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ANFFAS OPEN DAY!

Il 25 MARZO 2017 LE STRUTTURE ANFFAS ONLUS VI ASPETTANO PER CELEBRARE LA X GIORNATA NAZIONALE DELLA DISABILITÀ INTELLETTIVA E/O RELAZIONALE:

FESTEGGIAMO E PROMUOVIAMO INSIEME L’INCLUSIONE SOCIALE!

AIUTACI ANCHE TU A DIFENDERE I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ INTELLETTIVA!

La Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale compie 10 anni: il 25 marzo 2017, Canotta NBA infatti, torna, Aaron Murray UGA Jersey per il decimo anno consecutivo, la manifestazione nazionale promossa e organizzata da Anffas Onlus – Associazione Nazionale banner_anffas_CON OPEN DAY_vert) e con le Associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale delle disabilità intellettive, Fjallraven Kanken Classic ossia Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Angsa Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ed AIPD Onlus (Associazione Nazionale Persone Down), accendendo i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità ed i diritti, ma anche le discriminazioni, fjallraven kanken classic che riguardano nel nostro Paese oltre 2 milioni di persone, ancora troppo spesso relegate all’invisibilità.

Con ancora più entusiasmo, quindi, Anffas Onlus si prepara al 25 marzo 2017 confermando la formula dell’Open Day dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sui temi della disabilità intellettiva e/o relazionale per promuovere un messaggio volto ad affermare i principi e diritti civili e umani sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità

Le porte delle oltre duecentocinquanta strutture associative – insieme alle 1000 strutture circa in cui Anffas da quasi 60 anni si prende cura e carico di oltre 30.000 persone con disabilità e dei loro familiari – presenti in tutta Italia, infatti, Nike Baratas si apriranno nuovamente il 25 marzo p.v. proponendo visite guidate, new balance 1500 bordeaux femme convegni, spettacoli e tante altre iniziative gratuite volte a diffondere lo spirito e la cultura dell’inclusione sociale soprattutto attraverso la partecipazione attiva delle persone con disabilità, New Balance 997 męskie degli associati, degli operatori, dei volontari e di tutti coloro che operano in Anffas, con l’obiettivo primario di diffondere la cultura della disabilità basata sui diritti umani e portando la collettività a contatto con una realtà che è molto distante da quella stereotipata che stigmatizza le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e cercando di sradicare così la convinzione, nike running goedkoop totalmente errata, che vede le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale solo come pesi.

Dal 17 marzo al 6 aprile 2017, sarà possibile:

– donare 2 euro mandando un SMS al numero 45524 da cellulari PosteMobile,

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CHE DELUSIONE LA NUOVA INCLUSIONE PER GLI ALUNNI CON DISABILITÀ

Fonte www.vita.it – Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2017 gli otto decreti legislativi che esercitano le deleghe previste dalla Buona Scuola, approvati dal Consiglio dei Ministri del 7 aprile scorso. Si tratta di decreti che intervengono sui seguenti aspetti: formazione iniziale e accesso al ruolo dei docenti della scuola secondaria (decreto legislativo 13 aprile 2017, n. nike air max 2017 dames Groen 59); promozione della cultura umanistica (n. 60); revisione della formazione professionale (n. 61); valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo e esami di Stato (n. 62); diritto alla studio (n. 63); scuola italiana all’estero (n. 64); istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione zero-sei anni (n. 65) e inclusione scolastica degli alunni con disabilità (n. 66). Tutti i provvedimenti entrano in vigore il 31 maggio 2017.

Uno dei decreti più attesi riguardava la revisione del sistema di inclusione scolastica degli alunni con disabilità: sono oltre 224.000 gli studenti con disabilità iscritti alle scuole d’Italia. Fjallraven Kanken Classic Vita ne ha scritto molto nei mesi scorsi e poco cambia fra il testo che le Commissioni avevano consegnato al Governo e il testo definitivo pubblicato in Gazzetta: è oggi però la giornata in cui raccogliere i commenti e le osservazioni degli esperti, dopo aver letto il testo definitivo.

