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DEBUTTA IL NUOVO SISTEMA INTEGRATO PER I BAMBINI DA ZERO A SEI ANNI

Fonte www.edscuola.euParte il sistema integrato di istruzione per i bambini 0-6 anni, previsto dalla Buona Scuola. Si parte con una dotazione iniziale di 209 milioni di euro (saranno 239 milioni, a regime).

Le misure

Si tratta di risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie, per l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori, per garantire alle bambine e ai bambini pari opportunità di educazione, istruzione e cura, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche e culturali.

Gli obiettivi sono piuttosto ambiziosi: il 33% di copertura della popolazione sotto i tre anni, la presenza di nidi in almeno il 75% dei comuni, la qualificazione universitaria per le insegnanti dei nidi, la formazione in servizio per tutto il personale, il coordinamento pedagogico fra nidi e scuole dell’infanzia, la riduzione delle rette.

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SPECIAL OLYMPICS, INIZIA L’ANNO DELLE CELEBRAZIONI

Fonte www.superabile.it – Era il 1968, quando per la prima volta, a Chicago, si accese la prima “scintilla” di un movimento destinato a crescere e diffondersi in tutto il mondo: erano i primi “Giochi estivi Special Olympics”, l’inizio di una lunga storia oggi più viva che mai, che afferma e racconta ogni giorno il valore dello sport come luogo di socialità, inclusione, superamento del limite.

Con il 2018, è iniziato l’anno delle celebrazioni: il fulcro sarà Chicago, dove il movimento nacque mezzo secolo fa e dove tornerà, nel mese di luglio, per dar vita a una settimana di eventi e celebrazioni. PA inaugurare gli eventi, ci sarà la prima Coppa unificata, dal 17 al 20 luglio: un totale di 24 squadre di calcio, 16 maschili e 8 femminili, con atleti “speciali e non”, provenienti da ogni regione del mondo, si sfideranno presso il Toyota Park.

In programma c’è anche il “Global Day of Inclusion”, il 21 luglio: Soldier Field, luogo di nascita delle “Olimpiadi speciali”, ospiterà una massiccia celebrazione, un vero e proprio festival dell’inclusione, che si propone di contaminare tutto il mondo in un impegno globale per rendere le città più inclusive. Il pubblico sarà invitato a “giocare unificato”, cioè competere con gli atleti “speciali” e partecipare a una divertente competizione atletica con gli atleti Special Olympics.

In programma ci sono attività sportive, giochi interattivi, mostre, appuntamenti gastronomici e spettacoli dal vivo. Infine, una serata costellata di star al Padiglione Huntington Bank a Northerly Island.

Naturalmente non mancherà l’illuminazione cerimoniale della 50a torcia delle Olimpiadi Speciali e della “Eterna fiamma della speranza”, che illuminerà tutta Chicago, a simboleggiare un mondo di accoglienza e inclusione, in cui tutti possano imparare, lavorare, competere e giocare con gli stessi diritti e le stesse opportunità.

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BULLISMO NEI CONFRONTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ: DALL’IRLANDA UNA POSSIBILE SOLUZIONE

Fonte www.disablog.it – La Dublin City University è in testa a un nuovo progetto biennale europeo per affrontare il problema del bullismo sulle persone con disabilità. Questo tipo di bullismo avviene verso persone che hanno disabilità percepita o effettiva, quelli che hanno bisogno di sostegno educativo e che soffrono di una qualche disabilità, in fondo, hanno molte probabilità di subire atti di bullismo.

Il progetto DisAbuse esaminerà le strategie di prevenzione e contromisure contro il bullismo sulle persone con disabilità e sarà guidato dal Centro nazionale di ricerca e risorse anti-bullismo della DCU.

Il progetto è stato finanziato dall’Autorità per l’istruzione superiore, dal programma Erasmus e dall’UE. Uno studio del 2007 di Mencap ha rilevato che l’82 per cento dei bambini e dei giovani con disabilità sull’apprendimento ha subito episodi di bullismo. Di questi, il 77% era stato vittima di abusi verbali mentre il 60% era stato vittima di abusi fisici. Il professor Mona O’Moore, ex capo del reparto pedagogia al Trinity College di Dublino, ha detto che il bullismo include l’offesa verbale, lo sputo e l’essere presi a calci.

