freedom of Movement (“Libertà di movimento”), condotta negli ultimi tre anni dallo stesso Forum.

«Nei prossimi messi – aggiunge Vardakastanis – lavoreremo in modo serrato insieme alle Istituzioni Europee, alle organizzazioni nostre partner e agli altri portatori d’interesse del settore, per rendere concretamente significativo questo pezzo di legislazione continentale, nei confronti di 80 milioni di persone europee con disabilità».
A tal proposito, infatti, la Commissione Europea ha messo in agenda un iniziale periodo consultivo di otto settimane, durante il quale le varie organizzazioni – compreso naturalmente l’EDF – produrranno una loro dettagliata analisi del testo pubblicato, che successivamente imboccherà la strada di una normale procedura legislativa, coinvolgendo sia il Parlamento che il Consiglio Europeo.

Vale senz’altro la pena ricordare in conclusione che la pubblicazione del testo dell’European Accessibility Act da parte della Commissione Europea è stata conseguente alle Raccomandazioni prodotte qualche mese fa dal Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – l’organismo che segue negli anni l’applicazione nel mondo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – quale passo necessario per una migliore implementazione della Convenzione stessa. (S.B.)

Accedendo a una specifica pagina del sito dell’EDF si possono consultare alcuni testi e documenti integrali, relativi ai contenuti della presente nota. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa EDF (Lila Sylviti), lila.sylviti@edf-feph.org.