Cosa cambierà concretamente dal 31 maggio e poi dal prossimo anno scolastico? Il decreto riesce davvero a dare concretezza al suo bellissimo articolo 1? Nei principi infatti si afferma che l’inclusione scolastica «si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e all’accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita», si dice che l’inclusione si realizza nella «definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio» e si scrive nero su bianco che l’inclusione «è impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica». Il decreto inoltre «promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale».

1. Evelina Chiocca

Formazione di tutti i docenti, è questo il principale fallimento.

Presidente del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) «Il grosso fallimento è sulla formazione di tutti i docenti e di tutto il personale, per entrare in una scuola che ha scelto l’integrazione come suo elemento caratteristico. Non c’è coerenza tra questa scelta e le condizioni messe in campo, l’azione politica della legge è diversa dalle sue intenzioni. È un’occasione persa, sono passati 25 anni dalla legge 104, c’era bisogno di dire con chiarezza che tutti gli insegnanti sono insegnanti di tutti gli alunni della classe e che tutti gli alunni sono alunni di tutti gli insegnanti. È la formazione dei docenti che modifica l’inclusione, non l’aggiunta di un altro piano o la creazione di un altro gruppo. È solo la formazione che può portare tutti gli insegnanti ad avere la percezione, ogni mattina, di entrare in classe per lavorare con tutti, non che siccome non me la sento o non sono specializzato, di questo alunno posso anche non occuparmi. Invece sarà ancora di più così, perché queste “sezioni per il sostegno” a cosa servono se non a far passare l’idea che noi docenti di sostegno apparteniamo a qualcosa di differente?

Io la chiamo separazione delle carriere di fatto e pur avendo sentito con le mie orecchie che non si voleva la separazione carriere, nei fatti l’effetto è questo. Rimane la divisione fra gli specializzati e i curricolari, come se non l’alunno non stesse in classe con gli insegnanti curricolari. fjallraven kanken baratas Anche la continuità è pensata solo per il docente specializzato precario, come se l’inclusione derivasse dalla relazione dell’alunno con un unico insegnante. Sacramento Kings La norma sottolinea questo legame fra l’alunno e l’insegnante specializzato, in qualche modo legittima la delega.

Questo ci metterà molto in difficoltà, perché noi che lavoriamo nella scuola sappiamo quanto sia grande la necessità degli insegnanti curricolari di esser formati e supportati da riferimenti che rafforzino l’idea dell’integrazione come corresponsabilità, che o diventa reale o non possiamo parlare di integrazione. Abbiamo fatto una scelta anni fa, ma oggi non mi pare che la si voglia percorrere fino in fondo. asics gel lyte 3 donna Si poteva fare? Forse i tempi erano stretti ma almeno si poteva accennare la direzione di un percorso: invece non c’è nulla».