Il ministro dell’Istruzione superiore Mary Mitchell O’Connor ha dichiarato che “tutte le forme di bullismo sono inaccettabili e sappiamo che possono avere un impatto devastante sulla vita delle persone”. “Il bullismo sulle persone con disabilità non va sottovalutato” ha aggiunto “e abbiamo bisogno di sforzi seri per capire il problema e sviluppare strategie efficaci per combatterlo”.

Questo progetto avrà un ruolo significativo: riunisce esperti provenienti dall’Irlanda e da tutta Europa per fornire una visione internazionale della ricerca, delle politiche e delle cose da fare. Fornirà anche corsi pratici per affrontare il bullismo, nonché risorse per insegnanti e formatori professionisti. Questo importante lavoro porterà a una comprensione più approfondita del fenomeno e aiuterà a sostenere meglio le persone che potrebbero subire questo tipo di bullismo.

DisAbuse produrrà anche un rapporto basato su dati raccolti con raccomandazioni politiche diffuse a tutte le parti interessate, comprese le autorità governative regionali e nazionali.

Dovrebbe inoltre essere creato un archivio online che condivida materiale di ricerca e formazione.

Il dott. James O’Higgins Norman, direttore del Centro nazionale di ricerca e risorse anti-bullismo, ha affermato che il progetto mirerà a “migliorare la socializzazione, ridurre l’emarginazione e facilitare la vita degli utenti a scuola e il loro passaggio verso l’età adulta”. “Inoltre sosterrà ed istruirà insegnanti e formatori nel promuovere l’equità, la diversità e l’inclusione nell’apprendimento attraverso le istituzioni educative e la società in generale”.

I partner europei del progetto includono Fondazione Mondo Digitale di Roma, l’Istituto universitario di Lisbona e l’Università di Murcia. “I partner coopereranno per valutare e combinare la ricerca, le migliori pratiche e i moderni approcci all’insegnamento con mezzi tecnologici ampiamente utilizzati”, ha aggiunto il dott. O’Higgins Norman

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CONVEGNO INTERNAZIONALE AUTISMI 2018

Fonte Edizioni Erickson – Si svolgerà il 5 e 6 maggio 2018 al Palacongressi di Rimini il Convegno Internazionale Autismi 2018 promosso e organizzato dal Centro Studi Erickson, ente di formazione e ricerca che da oltre 30 anni è attivo nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico.

La complessità dell’autismo chiede un aggiornamento continuo su nuovi dati e nuove ipotesi, mettendo in discussione principi ed egemonie culturali. In altre parole, chiede di avere profondo senso critico e onestà intellettuale.

Rivolto a insegnanti, educatori, operatori sociali e sanitari, genitori, il Convegno – giunto alla sesta edizione – sarà l’occasione per approfondire la conoscenza dei diversi modelli di provata efficacia e dei principi documentati nelle linee guida nazionali e internazionali per affrontare la complessità dello spettro e sviluppare interventi di qualità. 

Le proposte del Convegno si articolano in due sessioni plenarie per fare il punto sulla ricerca e sulle prospettive, 5 question time per approfondire i temi chiave; 20 simposi per confrontare approcci e contributi e 10 workshop per approfondire operativamente esperienze e approcci.

Le molteplici proposte coprono tre macro ambiti principali – Clinico, Didattico-Educativo, Culturale-Sociale – per consentire a tutti i partecipanti di costruirsi un percorso personalizzato in base alla propria professionalità e ai propri interessi.

Per maggiori informazioni sul convegno e per le iscrizioni è possibile consultare il sito dedicato cliccando qui

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PYEONGCHANG 2018: SI AVVICINA L’INIZIO DEI GIOCHI PARALIMPICI INVERNALI

Con l’inaugurazione della Paralympic Countdown Tower, presso il centro di addestramento Icheon del Comitato Paralimpico Coreano, è iniziato ufficialmente il conto alla rovescia che porterà ai dodicesimi Giochi Paralimpici Invernali. Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente del Comitato Organizzatore Hee-beom Lee, gli atleti della Nazionale di curling della Corea del Sud e importanti membri delle istituzioni coreane.