2. Dario Ianes

La separazione delle carriere di fatto autorizza la delega

Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano, co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento. Passi avanti rispetto al testo presentato dal Governo a gennaio sono stati fatti. Positivo è l’aver introdotto l’ICF come paradigma per costruire il profilo di funzionamento dell’alunno. Questo quadro complessivo di come realmente funziona quell’alunno preciso andrà fatto con la collaborazione dei genitori e di un rappresentante della scuola, preferibilmente scelto tra i docenti. Anche nel PEI viene ribadita con forza la partecipazione della famiglia. Tutto questo è strategico e cambierà concretamente le cose, perché l’ICF sottiene un’antropologia biopsicosociale, dove c’è il corpo del soggetto ma anche i suoi comportamenti, le sue competenze, la partecipazione sociale, c’è una visione della persona globale e sistemica, con il ruolo che giocano i contesti, la famiglia, i compagni, tutto ciò che fa sì che nella realtà due persone con la sindrome di Down funzionino in modo totalmente diverso: questa è la concezione della persona più avanzata che abbiamo, far entrare questo modello che dà il giusto valore agli elemento di contesto e di partecipazione è un grande passo in avanti, che tuttavia richiederà uno sforzo enorme da parte della sanità e della scuola, che non hanno confidenza con il modello. È un punto che va presidiato, nel decreto previsto entro 180 giorni per indicare le modalità di redazione del PEI, ma è un passo avanti. Sulla continuità il decreto è irrilevante: le famiglie chiedevano continuità sull’intero ciclo scolastico, non c’è granché. Non ci sono più né i cinque né i dieci anni di permanenza sul sostegno, anche se poi il punto fondamentale è distinguere tra continuità sul sostegno e continuità sull’alunno. Poi però io voglio anche dire che dobbiamo chiederci quanto la continuità sia un valore e chi la deve garantire: se il Consiglio di classe è stabile e con una buona programmazione, la continuità è data da quello, mentre caricando troppo la continuità sull’insegnante di sostegno, smontiamo i principi integrazione. L’altra grande esigenza espressa dalle famiglie era di avere insegnanti più formati e competenti: ne è uscito un mostro. Nike France La specializzazione per il sostegno, per la primaria, durerà un anno o 60 crediti formativi, come adesso. Però per accedervi devi avere altri 60 crediti su didattica dell’inclusione oltre ai 30 già previsti dalla laurea in Scienze della Formazione primaria: questi 60 dove li faccio? In un passaggio però poi si dice che possono essere riconosciuti i crediti universitari o il tirocinio… sembrerebbe lanciare un segnale che però depotenzia tutto, di fatto sarà uguale ad oggi, è una presa in giro alla richiesta di una formazione più forte. Soldes Asics 2017 Ci sarà da presidiare molto questo decreto per il riconoscimento dei crediti. L’ultimo tema che vorrei segnalare con forza è che nella primaria si diventa insegnante di sostegno dopo essersi abilitati come insegnanti, con una specializzazione ulteriore. Per la secondaria invece nel percorso triennale ci sono due percorsi diversi, per il posto di sostegno e per il posto comune, devi scegliere: di fatto si prefigura una separazione delle formazioni. nike air max 2015 indonesia Il FIT è differente tra posti comuni e posti sostegno. Cambiare è possibile, ma devi vincere il concorso per il FIT e fare i tre anni, di cui uno senza lavorare: questa cosa vuol dire separazione. È una grossissima frattura, strutturale, fra chi è insegnante di sostegno alla primaria e chi lo è alla secondaria. Si crea un gruppo di soggetti che sono specializzati per sostegno e la conseguenza qual è? Che il docente di filosofia o matematica vedrà il collega come docente di sostegno, non un collega di matematica che si è ulteriormente specializzato sul sostegno: non lo vedrò come un collega con cui pensare una matematica più inclusiva ma come uno a cui delegare, perché abbiamo due abilitazioni diverse. Nike Sko Norge Credo che questo aprirà moltissimi problemi.

3. Roberto Speziale

La quantificazione delle ore di sostegno? Tolta dal PEI per evitare ricorsi

Presidente Anffas. Tre cose sono cambiate in maniera positiva rispetto all’impianto iniziale del decreto presentato dal Governo. La prima è la partecipazione delle famiglie e delle organizzazioni di persone con disabilità, la seconda il ragionare con i servizi del territorio, perché il testo arrivato in commissioni prevedeva che il profilo di funzionamento fosse redatto da una commissione INPS, totalmente sanitaria, come per l’attuale certificazione della legge 104. Interessante ovviamente è il riferimento all’ICF e all’ICD. Significa guardare l’alunno non solo nelle sue menomazioni ma nelle sue potenzialità, innanzitutto, è l’approccio corretto e da rafforzare. Nel decreto di ieri sono molti i momenti necessari: un momento iniziale sanitario, una commissione che deve definire la condizione di disabilità che fa riferimento all’art 1 della Convenzione Onu, dove per la prima volta troviamo sarà integrata da un componente sociale, poi c’è il PEI, che diventa parte del progetto di vita in base all’articolo 14 della legge 328, una cosa che avevamo chiesto noi, perché la scuola non può essere decontestualizzata dal contesto di vita e non ha senso ragionare solo in termini di sostegni scolastici e non complessivamente di sostegni scolastici funzionali al progetto di vita. Ci sono aspetto positivi e innovativi, il problema è che mancano dei raccordi, nella scrittura tecnica del testo mancano dei collegamenti organici, ad esempio avevamo chiesto che chi fa il PEI e il progetto individuale fosse lo stesso soggetto, con una componente medica, sociale e con le agenzie del territorio. Era stata annunciata una semplificazione per le famiglie, non è vero, non c’è.