“I Giochi Paralimpici rappresentano una celebrazione dello sport e della cultura per tutti – ha dichiarato Hee-beom Lee – il nostro obiettivo è quello di incoraggiare più persone possibili a venire a vedere in azione questi fantastici atleti”.

“Puntiamo a realizzare i Giochi più accessibili di sempre – assicura il Presidente del POCOG – e a educare i coreani agli sport paralimpici, in modo da poter aprire nuovi orizzonti e offrire nuove opportunità a tutti di essere maggiormente coinvolti negli sport paralimpici, prima, durante e dopo i Giochi”.

“Al termine dell’evento lasceremo in eredità alla popolazione spazi all’avanguardia – sottolinea – per permettere alla gente di provare in prima persona il brivido di divertirsi sulla neve e sul ghiaccio, indipendentemente dalla abilità e dall’età”.

“Non vedo l’ora che inizi l’avventura di PyeongChang 2018 – esordisce Andrew Parsons, Presidente dell’International Paralympic Committee – ho avuto modo di visitare i siti di gara di recente e sono entusiasta del lavoro svolto dal comitato organizzatore”. “Vorrei invitare tutti i coreani e gli amanti dello sport di tutto il mondo ad assistere ai Giochi Paralimpici Invernali – osserva Parsons – a sperimentare in prima persona le trasformazioni che un movimento come il nostro può portare in una città, in una Paese e in tutta la società”. “Poi, naturalmente, vorrei dire a tutti di venire perché si tratta di un’occasione unica di vedere in gara i migliori atleti al mondo”.

Le celebrazioni continueranno con le attività della Federazione della Disabilità, una associazione culturale e artistica coreana che organizza a Seoul un festival delle arti. I Giochi Paralimpici Invernali si svolgeranno dal 9 al 18 marzo 2018.

L’Italia è stata la prima Nazione ad aver scelto il suo portabandiera. Si tratta del campione di para ice hockey Florian Planker, vincitore, con la Nazionale Italiana, di una medaglia d’oro e una d’argento ai Campionati Europei, oltre ad aver conquistato una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Salt Lake City del 2002 nella disciplina dello sci alpino.

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Crescono le adesioni al Manifesto sui diritti delle donne con disabilità

Fonte www.superando.it Solo qualche mese fa avevamo auspicato l’adesione del maggior numero di organizzazioni possibili al “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea” e anche di quelle non strettamente legate al mondo della disabilità: il messaggio sembra stia cominciando a diffondersi, vista la continua crescita di adesioni all’importante documento, la cui traduzione italiana è ora disponibile anche nel sito del Forum Europeo sulla Disabilità, a fianco delle versioni in inglese, francese e spagnolo.

Ci sono due importanti notizie riguardanti il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea, per il quale, solo qualche mese fa, avevamo auspicato da queste stesse pagine l’adesione del maggior numero di organizzazioni possibili, anche quelle non strettamente legate al mondo della disabilità.
Innanzitutto va segnalato che la traduzione in italiano è ora direttamente scaricabile dal sito dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, attraverso uno specifico link inserito nella sottosezione Altre pubblicazioni, a fianco dei link delle precedenti versioni in inglese, francese e spagnolo.
«Si tratta – come sottolinea Simona Lancioni, responsabile del Centro Informare un’h di Peccioli (Pisa) e curatrice insieme a Mara Ruele di quella stessa versione italiana – della logica formalizzazione dell’approvazione, da parte dello stesso EDF, della traduzione in lingua italiana, avvenuta nel settembre dello scorso anno. Un’approvazione che ha portato diversi enti italiani ad aderire all’importante documento».