Una criticità c’è nel PEI: diversamente da quel che avveniva prima sembrerebbe – è scritto in modo ambiguo – che nel PEI vengono indicarti i sostegni ma non quantificati. nike pas cher Il PEI poi viene girato al dirigente che fa una sua analisi, quantifica i sostegni e li sottopone al GIT che fa verifica, una valutazione e poi inoltra una proposta all’Ufficio scolastico regionale. È l’USR che assegna le risorse, noi abbiamo ottenuto che le determinasse confrontandosi con il GLIR, altrimenti lo avrebbe fatto autonomamente. La quantificazione delle ore di sostegno nel PEI era ciò che in questi anni ha consentito a tantissime famiglie di presentare ricorso nel caso in cui le ore di sostegno riconosciute fossero meno di quelle scritte nel PEI e tutte hanno vinto il ricorso: temo sia questa la ragione per nel PEI è stata tolta la quantificazione dei sostegni specifica.

La formazione obbligatoria la troviamo solo per i docenti di sostegno, per gli altri non c’è obbligo, speriamo che questa mancanza venga ovviata rendendo obbligatoria questa formazione nella formazione di servizio. Per ora c’è solo un passaggio dove si parla della valutazione del grado di inclusione della scuola, che prevede si adottano piani di formazione per i docenti curricolari. Nulla si dice sul numero degli alunni per classe, quindi dovrebbe essere rimasta in vigore la normativa vigente. Segnalo invece un articolo che riconosce alle scuole paritarie un finanziamento collegato al numero di alunni e alla percentuale di alunni con disabilità: tradotto significa che una scuola in cui su 300 alunni ce ne sono 200 con disabilità, ha un “premio”. Mi pare un incentivo al un ritorno delle scuole speciali, sotto mentite spoglie, noi avevamo chiesto che si scrivesse un “fermo restando il numero massimo di alunni per classe”… spero di essere io a leggere in modo sbagliato.

Soddisfatti? No. Anffas è sempre stata per la qualità non per quantità del sostegno e la qualità è proporzionale alla formazione di tutti coloro che sono nella scuola. Il decreto su questa parte per accontentare tutti ha scontentato tutti e non ha nemmeno seguito le indicazioni delle Commissioni.

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AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE: QUALE RUOLO PER LE PERSONE CON DISABILITÀ?

Fonte www.edf-feph.org – Il prossimo 7 giugno, nike tn pas cher il Disability Intergroup of the European Parliament, Nike Air Max 2017 Heren grijs l’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla Disabilità, Adidas Pas Cher in collaborazione con lo European Disability Forum, riunirà esperti e deputati del Parlamento europeo per parlare del ruolo delle persone con disabilità nella realizzazione dei 17 obiettivi dello Svilppo Sostenibile a livello europeo. chaussures asics homme pas cher

Si discuterà anche del legame tra gli Obiettivi Sostenibili e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e l’evento sarà ospitato dal MEP Olga Sehnalová, Nike Air Max 2016 Heren groen co-presidente dell’Intergruppo di disabilità, Kanken 20L e sarà moderato dal direttore dell’EDF, Fjallraven Kanken Mini Catherine Naughton.

L’evento si svolgerà dalle 18 alle 20 presso il Parlamento europeo di Bruxelles (camera ASP 3G3) e sarà aperto a tutti: per partecipare è necessario inviare entro il 26 maggio, Nike Roshe Run Homme una richiesta riportando il proprio nome, data di nascita, Fjällräven Kånken Classic nazionalità e numero di documento di riconoscimento a a Lucie Dobešová,

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TEMPO DI PERMANENZA ALL’ESTERO PER CONTINUARE A PERCEPIRE LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI

Fonte www.superabile.itLe prestazioni assistenziali (pensioni, Adidas Zx 500 Heren assegni, indennità concessi per invalidità civile; pensioni e assegni sociali), Canotta Phoenix Suns non sono esportabili all’estero. Infatti, l’INPS precisa che le provvidenze economiche concesse agli invalidi civili non sono accreditabili in istituti bancari esteri, nel caso di trasferimento prolungato in un altro paese. Mentre potranno continuare ad essere erogate in Italia, nel caso di un eventuale spostamento all’estero, sempre che la permanenza nell’altro stato sia di breve durata.

In seguito alla richiesta di chiarimenti da parte delle proprie strutture territoriali, con Messaggio del 20/12/2013, n.20966 – disponbile a questo link – l’Inps precisa cosa deve intendersi per “periodo di breve durata” . Infatti, New Balance 1300 mujer il messaggio chiarisce che le prestazioni assistenziali sopra riportate, nike air max pas cher saranno sospese solo quando la permanenza fuori dal territorio italiano si prolunghi oltre i sei mesi, a meno che non ricorrano gravi motivi sanitari idoneamente documentati da parte dell’interessato (per esempio: interventi terapeutici, ricoveri, cure specialistiche da effettuarsi presso strutture sanitarie estere; esigenza di assistenza continua da parte di un familiare residente all’estero; esigenza di acquisire farmaci disponibili fuori dal territorio italiano ecc.). Decorso un anno dalla sospensione, e verificato il permanere della mancanza del requisito della residenza, Fjallraven Kanken Sale NO.2 si procederà alla revoca del beneficio.

Inps si precisa, comunque, che qualora sia intervenuta la revoca della prestazione, Air Jordan 3 Donna l’interessato, Goedkoop Nike Air Max 2016 se in possesso di un verbale sanitario in corso di validità e dei previsti requisiti amministrativi, asics gel noosa donna potrà presentare domanda di prestazione utilizzando il modello AP93, senza necessità di attivare il procedimento sanitario. In caso di accoglimento della suddetta domanda, secondo le regole generali,

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QUANDO LA 104 NON PROTEGGE DAL TRASFERIMENTO

Fonte www.west-info.euIn Italia, adidas outlet shop un lavoratore che assiste un familiare con disabilità può essere spostato di sede se esistono esigenze aziendali effettive: lo ha chiarito la Cassazione nel rigettare la richiesta di una dipendente della AUSL Roma A,

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  • di giudicare illegittimo il provvedimento con il quale era stato disposto il suo trasferimento in un presidio più lontano dalla sua abitazione.

    La ricorrente sosteneva che non era stato considerato il disagio che tale spostamento comportava per la sua situazione personale e familiare visto che usufruiva della legge 104/92 per l’assistenza che prestava alla madrecon disabilità e con lei convivente e che, kanken fjallraven di conseguenza,

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    ORE DI SOSTEGNO INSUFFICIENTI, MIUR DOVRÀ PAGARE 10 MILA EURO A FAMIGLIA DI ALUNNO CON DISABILITÀ

    Fonte www.edscuola.eu Il ministero dell’Istruzione dovrà pagare un risarcimento di oltre 10 mila euro per non aver assegnato il giusto numero di ore di sostegno a un alunno con disabilità di quinta elementare: lo ha stabilito il tribunale di Roma, facendo seguito alla pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione (n. 25011/2014): i giudici, secondo quanto riporta redattoresociale.it, hanno spiegato che ‘il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti delle persone con disabilità,

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  • per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”, Nike Air Max 2016 Femme perché ‘il diritto all’istruzione dei disabili è oggetto di specifica tutela da parte sia dell’ordinamento internazionale che di quello europeo ed interno’.

    Nella sentenza è stato fatto riferimento anche all’articolo 24 della Convenzione di New York del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone con disabilità (resa esecutiva in Italia con la legge di autorizzazione alla ratifica del 3 marzo 2009, n. Jon Lester Jersey 18).