A tal proposito – ed è la seconda notizia – le ultime due adesioni al Secondo Manifesto (in calce riportiamo l’elenco completo e aggiornato) sono arrivate dall’AUS Montecatone (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone) di Imola (Bologna), che ha voluto in questo modo porre in evidenza come la parità di genere sia un’istanza sentita e rivendicata anche dalle stesse persone con disabilità, e dal Dipartimento Politiche di Genere della CGIL di Catania, «un’iniziativa quanto mai apprezzabile – secondo Lancioni – se consideriamo che secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, lavora solo il 35,1% delle donne con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi, contro il 52,5% degli uomini nelle stesse condizioni».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@informareunh.it.

Le organizzazioni che hanno aderito finora al Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea:
° ADV (Associazione Disabili Visivi)
° Associazione Femminile Maschile Plurale, Ravenna
° AUS Montecatone (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone), Imola (Bologna)
° Casa delle donne, Ravenna
° CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità)
° CGIL Catania, Dipartimento Politiche di Genere
° Collagene VI Italia
° FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
° UDI Catania (Unione Donne in Italia)
° UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)

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Di fronte al diritto allo studio, non c’è “ragione di bilancio” che tenga!

Fonte www.superando.it «Assistenza alla comunicazione, assistenza “ad personam” e trasporto sono diritti esigibili per i quali tocca ai Comuni far fronte. Quello delle questioni economiche è un tema certamente rilevante, ma va gestito all’interno della dialettica tra istituzioni locali e non può impattare sui diritti degli alunni e degli studenti con disabilità»: a sottolinearlo è la Federazione lombarda LEDHA, dopo una nuova, ulteriore Sentenza, che ha accolto il ricorso dei genitori di una giovane con disabilità, cui il Comune aveva drasticamente ridotte le ore di assistenza educativa a scuola.

«Questa nuova Sentenza ribadisce quello che avevamo già rilevato in diverse occasioni, ovvero che la Legge Regionale della Lombardia ha attribuito ai Comuni l’onere di erogare i servizi di assistenza allo studio, fondamentali per garantire il diritto all’istruzione degli alunni e studenti con disabilità. E questo indipendentemente dai tempi, modi e intensità del supporto economico regionale»: è visibilmente soddisfatta, Laura Abet, avvocato del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nel commentare la recente Sentenza con cui il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Lombardia ha accolto il ricorso dei genitori di una ragazza che frequenta l’ultimo anno del Liceo Linguistico di Mortara (Vigevano), ribadendo quando già sancito da numerosi altri provvedimenti, e cioè che nessuna “ragione di bilancio” può essere invocata per giustificare la riduzione dei servizi deputati a garantire il diritto allo studio.

«Ottimi voti e una grande voglia di studiare, la ragazza – riferiscono dalla LEDHA – è affetta da tetraparesi spastico distonica e per questo motivo ha bisogno di essere seguita, anche a scuola, da un assistente educativo. Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) adottato dal GLHO (Gruppo di Lavoro Handicap Operativo) dell’Istituto scolastico frequentato dalla giovane ne aveva indicato il fabbisogno in 28 ore settimanali di assistenza educativa, ma il suo Comune di residenza (Parona, in provincia di Pavia), aveva deciso di assegnarle solo 12 ore, facendo riferimento alle Linee Guida della Regione Lombardia, secondo le quali, di norma, possono essere concesse al massimo 10 ore di assistenza settimanali». E tuttavia, puntualizza Abet, «quelle stesse Linee Guida Regionali affermano, in modo chiaro, che agli studenti con disabilità complessa o in situazione di particolare bisogno è riconosciuto un monte ore aggiuntivo».
«Il TAR – aggiungono dal canto loro gli avvocati Livio Neri e Ilaria Adinolfi, che hanno curato il ricorso – ha confermato che il diritto fondamentale all’istruzione e alla formazione per le persone con disabilità non soggiace alla previsione di tetti massimi di spesa e dev’essere tutelato nella misura e con le forme previste nel PEI di ciascuno studente con disabilità».

«Assistenza alla comunicazione – concludono quindi dalla LEDHA -, assistenza ad personam e trasporto sono diritti esigibili per i quali tocca ai Comuni far fronte. Quello delle questioni economiche è un tema certamente rilevante, ma dev’essere gestito all’interno della dialettica tra istituzioni locali e non può – in nessun caso – impattare sui diritti degli alunni e degli studenti con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.