    Una linea analoga confermata anche dai giudici ordinari di La Spezia e Savona, che condanna il Miur a 7mila euro di spese di soccombenza.

    Nel caso in questione, per l’alunno con disabilità erano state richieste dai medici – e quindi indicate nel Piano educativo individualizzato – 22 ore di sostegno, ma solo 12 gli erano poi state effettivamente assegnate: secondo il Tribunale ordinario di Roma, in questo modo il ministero dell’Istruzione avrebbe negato il corretto monte ore di sostegno, fjallraven kanken rugzakken andando oltre le proprie responsabilità,

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  • aggravate dalla reiterazione di una condotta discriminatoria e lesiva dei diritti degli alunni con disabilità.

    La sentenza evidenzia come l’attribuzione al minore, Madison Bumgarner Authentic Jersey da parte dell’amministrazione scolastica, adidas zx 850 mujer di un limitato numero di ore di sostegno “rende sufficientemente provato il danno non patrimoniale arrecato al medesimo minore, in periodo particolarmente delicato del suo percorso evolutivo”.

    Plaude Marcello Pacifico, Tennessee Volunteers presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal: “La nostra ‘battaglia di civiltà”, iniziativa che offre tutela legale gratuita alle famiglia con alunni disabili, ha raggiunto un ulteriore importante risultato grazie a questa sentenza del Tribunale di Roma , perché è stato ribadito al Ministero che la presenza del docente specializzato per l’insegnamento agli alunni con disabilità non puo’ essere negata o concessa a discrezione dell’amministrazione.

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  • Perché in materia di sostegno all’alunno con disabilità il ‘Piano educativo individualizzato’ obbliga l’amministrazione scolastica a garantire all’alunno il corretto supporto per il numero di ore programmate,

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    DISUGUAGLIANZE E DISABILITÀ: IN MARCIA NEL DESERTO DEI DATI

    Fonte www.superando.it – Presentato a Roma nei giorni scorsi, il 25° Rapporto Annuale dell’ISTAT sulla situazione del Paese ha voluto affrontare il tema delle disuguaglianze adottando un approccio sperimentale basato sull’applicazione di una specifica metodologia statistica, che ha portato alla profilazione di nove diversi gruppi sociali, all’interno dei quali sono state ricondotte le famiglie residenti in Italia.

    Tali gruppi sono il risultato di un’elaborazione che ha preso in considerazione molteplici dimensioni, impiegate con differenti modalità, di natura economica (reddito, condizione occupazionale), culturale (titolo di studio) e sociale (cittadinanza, dimensione della famiglia, tipologia del comune di residenza).

    L’intento è stato quello di superare una segmentazione puramente economico-occupazionale nell’analisi delle disuguaglianze, tenendo conto di ulteriori aspetti contestuali che possono esercitare un’influenza sulla partecipazione alla vita sociale, e quindi sul rischio di esclusione.

    A partire da quei gruppi – omogenei al loro interno per livello di reddito familiare equivalente, ma diversi tra loro per la differente combinazione con cui si presentano le altre variabili considerate – l’ISTAT ha potuto quindi tracciare i profili e le dinamiche di comportamento delle famiglie in Italia.

    In questa prospettiva – pur interessante appare oltremodo significativa la scarsità di dati statistici inerenti la condizione di disabilità.

    Sappiamo che la presenza in famiglia di uno o più componenti con disabilità costituisce uno dei primi fattori di impoverimento. Appare infatti evidente che essa condiziona la possibilità di produrre reddito, sia per la difficoltà di accesso diretto al mondo del lavoro, sia per l’insufficienza del nostro sistema di welfare che delega alle famiglie, e soprattutto alle donne, il lavoro di cura, con conseguenze significative sulla possibilità di accedere o mantenere un’occupazione.

    È pure ben nota la limitata capacità di queste famiglie di poter convertire il reddito disponibile in soddisfazione dei propri bisogni e desideri, in benessere e qualità della vita. Jarrett Lee – LSU Tigers

    Conosciamo, ad esempio, gli ostacoli che le persone con limitazioni sensoriali incontrano nell’accesso al lavoro, alla cultura, alla mobilità. Scarpe Nike Store Eppure mancano dati statistici sistematici al riguardo, talché si può dire a buona ragione che la condizione di disabilità non sia affatto entrata nell’analisi delle disuguaglianze elaborata nel 25° Rapporto Annuale ISTAT, non permettendo, quindi, di avere ancora esatta contezza di quanto la disabilità incida nello scenario delineato e nel generare esclusione sociale.

    Si fa riferimento, nel Rapporto, all’età, allo stato di salute, alla cronicità e alla comorbilità, agli stili di vita dannosi per la salute e alla prevenzione. A.J. McCarron Alabama Football Jerseys Si evidenzia che la partecipazione culturale è condizionata dall’accessibilità fisica ed economica a beni e servizi, oltreché dai livelli di istruzione e dal gusto personale. Fjallraven Kanken Big E si sottolinea che tra i diversi gruppi sociali si rileva una polarizzazione tra chi può godere di maggiori risorse, opportunità e abilità (cui corrispondono consumi culturali più elevati ed eterogenei) e chi risulta più svantaggiato. Nike Scarpe Italia E tuttavia non vi sono riscontri qualitativi e quantitativi sulle condizioni di vita delle persone con disabilità.

    Continuiamo infatti a ignorare dove si collochino le persone con disabilità all’interno di questi raggruppamenti. Tanto più che – se è vero che esiste una correlazione tra la disabilità e l’età – non possiamo nemmeno equiparare la condizione di disabilità con la rilevazione dello stato di salute, essendo la disabilità non una caratteristica soggettiva della persona, ma il frutto dell’interazione tra una persone con menomazioni durature e il contesto ambientale e comportamentale all’interno del quale si trova a vivere.

    In Italia, come evidenziato più volte dallo stesso ISTAT, manca un’anagrafe delle persone con disabilità e non esiste nemmeno una fotografia degli ostacoli che le persone affrontano quotidianamente. Non conosciamo, ad esempio, il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità. New Balance 1500 damskie Non abbiamo dati aggiornati sull’incidenza della povertà e della deprivazione materiale nelle famiglie con all’interno una persona con disabilità. Fjallraven Kanken Mini Non sappiamo quanti giovani NEET (non impegnati nello studio, né nel lavoro, né nella formazione) siano giovani con disabilità. DeSean Jackson Redskins Jerseys Con tutto ciò che questo comporta nell’elaborazione di politiche e servizi mirati e congruenti.

    Di certo, quindi, il quadro delle diseguaglianze tratteggiato da questo Rapporto è parziale, non considerando uno degli elementi centrali di tale fenomeno.

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  • Da tempo si evidenzia la necessità di disporre almeno di un’anagrafe delle persone che hanno ricevuto una certificazione dalle commissioni pubbliche preposte all’accertamento degli stati invalidanti o della disabilità, su cui l’ISTAT e l’INPS hanno già avviato uno studio di fattibilità, di cui al momento non conosciamo i tempi di realizzazione.

    Per effettuare infatti qualunque indagine volta ad esplorare le condizioni di vita delle persone con disabilità – in questo caso almeno nell’accezione delle persone che hanno ricevuto una certificazione -, è necessario definire l’universo di riferimento. Ed è quindi ormai improcrastinabile procedere alla ricostruzione dei dati di natura amministrativa di diversa derivazione.

    A questo punto è quasi superfluo rammentare che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta Legge dello Stato ormai da otto anni (Legge 18/09), dedica un articolo specifico (il 31°) a Statistiche e raccolta dei dati, in cui gli Stati si impegnano a raccogliere le informazioni appropriate per formulare e attuare politiche inclusive.

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  • Senza la disponibilità di dati, opportunamente disaggregati e resi pubblici, non è infatti possibile conoscere e programmare, ma nemmeno valutare il livello di applicazione della stessa Convenzione ONU e lo stato di rimozione delle barriere che impediscono alle persone con disabilità l’esercizio dei propri diritti.